Sace, utile netto a 255 milioni nel 2012 (+38,6%)
La partnership con Cdp e il sistema bancario ha garantito 3,2 miliardi di finanziamenti
12/03/2013
Sace ha chiuso l'esercizio 2012 con un utile netto di 255,1 milioni di euro, in aumento del 38,6% rispetto all'anno precedente. Il risultato è attribuibile a vari fattori, tra i quali spiccano la buona tenuta dei premi lordi, che nonostante il difficile contesto economico si sono assestati a 299,3 milioni (-11%) a fronte di impegni assicurativi deliberati pari a ? 8,52 miliardi (-18%); e all'aumento dei sinistri (197,4 milioni di euro contro i 55,1 milioni del 2011), dovuto soprattutto agli indennizzi corrisposti alle aziende italiane per esportazioni in Iran, dove le sanzioni internazionali hanno determinato crescenti difficoltà al rimborso dei prestiti. Ha inoltre contribuito la gestione finanziaria, positiva per 392,3 milioni (era stato negativa per 115,1 milioni nel 2011), sulla quale hanno influito le rivalutazioni riferibili ai titoli governativi europei.
Nel corso del 2012, Sace ha operato in una situazione di progressivo peggioramento del quadro macroeconomico, dovuto ai problemi dei Paesi periferici dell'Eurozona e alle difficoltà degli intermediari finanziari nell'offrire liquidità alle imprese. In questo contesto particolarmente complesso per il supporto alle esportazioni, Sace è tuttavia riuscita a confermare gli obiettivi di Piano Industriale.
Nel corso dello scorso anno, Sace, in partnership con Cassa depositi e prestiti e il sistema bancario, ha garantito 3,2 miliardi di euro di finanziamenti nell'ambito del sistema Export Banca, supportando esportazioni e attività di internazionalizzazione di imprese italiane per 5,2 miliardi di euro. È stata inoltre rafforzata la collaborazione con la Banca Europea degli Investimenti, garantendo 1,9 miliardi di finanziamenti destinati in prevalenza a progetti infrastrutturali e attività di ricerca e sviluppo.
Con l'esercizio 2012 si è conclusa una fase importante nella vita di Sace, che dalla trasformazione in società per azioni nel 2004 ha esteso la propria operatività da 95 a 140 paesi ed è oggi in grado di assicurare progetti in 189 mercati - spiegano il presidente Giovanni Castellaneta e l'amministratore delegato Alessandro Castellano (entrambi nella foto) -. "Anche in un anno difficile come quello passato siamo rimasti al fianco di 25 mila imprese italiane, in prevalenza Pmi, facilitandone l'accesso al credito e aiutandole a mitigare i rischi del processo di internazionalizzazione - sottolineano - con un'offerta di garanzie diversificata per settore, controparte, durata e area geografica. Attraverso il supporto del nuovo azionista Cassa depositi e prestiti - concludono i due manager - siamo pronti a sostenere le sfide che affronteranno le nostre imprese sui mercati internazionali. Siamo certi che, in questo contesto, il sistema Export Banca assumerà un ruolo sempre più cruciale nel migliorare la competitività complessiva del Sistema Italia, sia in termini di export che di investimenti all'estero".
Nel corso del 2012, Sace ha operato in una situazione di progressivo peggioramento del quadro macroeconomico, dovuto ai problemi dei Paesi periferici dell'Eurozona e alle difficoltà degli intermediari finanziari nell'offrire liquidità alle imprese. In questo contesto particolarmente complesso per il supporto alle esportazioni, Sace è tuttavia riuscita a confermare gli obiettivi di Piano Industriale.
Nel corso dello scorso anno, Sace, in partnership con Cassa depositi e prestiti e il sistema bancario, ha garantito 3,2 miliardi di euro di finanziamenti nell'ambito del sistema Export Banca, supportando esportazioni e attività di internazionalizzazione di imprese italiane per 5,2 miliardi di euro. È stata inoltre rafforzata la collaborazione con la Banca Europea degli Investimenti, garantendo 1,9 miliardi di finanziamenti destinati in prevalenza a progetti infrastrutturali e attività di ricerca e sviluppo.
Con l'esercizio 2012 si è conclusa una fase importante nella vita di Sace, che dalla trasformazione in società per azioni nel 2004 ha esteso la propria operatività da 95 a 140 paesi ed è oggi in grado di assicurare progetti in 189 mercati - spiegano il presidente Giovanni Castellaneta e l'amministratore delegato Alessandro Castellano (entrambi nella foto) -. "Anche in un anno difficile come quello passato siamo rimasti al fianco di 25 mila imprese italiane, in prevalenza Pmi, facilitandone l'accesso al credito e aiutandole a mitigare i rischi del processo di internazionalizzazione - sottolineano - con un'offerta di garanzie diversificata per settore, controparte, durata e area geografica. Attraverso il supporto del nuovo azionista Cassa depositi e prestiti - concludono i due manager - siamo pronti a sostenere le sfide che affronteranno le nostre imprese sui mercati internazionali. Siamo certi che, in questo contesto, il sistema Export Banca assumerà un ruolo sempre più cruciale nel migliorare la competitività complessiva del Sistema Italia, sia in termini di export che di investimenti all'estero".
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