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Polizza cat nat obbligatoria, Ania: no a modifiche dell’attuale impianto normativo

Il presidente Giovanni Liverani, ricevuto in audizione in Parlamento sul tema, ha chiesto di confermare l’attuale normativa, e ha esortato le Pmi a muoversi per tempo. Il 17 aprile tavolo tecnico con associazioni e istituzioni

Polizza cat nat obbligatoria, Ania: no a modifiche dell’attuale impianto normativo
Nonostante sia stata concessa una proroga (progressiva) per ottemperare all’obbligo assicurativo, le Pmi non possono ridursi all’ultimo momento per dotarsi di una buona polizza cat nat. Lo ha ribadito oggi il presidente dell’Ania, Giovanni Liverani, che ha chiesto al Parlamento di non modificare l’attuale impianto normativo, nel corso della sua audzione presso la commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera in merito al decreto attuativo (convertito in legge lo scorso 31 marzo) della norma che ha introdotto l'obbligo.

Il decreto Milleproroghe ne ha posticipato l’entrata in vigore a decorrere dal 1° ottobre per le medie imprese, e dal 31 dicembre 2025 per le piccole e microimprese. Questa decisione, ha spiegato Liverani, “è comprensibile anche se non priva di qualche rischio”, ma in ogni caso, farà crescere “la conoscenza da parte delle aziende delle diverse soluzioni che il mercato assicurativo ha già”. Liverani, come accennato, ha auspicato tuttavia che le micro e piccole imprese, “non aspettino l’ultimo momento della proroga concessa per avviare la ricerca delle migliori soluzioni assicurative, peraltro già disponibili”.

L’AUMENTO DEI DANNI A LIVELLO GLOBALE

Liverani ha ricordato come lo scorso anno i disastri naturali abbiano causato nel mondo danni economici per 320 miliardi di dollari, di cui circa 140 miliardi coperti dalle assicurazioni. In termini reali, i risarcimenti assicurativi sono stati superiori del 32% rispetto alla media degli ultimi cinque anni e del 49% rispetto alla media di dieci anni (dati Munich Re). Altri dati citati da Liverani, quelli del report Bce-Eiopa, rilevano che le perdite economiche dovute a eventi meteorologici e climatici estremi sono in aumento “e si prevede che aumenteranno ulteriormente a causa della crescente frequenza e gravità delle catastrofi causate dal riscaldamento globale”. Tra il 1981 e il 2023, gli eventi estremi correlati alle catastrofi naturali hanno causato circa 900 miliardi di euro di perdite economiche dirette nell’Ue, con oltre un quinto delle perdite verificatesi negli ultimi tre anni (2021: 65 miliardi di euro; 2022: 57 miliardi di euro; 2023: 45 miliardi di euro).

LA SITUAZIONE ITALIANA

L’Italia, come noto, sconta un elevato livello di sottoassicurazione, dal momento che solo il 6% delle abitazioni e il 5% delle aziende ha una copertura assicurativa. Per sua conformazione, il territorio italiano è fragile e soggetto a eventi estremi: alluvioni, terremoti, smottamenti, siccità, bombe d'acqua e grandine. Il rischio sismico, in particolare, “è tra i più elevati d’ Europa”, ha ricordato Liverani, aggiungendo che circa il 40% delle abitazioni civili è situato in zone a rischio, e quasi il 95% dei Comuni italiani è esposto al rischio di dissesto idrogeologico

“In questo scenario, continuare a fare affidamento su un risarcimento pubblico non pianificato non è più percorribile. Per garantire una rapida ripartenza in caso di evento catastrofale è fondamentale che i risarcimenti siano tempestivi e con importi adeguati a garantire la ricostruzione dei beni che sono andati distrutti”, ha sottolineato Liverani.  

UN TAVOLO TECNICO IL 17 APRILE PROSSIMO

Il nuovo impianto normativo, con l’imposizione alle compagnie dell’obbligo a contrarre, “di fatto attribuisce al settore assicurativo privato un ruolo sociale nella gestione dei rischi catastrofali”, non solo ex post, “attraverso il pagamento di un indennizzo”, ma anche ex ante, “sensibilizzando collettività e imprese e incentivando comportamenti di prevenzione”

Sfruttando il tempo concesso dalla proroga, l’Ania intende cooperare con le associazioni degli imprenditori e con le istituzioni per chiarire tutti i dubbi interpretativi sollevati. “A tal fine, abbiamo già dato la nostra disponibilità a istituire un tavolo tecnico, che si riunirà il prossimo 17 aprile presso l’Ania, con le principali associazioni imprenditoriali per dare una risposta su alcuni temi”, ha annunciato Liverani, ricordando che subito dopo l’emanazione del decreto attuativo l’associazione ha pubblicato sul proprio sito un vademecum per aiutare le imprese a orientarsi tra le nuove disposizioni.  

NON MODIFICARE L’ATTUALE IMPIANTO NORMATIVO

pur confermando il massimo impegno dell’Ania a un confronto, Liverani chiede che l’attuale impianto normativo “non debba essere in alcun modo modificato”. Il settore assicurativo “ha lavorato intensamente con le Istituzioni per mettere a terra uno schema assicurativo robusto”, che fosse in linea con le politiche assuntive delle compagnie. “Molte delle scelte tecniche operate – ha detto Liverani – si sono basate sulla necessità di raggiungere il massimo livello di mutualità, che è fondamentale per garantire oltre che la sostenibilità del rischio, anche il contenimento dei premi assicurativi”. E anche le compagnie di assicurazione, ha ricordato, “hanno dovuto sostenere investimenti importanti per allineare i propri prodotti alle nuove prescrizioni”.

Per rendere sostenibili i rischi catastrofali, l’Ania, come noto, sta lavorando anche all’ipotesi di un Pool assicurativo privato per “supportare il mercato nella ricerca delle soluzioni riassicurative necessarie per garantire l’assicurabilità dei rischi catastrofali a costi più sostenibili”.

Il raggiungimento di una massa critica di rischi e una maggiore diversificazione degli stessi, infatti, “dovrebbe garantire tecnicamente una minore volatilità del portafoglio e dei premi assicurativi”. In questi ultimi mesi, ha concluso Liverani, “abbiamo lavorato intensamente per creare uno strumento che fosse il più possibile in linea con le aspettative del comparto assicurativo e della Sace con la quale abbiamo concordato una convenzione molto dettagliata e rispondente all’attuale dettato normativo”.


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