Riforma Rc auto, le proposte di Anapa
L’associazione guidata da Vincenzo Cirasola chiede di includere anche in fisco nella revisione del meccanismo bonus-malus
06/10/2022
Anche il fisco potrebbe contribuire a incentivare comportamenti virtuosi da parte degli automobilisti. È quanto sostiene Anapa Rete ImpresAgenzia, che ha formulato una propria proposta di riforma sull’Rc auto inviandola all’Ivass, in risposta alla call for papers lanciata dall’istituto di vigilanza.
Secondo l’associazione, in mancanza di incidenti un assicurato vedrebbe ridursi, al momento del rinnovo della polizza Rc auto, la quota di premio relativa alle imposte che attualmente è pari a circa il 30%; al contrario, qualora fosse responsabile di uno o più incidenti nel corso dell'anno, l'automobilista subirebbe un maggiore onere fiscale connesso al contratto assicurativo, in aggiunta al peggioramento della classe di merito bonus-malus: il sistema attuale, ricorda Anapa, parametrato a una frequenza di incidenti stradali superiore a quella effettiva, “ha favorito l'addensamento di una maggioranza crescente di consumatori verso le classi migliori e la riforma Bersani (2007) ha fatto il resto, con il risultato che nel 2019, ben l'84% degli automobilisti erano inclusi nella prima classe di merito. Il successivo intervento legislativo sul bonus-malus familiare (2020), ha ulteriormente sterilizzato il meccanismo premiante”.
Secondo il presidente di Anapa, Vincenzo Cirasola, questo contesto “impone di ripensare ad una formula che ne riaffermi la finalità di moral suasion, scoraggiando pericolosi comportamenti alla guida”.
Più dettagliatamente, le proposte avanzate dall’associazione sono cinque. La prima è quella di adottare un sistema bonus-malus la cui numerosità di livelli (classi di merito) sia adeguata alla frequenza registrata dallo specifico settore, in funzione dei dati rilevati annualmente; la seconda è quella di estendere a 10 anni, ai fini del calcolo del malus, il periodo di osservazione attualmente fissato in cinque anni, tenendo in considerazione anche i sinistri paritari, maggioritari o minoritari, con aumento di una sola classe di merito (anziché due classi come con il malus); la terza proposta è quella di collegare l'evoluzione della classe di merito anche alla decurtazione dei punti di patente del conducente di quel mezzo in caso di sinistro stradale. In quell'eventualità con infrazione e decurtazione dei punti, si potrebbe prevedere un malus rafforzato: secondo l’associazione, ciò potrebbe indurre a comportamenti alla guida più virtuosi, indipendentemente dal proprietario del mezzo; la quarta proposta prevede di abrogare la classe di merito familiare, o comunque limitarla come per il sistema tedesco; infne, l’associazione propone di abolire l’uso delle classi interne discrezionali delle singole compagnie, un meccanismo che ha notevolmente distorto il sistema di bonus-malus e la trasparenza del mercato.
In aggiunta a tutto questo, l'associazione degli agenti professionisti propone, come già accennato, di includere anche il fisco tra gli incentivi per una guida prudente. “Unitamente ai meccanismi di sconto – fa notare Cirasola – in caso di assenza di sinistro, si potrebbe proporre una graduale riduzione delle imposte sull’Rc auto, per fasce di classi di merito, quando l'assicurato non provochi sinistri. Al contrario si ipotizzerebbe l'inserimento di un meccanismo penalizzante che porti l'assicurato al pagamento di maggiori imposte, in riferimento alla classe di merito ed al numero dei sinistri causati”. Secondo il presidente di Anapa, questa misura potrebbe sommarsi a una fiscalità agevolata per coloro i quali acquistano autovetture a basso impatto ambientale e dotate di sistemi di sicurezza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA