Fonsai, 14 nuovi avvisi di garanzia, indagato anche Ligresti
Le accuse dei magistrati torninesi sono di falso in bilancio e manipolazione di mercato per il bilancio 2010. Giulia Ligresti convocata dalla Consob
14/05/2013
Si allarga ai reati finanziari il fronte delle indagini della procura di Torino sul gruppo Fondiaria Sai. Sono 14 i nuovi avvisi di garanzia, spiccati dai magirstrati Vittorio Nessi e Marco Gianoglio e notificati ai membri del comitato esecutivo del cda di Fondiaria Sai del marzo 2011, e a Salvatore Ligresti, all'epoca azionista di riferimento assieme ai figli. Sono tutti accusati di manipolazione del mercato, falso in prospetto, falso in bilancio e responsabilità amministrativa degli enti. Colpiti da avvisi di garanzia, per la sola manipolazione del mercato, anche i membri del comitato esecutivo di Milano Assicurazioni e, in virtù della normativa in tema di responsabilità amministrativa degli enti, la stessa società e la capogruppo Fondiaria Sai.
Le ipotesi di reato riguardano il bilancio consolidato di gruppo del 2010, all'interno del quale, come accertato dall'ispezione Isvap, sarebbe stato nascosto al mercato un buco nelle riserve dei sinistri di almeno 600 milioni di euro. A ciò si aggiunge l'ipotesi di falso in prospetto, sempre a proposito del bilancio 2010, in quanto preso a base per la predisposizione di un prospetto informativo dell'aumento di capitale di Fonsai di circa 450 milioni avvenuto nel luglio 2011, dando così un'ulteriore informazione fuorviante al mercato.
Martedì scorso una delle figlie di Ligresti, Giulia, ex presidente di Premafin, si era scagliata contro la fusione di Fonsai con Unipol, definendola destinata a naufragare", e addebitando alla compagnia bolognese "criticità patrimoniali, mai sanate" relative al suo portafoglio di titoli strutturati, adombrando il sospetto di fragilità patrimoniale del gruppo bolognese tale da far naufragare il progetto. Dichiarazioni non passate inosservate, dal momento che la Consob ha deciso di convocare Giulia Ligresti, anche lei presente assieme al resto della famiglia nella lista degli indagati dalla Procura di Torino.
Consob che tra l'altro è già intervenuta per far rettificare i bilanci 2011 di Fonsai, Milano Assicurazioni, Premafin, in relazione alla contabilizzazione delle riserve sinistri, e di Unipol, in relazione ai titoli strutturati. Le variazioni riportate nel bilancio dalla compagnia bolognese, proprio in relazione al portafoglio di titoli strutturati, sono state molto contenute mentre l'affinamento delle metodologie di calcolo adottato nel 2012 ha determinato un taglio di 240 milioni del fair value di buona parte del portafoglio. Per archiviare definitivamente ogni dubbio sulla solidità di Unipol occorrerà tuttavia attendente le valutazioni dell'ufficio analisi quantitativa della Consob, che, indipendentemente dai bilanci certificati da Unipol, sta autonomamente valutando la consistenza dei derivati in pancia alla compagnia bolognese.
Le ipotesi di reato riguardano il bilancio consolidato di gruppo del 2010, all'interno del quale, come accertato dall'ispezione Isvap, sarebbe stato nascosto al mercato un buco nelle riserve dei sinistri di almeno 600 milioni di euro. A ciò si aggiunge l'ipotesi di falso in prospetto, sempre a proposito del bilancio 2010, in quanto preso a base per la predisposizione di un prospetto informativo dell'aumento di capitale di Fonsai di circa 450 milioni avvenuto nel luglio 2011, dando così un'ulteriore informazione fuorviante al mercato.
Martedì scorso una delle figlie di Ligresti, Giulia, ex presidente di Premafin, si era scagliata contro la fusione di Fonsai con Unipol, definendola destinata a naufragare", e addebitando alla compagnia bolognese "criticità patrimoniali, mai sanate" relative al suo portafoglio di titoli strutturati, adombrando il sospetto di fragilità patrimoniale del gruppo bolognese tale da far naufragare il progetto. Dichiarazioni non passate inosservate, dal momento che la Consob ha deciso di convocare Giulia Ligresti, anche lei presente assieme al resto della famiglia nella lista degli indagati dalla Procura di Torino.
Consob che tra l'altro è già intervenuta per far rettificare i bilanci 2011 di Fonsai, Milano Assicurazioni, Premafin, in relazione alla contabilizzazione delle riserve sinistri, e di Unipol, in relazione ai titoli strutturati. Le variazioni riportate nel bilancio dalla compagnia bolognese, proprio in relazione al portafoglio di titoli strutturati, sono state molto contenute mentre l'affinamento delle metodologie di calcolo adottato nel 2012 ha determinato un taglio di 240 milioni del fair value di buona parte del portafoglio. Per archiviare definitivamente ogni dubbio sulla solidità di Unipol occorrerà tuttavia attendente le valutazioni dell'ufficio analisi quantitativa della Consob, che, indipendentemente dai bilanci certificati da Unipol, sta autonomamente valutando la consistenza dei derivati in pancia alla compagnia bolognese.
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