All'investor day di Generali svelati i target 2015
Nikhil Srinivasan (Allianz dal 2003) nuovo cio, Carsten Schildknecht (Deutsche Bank e Sal) nuovo coo
14/01/2013
L'investor day del 14 gennaio 2013, di Generali a Londra ha svelato le ultime indicazioni sull'assetto manageriale, le strategie e i target della società. La compagnia già in mattinata aveva diffuso una nota con le principali novità e il nuovo group ceo Mario Greco, che dal primo agosto ha ufficialmente sostituito Giovanni Perissinotto, aveva parlato in una conference con le agenzie stampa.
Rafforzamento del patrimonio finanziario
Partiamo dai numeri. A livello finanziario, Greco prevede un risultato operativo superiore ai 5 miliardi di euro, con un un Roe operativo al 13%. L'indice Solvency I è previsto superiore al 160% entro il 2015, con l'obiettivo quindi di arrivare ad AA da A come rating nella gestione del capitale e della leva finanziaria. Il cash flow dovrà superare i due miliardi entro il 2015, con una riduzione dei costi di 600 milioni entro la fine di quell'anno.
Focus sui mercati ad alto potenziale
Per il resto il gruppo ribadisce il chiaro focus sul core business assicurativo" e una concentrazione sulle aree geografiche con migliori prospettive. Si tratterà di massimizzare i rendimenti nei mercati maturi, tra cui Italia, Francia, Germania, Svizzera, Austria, Spagna e Repubblica Ceca e rafforzare, attraverso ulteriori investimenti, la posizione e la redditività nei mercati ad elevata crescita, come l'Europa centro-orientale e l'Asia. Un altro obiettivo è quello, comune tra i maggior player italiani, dell'aumento del peso del business danni, con il fine di realizzare un risultato operativo di segmento raddoppiato rispetto al circa il 35% al 30 settembre 2012. Grande attenzione quindi allo sviluppo del segmento infortuni e malattie e di quello commercial. Sarà inoltre centralizzata l'attività riassicurativa per una migliore ritenzione di rischio a livello di gruppo e una migliore efficienza nella gestione del capitale. Nel vita, la priorità sarà la profittabilità rispetto ai volumi, riducendo l'assorbimento di capitale. Decisa scelta di leadership nei segmenti retail e affluent.
Revisione degli investimenti
"Approccio disciplinato negli investimenti", così scrive il Leone di Trieste, può voler dire anche una rivisitazione delle partecipazioni: al centro ci sono i rinnovi dei patti (Pirelli) e le partecipazioni importanti, come quella in Telco, la holding che controlla Telecom e di cui Generali è primo azionista. Nonché la decisione sulla partecipazione all'aumento di capitale (probabile) di Rcs.
Efficienza della distribuzione
Sarà aumentata l'efficienza dei canali tradizionali, agenzie e broker; nei canali diretti, il gruppo adotterà modelli di business "calibrati sulle caratteristiche specifiche dei singoli mercati", mentre saranno cercate nuove opportunità nella bancassurance, così come le attuali partnership saranno potenziate.
Nuovo cio e nuovo coo
Greco ha anche comunicato le ultime due tessere del mosaico del Group management committee. Nikhil Srinivasan (Allianz dal 2003) sarà il nuovo chief investments officer, mentre Carsten Schildknecht (Deutsche Bank e Sal) sarà dal primo aprile 2013 il nuovo chief operating officer.
E' attualmente in corso la relazione da Londra del group ceo Mario Greco.
Rafforzamento del patrimonio finanziario
Partiamo dai numeri. A livello finanziario, Greco prevede un risultato operativo superiore ai 5 miliardi di euro, con un un Roe operativo al 13%. L'indice Solvency I è previsto superiore al 160% entro il 2015, con l'obiettivo quindi di arrivare ad AA da A come rating nella gestione del capitale e della leva finanziaria. Il cash flow dovrà superare i due miliardi entro il 2015, con una riduzione dei costi di 600 milioni entro la fine di quell'anno.
Focus sui mercati ad alto potenziale
Per il resto il gruppo ribadisce il chiaro focus sul core business assicurativo" e una concentrazione sulle aree geografiche con migliori prospettive. Si tratterà di massimizzare i rendimenti nei mercati maturi, tra cui Italia, Francia, Germania, Svizzera, Austria, Spagna e Repubblica Ceca e rafforzare, attraverso ulteriori investimenti, la posizione e la redditività nei mercati ad elevata crescita, come l'Europa centro-orientale e l'Asia. Un altro obiettivo è quello, comune tra i maggior player italiani, dell'aumento del peso del business danni, con il fine di realizzare un risultato operativo di segmento raddoppiato rispetto al circa il 35% al 30 settembre 2012. Grande attenzione quindi allo sviluppo del segmento infortuni e malattie e di quello commercial. Sarà inoltre centralizzata l'attività riassicurativa per una migliore ritenzione di rischio a livello di gruppo e una migliore efficienza nella gestione del capitale. Nel vita, la priorità sarà la profittabilità rispetto ai volumi, riducendo l'assorbimento di capitale. Decisa scelta di leadership nei segmenti retail e affluent.
Revisione degli investimenti
"Approccio disciplinato negli investimenti", così scrive il Leone di Trieste, può voler dire anche una rivisitazione delle partecipazioni: al centro ci sono i rinnovi dei patti (Pirelli) e le partecipazioni importanti, come quella in Telco, la holding che controlla Telecom e di cui Generali è primo azionista. Nonché la decisione sulla partecipazione all'aumento di capitale (probabile) di Rcs.
Efficienza della distribuzione
Sarà aumentata l'efficienza dei canali tradizionali, agenzie e broker; nei canali diretti, il gruppo adotterà modelli di business "calibrati sulle caratteristiche specifiche dei singoli mercati", mentre saranno cercate nuove opportunità nella bancassurance, così come le attuali partnership saranno potenziate.
Nuovo cio e nuovo coo
Greco ha anche comunicato le ultime due tessere del mosaico del Group management committee. Nikhil Srinivasan (Allianz dal 2003) sarà il nuovo chief investments officer, mentre Carsten Schildknecht (Deutsche Bank e Sal) sarà dal primo aprile 2013 il nuovo chief operating officer.
E' attualmente in corso la relazione da Londra del group ceo Mario Greco.
In diretta dall'Investor Day
Generali si attende per il 2015 benefici dalle dismissioni per 4 miliardi di euro. Il group ceo del Leone di Trieste durante l'investor day a Londra sta illustrando le manovre per rilanciare il business assicurativo della compagnia. "Ci aspettiamo - ha detto Greco - che i benefici totali per il business dalla cessione di asset non core, inclusi quelli già menzionati come Bsi e le riassicurazioni negli Usa, così come le altre possibili porteranno circa 4 miliardi di capitale regolamentare entro la fine del 2015''. Sulla base del miglioramento del Solvency I il pay out è previsto al 40%. Generali "non saranno certamente i più grandi pagatori di dividendi nei prossimi anni, ma saremo progressivi nel fare miglioramenti" su questo fronte, ha specificato Greco.
Il portafoglio di titoli di Stato italiani di Generali ammonta attualmente a 55 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto alle ultime indicazioni. "Non abbiamo fatto particolari operazioni per effetto del calo dello spread", ha detto l'ad, mentre il cfo Alberto MInali ha rivelato che la compagnia prevede un differenziale btp-bund decennali attorno a 200 punti base. "Non è prevista grande volatilità", ha aggiunto il manager.
Ridurre la dipendenza dalle agenzie
Il primo passo per le Generali deve essere ridurre la dipendenza dalla rete di agenzie, ha detto il group ceo. Il top manager ha spiegato che il Leone di Trieste rafforzerà la vendita diretta cercando di accrescere anche la distribuzione con la bancassicurazione. Il gruppo ha attualmente un peso superiore sulla distribuzione tramite agenzie rispetto alla concorrenza, ha spiegato Greco. "Continueremo a investire nella nostra distribuzione su canale diretto, dove siamo già in testa al mercato, per raggiungere anche una porzione maggiore delle vendite. Abbiamo una vera forza qui - ha spiegato - e dovremmo sviluppare meglio e più profondamente la nostra relazione con i nostri clienti quando li acquisiamo in questo modo''. Nella bancassicurazione, Generali è circa un quarto sotto il mercato in termini di percentuali di vendite totali nel vita e anche sotto nei danni. E con questo canale ''dovremmo essere in grado di aumentare - ha continuato Greco - la quota di prodotti che assorbono poco capitale nell'Europa occidentale, in Asia e nell'America Latina. In America Latina vorrei che ci focalizzassimo specialmente sull'aumento delle vendite nel ramo danni, che riteniamo essere un mercato molto attraente''. Infine, il canale dei broker dove la compagnia ha già una buona copertura sarà funzionale, visto che sta già aumentando la base di clienti corporate e commerciali.
Obbligazioni per il retail in valute diversificate
Generali diversificherà le proprie fonti di finanziamento, ricorrendo anche a emissioni di obbligazioni destinate alla clientela retail, oltre che a quella istituzionale. Lo si legge nelle slide della presentazione del piano agli analisti. Il gruppo guarderà a emissioni in dollari Usa e in dollari di Singapore, insieme a quelle tradizionali in euro. Inoltre il ricavato delle dismissioni di asset non core potrebbe essere parzialmente usato per ripagare il debito.
Investimenti
"Siamo una compagnia assicurativa. Non è il nostro mestiere speculare sul mercato o essere un azionista strategico", ha specificato il group ceo Mario Greco, chiarendo che il compito del gruppo è piuttosto quello di ''gestire prudentemente gli investimenti per controbilanciare le passività. In questo discorso rientrano ovviamente tutte quelle negoziazioni ora in corso: tra cui il patto di sindacato di Pirelli, l'aumento di capitale di Rcs, la forte esposizione in Telco, e la questione sulla russa Vtb.
Pirelli, ok se patto corto
Nel patto Pirelli "siamo favorevoli a rimanere per un altro anno se il patto verrà accorciato per un anno, se non verrà accorciato usciremo", così Greco in merito alla quota del 4,41% nella Bicocca. ''Credo che verrà accorciato - ha aggiunto - siamo molto positivi sulla società e sul valore dell'investimento, quindi con molto piacere rimarremo in Pirelli che La società ha prospettive interessanti".
Rcs, ok se interessante per Generali
Generali parteciperà all'aumento di capitale di Rcs sono se "avrà condizioni interessanti per Trieste". Greco ha aggiunto di non essere a conoscenza di nessuna informazione sulla ricapitalizzazione".
Vtb, partecipazione di trading
Generali non cerca alleanze con la russa Vtb. Lo ha chiarito il group ceo. ''In Vtb noi abbiamo delle normalissime azioni sono tutte normali azioni di trading, non so quanto sia ora la quota'', ha spiegato. ''Non c'è nessun vincolo, nessuna strategia. Non abbiamo accordi particolari. Vtb ha una sua compagnia di assicurazione e non intende farne a meno. Noi non abbiamo nessun discorso, piano programma in piedi con Vtb e non sono a conoscenza che stiano cercando partner''. Il Leone aveva acquistato l'1% della banca russa nel 2011 puntando a un'alleanza di largo respiro anche se l'ipotesi sembrava tramontata o non più centrale già nella precedente gestione. I legami con Vtb erano stati tra l'altro uno dei punti menzionati dall'azionista Leonardo Del Vecchio quando chiese pubblicamente le dimissioni del ceo Giovanni Perissinotto.
Generali aveva una governance opaca
Il "tallone d'Achille" di Generali è stata "la sua governance opaca, la mancanza di trasparenza nel processo decisionale e nelle priorità strategiche complicate e talora anche confliggenti". E' la stoccata rifilata da Greco a Perissinotto. Il group ceo del Leone, presentando ad analisti e investitori il piano strategico a Londra, ha sottolineato come "la mancanza di una strategia chiara e focalizzata e una struttura aziendale molto complessa hanno comportatolo sviluppo dei centri di eccellenza, ma anche la mancanza di condivisione all'interno del gruppo. Le risorse venivano impiegate - ha continuato - in iniziative e investimenti per scopi al di fuori del core business assicurativo. Di conseguenza, Generali hanno perso la loro posizione di leadership in molti campi e la profittabilità ha iniziato a diminuire".
Operazione Ppf non finanziata attraverso il capitale
Generali hanno deciso di non finanziare l'acquisto del 49% di Generali Ppf holding lanciando un aumento di capitale perché il capitale è una leva da usare con parsimonia. Una volta sistemata la compagnia facendo leva sulle risorse interne, allora il management sarà nella posizione di chiedere fondi agli azionisti per finanziare ulteriori operazioni di sviluppo, qualora se ne presentasse l'opportunità. Lo ha precisato Mario Greco agli investitori. "Noi - ha affermato il group ceo - finanziamo Ppf sostanzialmente con capitale, perché il bond che abbiamo fatto è un perpetuo che vale come capitale. Non lo finanziamo a debito, ma con capitale. Certamente il capitale è un'opportunità che esiste e che abbiamo a disposizione".
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