Generali Italia, il Leone vede positivo
Con un investimento di 300 milioni di euro sta procedendo spedita la riorganizzazione delle attività italiane che, nel 2013, hanno pesato per il 40% del risultato operativo di gruppo. L'obiettivo del ceo Philippe Donnet è confermare i risultati puntando sull'innovazione di prodotto e la forza della rete agenziale
24/03/2014
Una compagnia nuova: non il frutto di una fusione fredda di marchi e sistemi diversi. Questa sarà, e in parte già lo è, Generali Italia, che nel 2016 completerà il percorso di unificazione di reti agenziali, marchi, processi, prodotti e sistemi operativi. Nella sede storica delle Procuratie Vecchie di Venezia, il ceo Philippe Donnet ha presentato il piano 2014-2016 che punta a confermare i risultati raggiunti oggi dalla somma di tutte le attività italiane del Leone di Trieste, ma anche, se possibile, a rafforzare la posizione di leadership sul mercato italiano.
"Al momento - ha confermato Donnet ai giornalisti presenti all'evento - siamo ben posizionati per far crescere premi e risultato operativo, ma non sarà facile perché il contesto in Italia è molto sfidante e competitivo. Il gruppo al riguardo non ci ha dato target".
Quel risultato operativo, frutto della convergenza delle compagnie Ina Assitalia, Alleanza Toro (Alleanza scorporata), Genertel e di Banca Generali, che oggi pesa per ben il 40% sul totale del dato della compagnia (4,2 miliardi). Generali Italia è partita quindi con il segno più. Nel 2013 ha realizzato 19,6 miliardi di fatturato, in crescita del 2,3% sul 2012 di cui 12,8 miliardi della sola Generali (3,9 miliardi da Alleanza e 2,9 da Genertel), costituiti da 13,3 miliardi per la parte vita e 6,3 miliardi per i danni.
Il risultato operativo è stato pari a 1,7 miliardi (+16% sul 2012), un miliardo dal vita (+6,7%) e 591 milioni (+37,1) dal danni. Il combined ratio danni è al 92,4%. La compagnia attualmente ha il 15,4% del mercato italiano complessivo, con oltre 10 milioni di clienti e circa 2600 agenti.
UN NUOVO SISTEMA PER LE RETI
Il percorso verso la definitiva integrazione di marchi, prodotti e reti, per cui Generali ha pianificato di investire 300 milioni, ha già compiuto tappe decisive: "entro il 2015 - ha continuato Donnet - il 90% dell'integrazione sarà completata, mentre il restante 10% si concluderà entro la metà del 2016. Per quella data avremo spento tutti i vecchi sistemi informativi delle agenzie e unificato le insegne, perché per ora siamo in fase di co-branding". Una fase, quest'ultima, che progressivamente dovrebbe esaurirsi tra la fine del 2014 e il 2015. Entro il termine di quest'anno, invece, avverrà l'unificazione del network governance dell'ex rete di Ina Assitalia, saranno allineati i prodotti, ridotti dagli attuali 270 ai più snelli 70 e sarà attivato per tutti i 3000 punti vendita della rete unificata il nuovo sistema IT che gestirà comparto auto, vita e la contabilità (il non auto tra 2015 e 2016). Solo per curare il roll-out delle agenzie, Generali impegnerà attivamente 100 risorse e dedicherà 10 mila ore di formazione.
"La prima rete - ha spiegato il ceo - che è stata portata sul nuovo portante di convergenza è stata quella di Augusta, poi toccherà alle Toro, prima Unat e poi Gaat e a settembre Ina Assitalia. Tutte e cinque le reti lavoreranno su una filiera operativa unica, con un front-end on line, pronto anche per la vendita in mobilità". Al termine del processo, Generali Italia avrà un sistema operativo completamente nuovo: "noi -ha continuato Donnet - non prendiamo sistemi vecchi per fare un unico vecchio sistema".
NO AL MANDATO UNICO
Durante la presentazione, il ceo ha insistito molto sulla forza delle reti e sull'innovazione che questa convergenza sta già portando, in favore dei clienti, ma anche degli agenti. Tuttavia, non sarà un percorso facile perché le agenzie hanno storie diverse, sistemi provvigionali separati e target differenti. Per il futuro, Donnet immagina, comunque, "una convergenza di mandato, ma non un mandato unico".
Generali garantisce che le reti resteranno specializzate, come i canali di vendita. "La progressività dell'unificazione dei prodotti - è intervenuto Davide Passero, ad di Genertel e chief marketing officer di Generali Italia - non vuol dire che, per esempio, Genertel e Alleanza avranno gli stessi prodotti: le compagnie manterranno le loro specificità e ne acquisiranno di nuove".
PIÙ PRODOTTI MISTI
La compagnia sta riconsiderando alcuni suoi prodotti e ne sta lanciando altri a contenuto misto. Uno su tutti è Valore Futuro, "che sta dando numeri importanti", come ha confermato il ceo: "Valore Futuro fa parte anche del tentativo di indirizzare i clienti su prodotti misti, sia perché è giusto che nei propri investimenti i clienti sappiano diversificare, sia perché alle compagnie è richiesto un impegno maggiore sul capitale (derivante da Solvency II, ndr)". A questo scopo, Generali sta proponendo agli agenti un piano di incentivazione per la vendita dei prodotti protection e unit linked, "ma ci vorrà comunque qualche anno", chiosa il ceo. Nel settore danni, invece, grande spazio sarà dato alla telematica, con un prodotto con scatola nera che utilizzerà infrastrutture big data.
#VEDIAMOPOSITIVO, LA CAMPAGNA VIRALE
Un impegno senza precedenti, come lo ha definito Mario Greco, il ceo del gruppo, durante la presentazione dei dati 2013 del Leone, quello che la compagnia sta esprimendo in Italia. Un lavoro che si appoggerà anche alla comunicazione e a un forte investimento pubblicitario "vicino ai 10 milioni di euro", secondo quanto dichiarato da Donnet. "Ci siamo chiesti - ha spiegato Passero - come comunicare e trasferire tutto lo sforzo che stiamo facendo. Volevamo trasferirne il valore positivo". Ecco com'è nata la prima campagna di comunicazione, #vedeiamopositivo, partita il 21 marzo e che sarà nella sua fase iniziale fino al 5 aprile, con l'installazione di un paio di occhiali giganti dalle lenti colorate nelle piazze di Venezia, Roma e Torino, cui seguiranno Milano, Bologna e Napoli. Secondo le intenzioni della compagnia, l'installazione dovrebbe creare un passaparola attraverso i social network, perché le persone possono interagire, invitate a esprimere il proprio "pensiero positivo", attraverso il portale www.vediamopositivo.it, dove sarà possibile pubblicare foto, video e post. Poi si partirà con la fase due, con gli spot in tv, radio, web e sulla stampa, che saranno il preludio all'advertising dei prodotti auto a consumo e Valore Futuro. Tra maggio e giugno, infine, l'iniziativa Porte aperte nelle agenzie.
"Al momento - ha confermato Donnet ai giornalisti presenti all'evento - siamo ben posizionati per far crescere premi e risultato operativo, ma non sarà facile perché il contesto in Italia è molto sfidante e competitivo. Il gruppo al riguardo non ci ha dato target".
Quel risultato operativo, frutto della convergenza delle compagnie Ina Assitalia, Alleanza Toro (Alleanza scorporata), Genertel e di Banca Generali, che oggi pesa per ben il 40% sul totale del dato della compagnia (4,2 miliardi). Generali Italia è partita quindi con il segno più. Nel 2013 ha realizzato 19,6 miliardi di fatturato, in crescita del 2,3% sul 2012 di cui 12,8 miliardi della sola Generali (3,9 miliardi da Alleanza e 2,9 da Genertel), costituiti da 13,3 miliardi per la parte vita e 6,3 miliardi per i danni.
Il risultato operativo è stato pari a 1,7 miliardi (+16% sul 2012), un miliardo dal vita (+6,7%) e 591 milioni (+37,1) dal danni. Il combined ratio danni è al 92,4%. La compagnia attualmente ha il 15,4% del mercato italiano complessivo, con oltre 10 milioni di clienti e circa 2600 agenti.
UN NUOVO SISTEMA PER LE RETI
Il percorso verso la definitiva integrazione di marchi, prodotti e reti, per cui Generali ha pianificato di investire 300 milioni, ha già compiuto tappe decisive: "entro il 2015 - ha continuato Donnet - il 90% dell'integrazione sarà completata, mentre il restante 10% si concluderà entro la metà del 2016. Per quella data avremo spento tutti i vecchi sistemi informativi delle agenzie e unificato le insegne, perché per ora siamo in fase di co-branding". Una fase, quest'ultima, che progressivamente dovrebbe esaurirsi tra la fine del 2014 e il 2015. Entro il termine di quest'anno, invece, avverrà l'unificazione del network governance dell'ex rete di Ina Assitalia, saranno allineati i prodotti, ridotti dagli attuali 270 ai più snelli 70 e sarà attivato per tutti i 3000 punti vendita della rete unificata il nuovo sistema IT che gestirà comparto auto, vita e la contabilità (il non auto tra 2015 e 2016). Solo per curare il roll-out delle agenzie, Generali impegnerà attivamente 100 risorse e dedicherà 10 mila ore di formazione.
"La prima rete - ha spiegato il ceo - che è stata portata sul nuovo portante di convergenza è stata quella di Augusta, poi toccherà alle Toro, prima Unat e poi Gaat e a settembre Ina Assitalia. Tutte e cinque le reti lavoreranno su una filiera operativa unica, con un front-end on line, pronto anche per la vendita in mobilità". Al termine del processo, Generali Italia avrà un sistema operativo completamente nuovo: "noi -ha continuato Donnet - non prendiamo sistemi vecchi per fare un unico vecchio sistema".
NO AL MANDATO UNICO
Durante la presentazione, il ceo ha insistito molto sulla forza delle reti e sull'innovazione che questa convergenza sta già portando, in favore dei clienti, ma anche degli agenti. Tuttavia, non sarà un percorso facile perché le agenzie hanno storie diverse, sistemi provvigionali separati e target differenti. Per il futuro, Donnet immagina, comunque, "una convergenza di mandato, ma non un mandato unico".
Generali garantisce che le reti resteranno specializzate, come i canali di vendita. "La progressività dell'unificazione dei prodotti - è intervenuto Davide Passero, ad di Genertel e chief marketing officer di Generali Italia - non vuol dire che, per esempio, Genertel e Alleanza avranno gli stessi prodotti: le compagnie manterranno le loro specificità e ne acquisiranno di nuove".
PIÙ PRODOTTI MISTI
La compagnia sta riconsiderando alcuni suoi prodotti e ne sta lanciando altri a contenuto misto. Uno su tutti è Valore Futuro, "che sta dando numeri importanti", come ha confermato il ceo: "Valore Futuro fa parte anche del tentativo di indirizzare i clienti su prodotti misti, sia perché è giusto che nei propri investimenti i clienti sappiano diversificare, sia perché alle compagnie è richiesto un impegno maggiore sul capitale (derivante da Solvency II, ndr)". A questo scopo, Generali sta proponendo agli agenti un piano di incentivazione per la vendita dei prodotti protection e unit linked, "ma ci vorrà comunque qualche anno", chiosa il ceo. Nel settore danni, invece, grande spazio sarà dato alla telematica, con un prodotto con scatola nera che utilizzerà infrastrutture big data.
#VEDIAMOPOSITIVO, LA CAMPAGNA VIRALE
Un impegno senza precedenti, come lo ha definito Mario Greco, il ceo del gruppo, durante la presentazione dei dati 2013 del Leone, quello che la compagnia sta esprimendo in Italia. Un lavoro che si appoggerà anche alla comunicazione e a un forte investimento pubblicitario "vicino ai 10 milioni di euro", secondo quanto dichiarato da Donnet. "Ci siamo chiesti - ha spiegato Passero - come comunicare e trasferire tutto lo sforzo che stiamo facendo. Volevamo trasferirne il valore positivo". Ecco com'è nata la prima campagna di comunicazione, #vedeiamopositivo, partita il 21 marzo e che sarà nella sua fase iniziale fino al 5 aprile, con l'installazione di un paio di occhiali giganti dalle lenti colorate nelle piazze di Venezia, Roma e Torino, cui seguiranno Milano, Bologna e Napoli. Secondo le intenzioni della compagnia, l'installazione dovrebbe creare un passaparola attraverso i social network, perché le persone possono interagire, invitate a esprimere il proprio "pensiero positivo", attraverso il portale www.vediamopositivo.it, dove sarà possibile pubblicare foto, video e post. Poi si partirà con la fase due, con gli spot in tv, radio, web e sulla stampa, che saranno il preludio all'advertising dei prodotti auto a consumo e Valore Futuro. Tra maggio e giugno, infine, l'iniziativa Porte aperte nelle agenzie.
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