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UnipolSai: rientrare in Ania? Nessun ripensamento

Secondo l’ad Cimbri, l’uscita dall’associazione non influirà sul rinnovo del contratto nazionale, che la compagnia intende applicare

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Unipolsai non sta valutando di ripensare la sua decisione di uscire dall’Ania, che operativamente avverrà nel gennaio 2016. Intervenendo nel corso di un convegno organizzato dal sindacato Uilca, l’amministratore delegato della compagnia, Carlo Cimbri (nella foto) ha spiegato che la scelta “è stata dettata solo da ragioni di valutazione dell’inadeguatezza dell’Ania nel rappresentare i nostri interessi. Non vedo assolutamente le condizioni per rivedere la nostra posizione”. L’uscita dall’associazione, ha poi precisato il numero uno di UnipolSai “non è una presa di posizione sul contratto nazionale” in via di rinnovo e, anzi, Cimbri ha assicurato che il gruppo Unipol intende applicarlo. “Noi parteciperemo e seguiremo con attenzione - ha osservato – la trattativa appena avviata. Da questo punto di vista il mondo assicurativo è molto più indietro rispetto a quello bancario, visto che gli ultimi rinnovi sono stati tutti un po’ all’acqua di rose. L’auspicio è che questa volta i temi importanti vengano trattati e la nostra volontà prioritaria - ha sottolineato - è di adottare il contratto nazionale che verrà firmato, salvo che vengano fuori pasticci, come è sempre possibile. Ma daremo anche un contributo affinché non vengano fuori pasticci”. Il contratto nazionale, ha poi precisato Cimbri, “deve essere più leggero e delegare molto di più alla contrattazione di gruppo” prevedendo magari delle “soglie dimensionali” minime per l’accesso alla contrattazione aziendale.
I movimenti nel settore bancario
Interpellato sul futuro della controllata bancaria del gruppo, il numero uno di Ufg ha spiegato che il gruppo “osserva con attenzione i movimenti nel settore bancario”, in particolare tra le popolari, nell'ottica di partecipare a un'operazione di aggregazione tramite le controllata Unipol Banca. Ugf “è pronto a interloquire con tutti”, ma al momento “non c’è nulla di definito e la situazione è fluida anche perché i provvedimenti attuativi della legge sulla trasformazione  delle popolari in spa sono arrivati da poco.. Per noi trasformare un'azienda del gruppo con una partecipazione minoritaria, accompagnare una banca con un solido piano nel suo percorso, sarebbe la soluzione preferibile e coerente con le strategie del gruppo. Altrimenti gestiremo la banca in modo che non crei rischi al gruppo. Quello che vorremmo fare - ha detto Cimbri - è rafforzare la vocazione assicurativa del gruppo e quindi osserviamo con attenzione il percorso del  settore bancario dove il consolidamento e le aggregazioni  saranno necessari. Chi si muoverà per primo darà le carte del tavolo, l’ultimo resterà in piedi”. A margine del  convegno Cimbri ha poi aggiunto che nella scelta dell’eventuale partner “faranno premio la credibilità e le prospettive di redditività”. Il gruppo  Unipol, in ogni caso, al momento, non ha alcun tipo di  indirizzamento “siamo disposti ad interloquire con tutti: non c’è nulla di  definito”.

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