Demozzi, dimissioni di Oddo valide senza atto formale
Il presidente di Sna spiega che, da statuto, l'uscita di un membro dell'Esecutivo Nazionale avviene con comunicazione a voce
09/07/2013
La storia che definivamo semplice", non è in realtà così semplice. Stiamo parlando delle presunte, reali, dimissioni dall'Esecutivo Nazionale Sna di Roberto Oddo. Accettate dall'ultima riunione dell'organo che governa il sindacato e comunicate a tutti gli iscritti tramite la newsletter del primo luglio, sono al momento al centro di un contenzioso che potrebbe approdare nelle aule di tribunale.
Oddo ritiene, secondo quanto ha scritto, "cavillosa" l'esclusione da componente di EN, che, dice, "non si basa su alcun mio atto formale". A questo ha risposto, contattato da www.insurancetrade.it, il presidente del sindacato, Claudio Demozzi. "La questione - sostiene il numero uno di Sna - non è se Oddo ha dato o meno le dimissioni: perché le ha date, davanti a più testimoni. Il problema semmai è un cavillo statutario. Siamo rimasti stupiti che sia stato contestato un vizio di forma, ovvero che le dimissioni date verbalmente non sarebbero operative".
Da Sna, secondo lo statuto che dovrebbe regolare tali questioni, fanno sapere che all'articolo otto è specificato che la qualità di iscritto si perde "per dimissioni che devono essere date a mezzo lettera raccomandata alla propria sezione, che ne dà comunicazione all'Esecutivo Nazionale". Non si parla quindi di dimissioni scritte, formalizzate, da un organo di governo come l'EN.
"Roberto Oddo, di persona, - continua Demozzi - ha più volte manifestato l'intenzione di dare le dimissioni, e pensavo che le formalità potessero essere espletate chiarendo a voce ogni controversia". Invece non è così, tanto che Oddo ha provveduto a far inviare una lettera dal proprio avvocato. "Forse siamo di fronte a una situazione nuova - precisa Demozzi -, cioè un componente dell'Esecutivo che va per le vie giudiziarie per essere reintegrato, dopo che tutto l'Esecutivo ratifica le dimissioni date".
La situazione è tutta in divenire, e sarà una questione che dovrà risolvere il sindacato. A questo punto, più che una disputa di idee, si tratta di capire chi e come saprà far valere meglio le proprie ragioni. E non è detto comunque che le cose non possano ricomporsi, se è vero che, come sottolinea Demozzi, l'Esecutivo "ha riconosciuto il grande lavoro di Oddo sulla formazione, tanto che la prima iniziativa presa, appena accettate le dimissioni, dopo che lui ha lasciato la riunione, è stata offrirgli di continuare a occuparsi della formazione con un incarico ad personam, ma al di fuori dall'Esecutivo Nazionale", conclude il presidente di Sna.
Oddo ritiene, secondo quanto ha scritto, "cavillosa" l'esclusione da componente di EN, che, dice, "non si basa su alcun mio atto formale". A questo ha risposto, contattato da www.insurancetrade.it, il presidente del sindacato, Claudio Demozzi. "La questione - sostiene il numero uno di Sna - non è se Oddo ha dato o meno le dimissioni: perché le ha date, davanti a più testimoni. Il problema semmai è un cavillo statutario. Siamo rimasti stupiti che sia stato contestato un vizio di forma, ovvero che le dimissioni date verbalmente non sarebbero operative".
Da Sna, secondo lo statuto che dovrebbe regolare tali questioni, fanno sapere che all'articolo otto è specificato che la qualità di iscritto si perde "per dimissioni che devono essere date a mezzo lettera raccomandata alla propria sezione, che ne dà comunicazione all'Esecutivo Nazionale". Non si parla quindi di dimissioni scritte, formalizzate, da un organo di governo come l'EN.
"Roberto Oddo, di persona, - continua Demozzi - ha più volte manifestato l'intenzione di dare le dimissioni, e pensavo che le formalità potessero essere espletate chiarendo a voce ogni controversia". Invece non è così, tanto che Oddo ha provveduto a far inviare una lettera dal proprio avvocato. "Forse siamo di fronte a una situazione nuova - precisa Demozzi -, cioè un componente dell'Esecutivo che va per le vie giudiziarie per essere reintegrato, dopo che tutto l'Esecutivo ratifica le dimissioni date".
La situazione è tutta in divenire, e sarà una questione che dovrà risolvere il sindacato. A questo punto, più che una disputa di idee, si tratta di capire chi e come saprà far valere meglio le proprie ragioni. E non è detto comunque che le cose non possano ricomporsi, se è vero che, come sottolinea Demozzi, l'Esecutivo "ha riconosciuto il grande lavoro di Oddo sulla formazione, tanto che la prima iniziativa presa, appena accettate le dimissioni, dopo che lui ha lasciato la riunione, è stata offrirgli di continuare a occuparsi della formazione con un incarico ad personam, ma al di fuori dall'Esecutivo Nazionale", conclude il presidente di Sna.
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