Pronta al rilancio Generali a guida Donnet
Approvato il bilancio 2015, la compagnia punta su tecnologie e innovazione
28/04/2016
Dati positivi nel 2015 e nuovi investimenti nel rinnovamento sono i punti di forza presentati all’assemblea degli azionisti di Generali che si è tenuta oggi a Trieste. Un momento atteso, dopo i movimentati mesi che hanno seguito l’addio di Mario Greco e la scelta del “tandem” Donnet – Minali per la guida della compagnia del Leone.
Nella sua apertura Gabriele Galateri di Genola, presidente di Generali, ha evidenziato il contesto complessivo di mercato in cui ha operato la compagnia nel 2015, ricordando in modo particolare da un lato il “grave freno alla crescita” creatosi con il rallentamento dell’economia cinese e dall’altro l’aspetto positivo rappresentato dalle previsioni di crescita dell’economia italiana guidata dall’aumento dei consumi. Di fronte alle impegnative condizioni del mercato assicurativo, si impone anche per Generali un nuovo orientamento del modello di business, indirizzato a migliorare le strategie di segmentazioni di mercato, riduzione delle frodi e ottimizzazione dei processi attraverso uno sviluppo tecnologico in ambito di cloud-computing e data analisys. Galateri conferma le potenzialità di crescita del mercato assicurativo: “Dovremo rafforzare il ruolo dell’assicurazione privata nella fornitura di servizi di protezione che gli Stati offrono sempre meno, come pensioni, sanità, rischi catastrofali, gestione dei risparmi e degli investimenti di lungo periodo”. In modo particolare per Galateri le tre parole chiave che guideranno Generali sono innovazione, sostenibilità e buona governance “temi che coinvolgono la nostra responsabilità di guardare al lungo termine”.
Il Ceo Philippe Donnet ha incentrato il suo intervento su tre ambiti: mercato assicurativo, posizionamento del gruppo e il percorso del prossimo futuro. Fondamentale per Donnet l’esperienza appena conclusa dell’integrazione di Generali in Italia: “in soli tre anni siamo passati da 9 società assicurative a 3, migrato oltre 10 milioni di polizze, stiamo spegnendo più di 100 sistemi informatici e completiamo il cambio delle insegne di almeno 3000 punti vendita per dare a tutti gli agenti lo stesso marchio, senza dimenticare la storia e la memoria delle vecchie compagnie”. Donnet ribadisce l’importanza della rete agenziale che “è uno dei principali asset aziendali”, l’efficacia della rete verrà perseguita insieme agli agenti: importante il coinvolgimento sui progetti tecnologici come la presenza sul web, la formazione e i costi di agenzia.
I punti di forza per riaffermarsi
In uno scenario di mercato ricco di complessità Generali scommette sui propri punti di forza: la lunga storia, il marchio riconosciuto, presenza capillare nel mondo, focalizzazione sul core business e orientamento al cliente. Il mezzo per valorizzare le potenzialità è lo sviluppo di un piano di innovazione tecnologia. In questo ambito Generali ha in cantiere novità sia per il ramo auto, sia per il non-auto, con lo sviluppo di strumenti di domotica per la protezione della casa anche a distanza, sia per il ramo vita e malattie con il progetto Vitality, primo programma in Europa con l’obiettivo di migliorare lo stile di vita degli assicurati.
La tecnologia avrà il ruolo fondamentale di raggiungere l’obiettivo di migliorare l’interazione tra cliente, rete e compagnia: “Raggiungere questo obiettivo richiederà cambiamenti anche del nostro modello di business. I nostri prodotti e servizi dovranno essere più efficaci nel rispondere, capaci di adattarsi rapidamente e in corso d’opera ai diversi scenari che si presenteranno” ha concluso Donnet.
I risultati del 2015, approvati dal 98% del capitale presente in sala, sono stati presentati dal general manager e group chief financial officer Alberto Minali. Generali presenta un risultato operativo del 2015 di 4.785m euro, +6.1% rispetto al 2014, con un RoE che passa dal 13.2 al 14%. Il risultato netto passa da 1.670 a 2033m euro, +21.6%. Il ramo Danni cresce nel risultato operativo lordo del 8.5% rispetto al 2014, mentre i premi lordi del Vita sono cresciuti del 6%.
L’assemblea ha approvato il passaggio del numero di consiglieri del Cda da 11 a 13 e con i voti del 67% del capitale presente in assemblea è stata eletta la lista presentata da Mediobanca che include come consiglieri Gabriele Galateri di Genola, Francesco Gaetano Caltagirone, Clemente Rebecchini, Philippe Donnet, Lorenzo Pellicioli, Ornella Barra, Alberta Figari, Sabrina Pucci, Romolo Bardin, Paolo Di Benedetto e Diva Moriani a cui si aggiungono Roberto Perotti e Paola Sapienza della lista Assogestioni.
Nella sua apertura Gabriele Galateri di Genola, presidente di Generali, ha evidenziato il contesto complessivo di mercato in cui ha operato la compagnia nel 2015, ricordando in modo particolare da un lato il “grave freno alla crescita” creatosi con il rallentamento dell’economia cinese e dall’altro l’aspetto positivo rappresentato dalle previsioni di crescita dell’economia italiana guidata dall’aumento dei consumi. Di fronte alle impegnative condizioni del mercato assicurativo, si impone anche per Generali un nuovo orientamento del modello di business, indirizzato a migliorare le strategie di segmentazioni di mercato, riduzione delle frodi e ottimizzazione dei processi attraverso uno sviluppo tecnologico in ambito di cloud-computing e data analisys. Galateri conferma le potenzialità di crescita del mercato assicurativo: “Dovremo rafforzare il ruolo dell’assicurazione privata nella fornitura di servizi di protezione che gli Stati offrono sempre meno, come pensioni, sanità, rischi catastrofali, gestione dei risparmi e degli investimenti di lungo periodo”. In modo particolare per Galateri le tre parole chiave che guideranno Generali sono innovazione, sostenibilità e buona governance “temi che coinvolgono la nostra responsabilità di guardare al lungo termine”.
Il Ceo Philippe Donnet ha incentrato il suo intervento su tre ambiti: mercato assicurativo, posizionamento del gruppo e il percorso del prossimo futuro. Fondamentale per Donnet l’esperienza appena conclusa dell’integrazione di Generali in Italia: “in soli tre anni siamo passati da 9 società assicurative a 3, migrato oltre 10 milioni di polizze, stiamo spegnendo più di 100 sistemi informatici e completiamo il cambio delle insegne di almeno 3000 punti vendita per dare a tutti gli agenti lo stesso marchio, senza dimenticare la storia e la memoria delle vecchie compagnie”. Donnet ribadisce l’importanza della rete agenziale che “è uno dei principali asset aziendali”, l’efficacia della rete verrà perseguita insieme agli agenti: importante il coinvolgimento sui progetti tecnologici come la presenza sul web, la formazione e i costi di agenzia.
I punti di forza per riaffermarsi
In uno scenario di mercato ricco di complessità Generali scommette sui propri punti di forza: la lunga storia, il marchio riconosciuto, presenza capillare nel mondo, focalizzazione sul core business e orientamento al cliente. Il mezzo per valorizzare le potenzialità è lo sviluppo di un piano di innovazione tecnologia. In questo ambito Generali ha in cantiere novità sia per il ramo auto, sia per il non-auto, con lo sviluppo di strumenti di domotica per la protezione della casa anche a distanza, sia per il ramo vita e malattie con il progetto Vitality, primo programma in Europa con l’obiettivo di migliorare lo stile di vita degli assicurati.
La tecnologia avrà il ruolo fondamentale di raggiungere l’obiettivo di migliorare l’interazione tra cliente, rete e compagnia: “Raggiungere questo obiettivo richiederà cambiamenti anche del nostro modello di business. I nostri prodotti e servizi dovranno essere più efficaci nel rispondere, capaci di adattarsi rapidamente e in corso d’opera ai diversi scenari che si presenteranno” ha concluso Donnet.
I risultati del 2015, approvati dal 98% del capitale presente in sala, sono stati presentati dal general manager e group chief financial officer Alberto Minali. Generali presenta un risultato operativo del 2015 di 4.785m euro, +6.1% rispetto al 2014, con un RoE che passa dal 13.2 al 14%. Il risultato netto passa da 1.670 a 2033m euro, +21.6%. Il ramo Danni cresce nel risultato operativo lordo del 8.5% rispetto al 2014, mentre i premi lordi del Vita sono cresciuti del 6%.
L’assemblea ha approvato il passaggio del numero di consiglieri del Cda da 11 a 13 e con i voti del 67% del capitale presente in assemblea è stata eletta la lista presentata da Mediobanca che include come consiglieri Gabriele Galateri di Genola, Francesco Gaetano Caltagirone, Clemente Rebecchini, Philippe Donnet, Lorenzo Pellicioli, Ornella Barra, Alberta Figari, Sabrina Pucci, Romolo Bardin, Paolo Di Benedetto e Diva Moriani a cui si aggiungono Roberto Perotti e Paola Sapienza della lista Assogestioni.
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