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Quaranta storie originali dal mondo medico

Quaranta storie originali dal mondo medico hp_vert_img
Una raccolta di racconti scritti direttamente da pazienti o da congiunti di pazienti, ormai deceduti per malasanità, per circostanze imprevedibili, sfortunate e spesso oscure. E' questo il contenuto del libro Speriamo io me la cavo in ospedale", di Giovanni Cannavò, presidente dell'Associazione Melchiorre Gioia. Un volume che mi sono ritrovata a leggere tutto d'un fiato rientrando dal Congresso annuale dell'Associazione, tenutosi il 18 e il 19 maggio a Pisa. Con voi vorrei
condividere due impressioni fondamentali: la prima riguarda il pensiero comune di un cittadino che, dopo aver letto pagine e pagine di vicende accadute nel quotidiano, non può fare altro che cercare di tenersi il più lontano possibile dagli ospedali e soprattutto dai medici, con i loro errori umani, spesso troppo incuranti del nostro destino per poter meritare la nostra fiducia. La seconda impressione proviene invece da una conoscenza più vicina al settore assicurativo e alle dinamiche che regolano il rapporto tra compagnie e sistema sanitario. Un rapporto che ha urgenza di interventi, a livello legislativo, strategico, organizzativo e sociale, capaci di garantire atteggiamenti di maggiore consapevolezza e serietà, con risultati, soprattutto, davvero basati sul concetto di equità.

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