Il Gaa Generali incontra Greco e Donnet
Il management della compagnia ha dato rassicurazioni sul progetto per l'Italia. Ma gli agenti attendono tariffe più competitive e maggiore flessibilità assuntiva
10/10/2013
Cambia tutto, ma non cambia niente. Questo sembra essere uscito dal primo confronto ufficiale tra il nuovo management di Generali e gli agenti della compagnia rappresentati, per l'occasione, dalla Giunta esecutiva del gruppo agenti.
Ieri a Mogliano Veneto, la nuova sede operativa di Generali Italia, si sono incontrati Mario Greco, group ceo del Leone, Philippe Donnet, nuovo ad di Generali Italia, Bruno Scaroni, il chief distribution officer in Italia e appunto la Giunta del gruppo agenti. Secondo quanto è affermato in una nota del Gaa, si tratta solo del primo di una serie di incontri che si svilupperanno nei prossimi mesi, proprio per parlare della nuova organizzazione della compagnia in Italia.
Dal punto di vista degli agenti sono arrivate rassicurazioni sul fatto che per il momento il piano strategico non subirà modifiche e la rete agenziale resterà il core business del gruppo" per quanto riguarda la distribuzione. Greco e Donnet hanno ribadito che il sistema distributivo di Generali in Italia resta caratterizzato da tre canali: diretto, internet e agenziale. Nella riorganizzazione, Alleanza e Genertel, dicono i top manager, "non devono preoccupare gli agenti tradizionali". Sul fronte del rapporto con i broker non ci saranno novità sostanziali, ma si ripeterà quello già in essere, che è definito di "appoggio e collaborazione". I 2500 produttori dipendenti, inoltre, continueranno a operare all'interno delle agenzie e a supporto degli agenti.
"Le rassicurazioni ottenute da Mario Greco e Philippe Donnet - ha commentato il presidente del gruppo agenti, Vincenzo Cirasola - ci portano consapevolmente ad affermare che non ci sarà nessuna rivoluzionaria trasformazione per le agenzie con il progetto Generali Italia, ma anzi saranno rafforzate. Certo a queste parole ora dovranno seguire fatti concreti. Per crescere abbiamo bisogno di reali investimenti sul front office assicurativo e prodotti migliori di appoggio alla figura dell'agente".
Tra le richieste del Gaa, infine, c'è quella di agire sul fronte delle tariffe, rendendole più competitive, e insieme garantire una maggiore flessibilità assuntiva e operativa agli agenti. Il tutto rafforzato da "una campagna pubblicitaria che illustri l'importanza della figura strategica dell'agente".
Ieri a Mogliano Veneto, la nuova sede operativa di Generali Italia, si sono incontrati Mario Greco, group ceo del Leone, Philippe Donnet, nuovo ad di Generali Italia, Bruno Scaroni, il chief distribution officer in Italia e appunto la Giunta del gruppo agenti. Secondo quanto è affermato in una nota del Gaa, si tratta solo del primo di una serie di incontri che si svilupperanno nei prossimi mesi, proprio per parlare della nuova organizzazione della compagnia in Italia.
Dal punto di vista degli agenti sono arrivate rassicurazioni sul fatto che per il momento il piano strategico non subirà modifiche e la rete agenziale resterà il core business del gruppo" per quanto riguarda la distribuzione. Greco e Donnet hanno ribadito che il sistema distributivo di Generali in Italia resta caratterizzato da tre canali: diretto, internet e agenziale. Nella riorganizzazione, Alleanza e Genertel, dicono i top manager, "non devono preoccupare gli agenti tradizionali". Sul fronte del rapporto con i broker non ci saranno novità sostanziali, ma si ripeterà quello già in essere, che è definito di "appoggio e collaborazione". I 2500 produttori dipendenti, inoltre, continueranno a operare all'interno delle agenzie e a supporto degli agenti.
"Le rassicurazioni ottenute da Mario Greco e Philippe Donnet - ha commentato il presidente del gruppo agenti, Vincenzo Cirasola - ci portano consapevolmente ad affermare che non ci sarà nessuna rivoluzionaria trasformazione per le agenzie con il progetto Generali Italia, ma anzi saranno rafforzate. Certo a queste parole ora dovranno seguire fatti concreti. Per crescere abbiamo bisogno di reali investimenti sul front office assicurativo e prodotti migliori di appoggio alla figura dell'agente".
Tra le richieste del Gaa, infine, c'è quella di agire sul fronte delle tariffe, rendendole più competitive, e insieme garantire una maggiore flessibilità assuntiva e operativa agli agenti. Il tutto rafforzato da "una campagna pubblicitaria che illustri l'importanza della figura strategica dell'agente".
© RIPRODUZIONE RISERVATA