Sace, risultati preliminari superiori alle attese nel 2014
Utile lordo pari a 485 milioni di euro al 31 dicembre dello scorso anno
13/02/2015
I risultati preliminari di Sace al 31 dicembre 2014 mostrano un lordo pari a 485 milioni di euro, superiore rispetto all’obiettivo del piano industriale.
Lo scorso anno, Sace ha assicurato operazioni di export e investimenti destinati a progetti di sviluppo internazionale per 10,7 miliardi di euro, in crescita del 27% rispetto al 2013. I volumi assicurati hanno riguardato pressoché tutti i settori più rappresentativi del Made in Italy; particolare dinamismo è stato registrato in mercati emergenti come l’America Latina e l’Africa Sub-Sahariana.
“Con questo esercizio – ricorda una nota della società – si chiudono i primi dieci anni di Sace”, caratterizzati dalla trasformazione da ente pubblico economico in società per azioni (avvenuta il 31 dicembre 2004). In questo arco di tempo “è stato consolidato il nuovo modello di business attraverso un supporto tangibile all’export e all’internazionalizzazione delle imprese italiane, nel rispetto di principi di sostenibilità economico-finanziaria”. A fine 2014, la società ha avviato la propria operatività nel mercato dei capitali attraverso il Fondo sviluppo export, veicolo destinato alla sottoscrizione di obbligazioni emesse da piccole e medie imprese per finanziare progetti di sviluppo internazionale.
Sace passa in rassegna tutti i principali traguardi raggiunti in questi anni, primo tra tutti l’incremento del portafoglio di operazioni assicurate “da 14 miliardi di euro a oltre 70 miliardi di euro”, ma anche le oltre 25 mila aziende servite (in prevalenza Pmi), la copertura dei rischi estesa a 189 Paesi, gli 8,1 miliardi di euro di agli azionisti “tra dividendi ordinari e straordinari e restituzione di capitale (oltre 800 milioni di euro medio annuo)”, e l’ampliamento del perimetro operativo, “un tempo focalizzato unicamente sul credito all’esportazione, attraverso l'introduzione di prodotti a sostegno del processo di internazionalizzazione e la costituzione di società-prodotto attive nell’assicurazione del credito, cauzioni, rischi della costruzione, factoring e trade finance”, sottolineando, infine, i “130 miliardi di euro di valore aggiunto per il Sistema Paese, pari allo 0,8% del Pil”.
Lo scorso anno, Sace ha assicurato operazioni di export e investimenti destinati a progetti di sviluppo internazionale per 10,7 miliardi di euro, in crescita del 27% rispetto al 2013. I volumi assicurati hanno riguardato pressoché tutti i settori più rappresentativi del Made in Italy; particolare dinamismo è stato registrato in mercati emergenti come l’America Latina e l’Africa Sub-Sahariana.
“Con questo esercizio – ricorda una nota della società – si chiudono i primi dieci anni di Sace”, caratterizzati dalla trasformazione da ente pubblico economico in società per azioni (avvenuta il 31 dicembre 2004). In questo arco di tempo “è stato consolidato il nuovo modello di business attraverso un supporto tangibile all’export e all’internazionalizzazione delle imprese italiane, nel rispetto di principi di sostenibilità economico-finanziaria”. A fine 2014, la società ha avviato la propria operatività nel mercato dei capitali attraverso il Fondo sviluppo export, veicolo destinato alla sottoscrizione di obbligazioni emesse da piccole e medie imprese per finanziare progetti di sviluppo internazionale.
Sace passa in rassegna tutti i principali traguardi raggiunti in questi anni, primo tra tutti l’incremento del portafoglio di operazioni assicurate “da 14 miliardi di euro a oltre 70 miliardi di euro”, ma anche le oltre 25 mila aziende servite (in prevalenza Pmi), la copertura dei rischi estesa a 189 Paesi, gli 8,1 miliardi di euro di agli azionisti “tra dividendi ordinari e straordinari e restituzione di capitale (oltre 800 milioni di euro medio annuo)”, e l’ampliamento del perimetro operativo, “un tempo focalizzato unicamente sul credito all’esportazione, attraverso l'introduzione di prodotti a sostegno del processo di internazionalizzazione e la costituzione di società-prodotto attive nell’assicurazione del credito, cauzioni, rischi della costruzione, factoring e trade finance”, sottolineando, infine, i “130 miliardi di euro di valore aggiunto per il Sistema Paese, pari allo 0,8% del Pil”.
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