Swiss Re, utile a 3,7 miliardi di dollari nei nove mesi 2015
Il riassicuratore si avvicina ai target finanziari 2011-2015
02/11/2015
Swiss Re è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi finanziari 2011-2015. Nei primi nove mesi 2015, Swiss Re ha fatto segnare un utile netto pari a 3,7 miliardi di dollari (+12% sullo stesso periodo 2014), di cui 1,4 miliardi registrati nel solo terzo trimestre. Il gruppo svizzero, in una nota, sottolinea come il risultato abbia beneficiato di “un underwriting disciplinato, di basse perdite catastrofali, così come del rilascio di riserve”, e con il sostegno di tutte le business unit. Su tutte, da segnalare il buon andamento della riassicurazione nel comparto Vita e salute, dove l’utile è significativamente aumentato, portandosi a 763 milioni di dollari.
Considerando la performance finanziaria del gruppo, Swiss Re prevede di lanciare un programma di riacquisto di azioni a metà novembre. Secondo il ceo del gruppo, Michel Liès (nella foto), il forte utile netto, raggiunto “nonostante un difficile contesto complessivo del mercato assicurativo”, porta a buon punto “il cammino verso i nostri target al 2015. Nel terzo trimestre – sottolinea il ceo di Swiss Re – abbiamo inoltre annunciato una transazione significativa per la nostro unità Admin Re, che rappresenta un’eccellente opportunità di distribuire una parte del nostro capitale in eccesso sopra al tasso di rendimento minimo”.
Considerando la performance finanziaria del gruppo, Swiss Re prevede di lanciare un programma di riacquisto di azioni a metà novembre. Secondo il ceo del gruppo, Michel Liès (nella foto), il forte utile netto, raggiunto “nonostante un difficile contesto complessivo del mercato assicurativo”, porta a buon punto “il cammino verso i nostri target al 2015. Nel terzo trimestre – sottolinea il ceo di Swiss Re – abbiamo inoltre annunciato una transazione significativa per la nostro unità Admin Re, che rappresenta un’eccellente opportunità di distribuire una parte del nostro capitale in eccesso sopra al tasso di rendimento minimo”.
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Michel liès,