La distribuzione a rischio giungla
08/10/2012
Una svolta epocale che promette di far discutere per molto tempo gli intermediari, le compagnie e l’intero settore assicurativo. I contenuti del Dl Crescita, come prevedibile, vedono reazioni basate su posizioni contrapposte. Gli intermediari plaudono a uno scenario finalmente più concorrenziale, a beneficio dei consumatori. A tale entusiasmo di contrappone la ben nota posizione dell’Ania e delle compagnie di assicurazioni, in questi giorni certamente impegnate in comitati di emergenza per chiarire come gestire la complessa situazione. In un comunicato l’Ania ha fatto sapere che “Le compagnie italiane non possono essere considerate un interlocutore solo quando si tratta di finanziare il debito pubblico”.
La faccenda, insomma, non finisce qui. Perché mentre per i broker la collaborazione tra tutti gli intermediari è un passaggio più semplice apertura verso l'allineamento all’Europa, per gli agenti i vantaggi non sembrano così a portata di mano. Per diversi motivi: la relazione con le compagnie mandanti e con gli investimenti che queste hanno nel tempo realizzato per le rispettive reti; la maturità degli agenti a un simile cambiamento; la chiarezza e trasparenza delle norme su cui agire da qui in avanti. Nel nuovo contesto, per esempio, serve una modifica al Codice delle Assicurazioni e all’attuale impostazione del Rui in diverse sezioni. Il rischio “giungla” potrebbe quindi non essere così remoto. Con una sola certezza: l’aumento dei prezzi da parte delle compagnie. Che, sottovalutate anche le soluzioni in materia di Antifrode, potranno dimostrare con particolare facilità quanti costi sono costrette a sostenere.
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