S&P's conferma il rating A- su Generali
L'outlook resta negativo perché riflette quello dell'Italia
26/03/2014
L'agenzia di rating Standard & Poor's ha confermato il rating A- di Generali, risultato della revisione dei criteri globali di valutazione introdotta lo scorso anno. L'outlook resta negativo, perché rispecchia quello dell'Italia.
Generali - si legge nella nota del gruppo - ha superato lo stress test estremo di S&P's dimostrando chiaramente la sua capacità di mantenere una solvency positiva anche in uno scenario di estrema tensione". La revisione dei criteri globali di valutazione avrebbe potuto causare un declassamento automatico, minacciato a fine novembre, con l'assegnazione di un credit watch negativo sul Leone.
Generali - si legge nella nota del gruppo - ha superato lo stress test estremo di S&P's dimostrando chiaramente la sua capacità di mantenere una solvency positiva anche in uno scenario di estrema tensione". La revisione dei criteri globali di valutazione avrebbe potuto causare un declassamento automatico, minacciato a fine novembre, con l'assegnazione di un credit watch negativo sul Leone.
Ora l'agenzia di rating fa marcia indietro, dopo aver testato e approvato l'execution plan di Generali che sarà approvato dal cda a fine anno e che consentirà al Leone di superare un eventuale default dell'Italia. Un piano fatto di nuovi accordi con i riassicuratori e di riserve tecniche e plusvalenze portate a bilancio, che si è reso necessario perché il Leone è considerato un player sistemico, il cui fallimento potrebbe causare un effetto domino. S&P's segnala che Generali ha investimenti in Italia per 95 miliardi di euro (fine 2013), il 28% di tutti i suoi investimenti, esclusi i prodotti unit-linked e le esposizioni sulle terze parti. Gli investimenti sono circa 3,5 volte il capitale regolamentare di 26 miliardi.
"E' il segnale della solidità del gruppo", ha commentato il ceo Mario Greco, ha dichiarato, rivendicando le significative riserve di bilancio e la flessibilità finanziaria ottenute soprattutto con il contributo della nuova gestione. "Peraltro - ha continuato - abbiamo sempre ritenuto del tutto improbabile lo scenario di un eventuale default dell'Italia. La conferma di S&P è un riconoscimento importante e indipendente della diversificazione globale del gruppo, in cui circa il 70% del nostro business e dei nostri asset è originato all'esterno del mercato domestico".
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