Marsh dice addio alla Russia
Anche il broker internazionale, così come avevano già fatto Aon e Generali, esce dal mercato russo
11/03/2022
Dopo Generali e Aon, anche Marsh ha annunciato la decisione di abbandonare le proprie attività nel mercato russo. Dan Glaser, presidente e ceo del gruppo di brokeraggio, ieri ha comunicato l’intenzione di “trasferire la proprietà delle nostre attività russe al management locale che opererà in modo indipendente nel mercato russo”, nel quale Marsh (stando a quanto riporta la Reuters) ha circa 100 dipendenti.
Glaser ha spiegato che la società si è sentita “costretta” a recidere tutti i legami con la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Tra le dure sanzioni che i Paesi occidentali hanno già imposto alla Russia, infatti, figurano anche misure volte a impedire alle imprese russe di accedere ai servizi assicurativi e riassicurativi internazionali. Il ceo di Marsh ha condannato “l’attacco, non provocato, del governo russo contro il popolo ucraino. Dopo aver assistito con orrore al tragico bilancio umano in Ucraina, ci sentiamo in dovere di intraprendere questa azione. Intendiamo trasferire la proprietà delle nostre attività russe al management locale che opererà in modo indipendente nel mercato russo. Questa – ha sottolineato Glaser – non è una decisione che abbiamo preso alla leggera e ci uniamo a tutti coloro che chiedono una soluzione rapida e pacifica a questo conflitto mortale”.
La scorsa settimana, come accennato all’inizio, era stato il gruppo Generali ad annunciare la sua uscita dal mercato russo: il Leone di Trieste ha chiuso la sua sede di rappresentanza a Mosca, uscendo anche dal cda di Ingosstrakh, e ha annunciato lo stop delle attività Europ Assistance nel paese.
Sul fronte inglese, Lloyd's di Londra hanno confermato che sosterranno le sanzioni introdotte dal governo del Regno Unito, l’ultimo round delle quali mira a impedire alle società russe del settore aeronautico e spaziale di accedere al settore assicurativo britannico.
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Dan glaser,