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Fonsai, inchiesta aperta anche a Torino

Intanto il cda della compagnia ha chiesto a Unipol di rivedere i concambi

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La procura di Torino ha aperto un fascicolo su Fonsai. Dopo l'inchiesta di Milano, i magistrati del capoluogo piemontese hanno acceso un faro sulla compagnia dei Ligresti, perché questa ha sede legale a Torino. Per il momento non ci sono indagati e non sono state formulate ipotesi di reato. A Milano invece Salvatore Ligresti è indagato per aggiotaggio in concorso con Giancarlo De Filippo, uomo d'affari di Monaco. Attraverso due trust creati nel 1993 e riconducibili all'Ingegnere il pm Orsi sostiene che il mercato sia stato manipolato, al fine di sostenere il titolo Premafin. La procura ha pertanto sequestrato il 20% di Premafin,in mano ai trust off-shore. 

Ieri in tarda serata è emerso inoltre che la multa che l'Isvap potrebbe infliggere a Fonsai per i gravi rilievi in materia di corporate governance, rapporti con parti correlate e ciclo di liquidazione dei sinistri nell'Rc auto ammonta a un massimo di 270 mila euro. Intanto il cda di Fonsai ha deciso che il piano proposto da Unipol per la fusione è accettabile, ma che vanno rivisti al rialzo i concambi. 

Nella proposta deliberata dal board Unipol, la quota delle coop nella Grande Unipol sarebbe almeno del 66,7%. Una partecipazione più alta di quella riconosciuta dagli advisor di Fonsai, Citigroup e Goldman Sachs, secondo cui il peso di Unipol dovrebbe limitarsi al 55-60%. Quella di Unipol è l'unica proposta concreta che c'è" ha detto ieri Federico Ghizzoni, ad di Unicredit, uno dei grandi creditori dei Ligresti.

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