Sviluppo bis, l'ok previsto entro stasera slitta a lunedì
No alle collaborazioni nell'Rc auto per la Nuova Associazione sindacale
29/11/2012
Il decreto sviluppo bis doveva essere licenziato dalla commissione Industria del Senato entro stasera. Ma molte proposte devono essere ancora vagliate dalla commissione Bilancio impegnata su più fronti. L'obiettivo è comunque chiudere entro lunedì, perché il testo è atteso in aula a partire da martedì prossimo. Lungi dall'essere un decreto blindato, fioccano emendamenti e proposte. Protagoniste due senatrici di Pdl e Pd, Simona Vicari e Anna Rita Fioroni. Per quanto concerne il tacito rinnovo Rc auto, un emendamento approvato ieri stabilisce che il contraente che decida di non rinnovare la polizza con una compagnia avrà diritto alla copertura nei 15 giorni successivi alla scadenza, per consentirgli la stipula con una nuova impresa. In un secondo emendamento, stavolta riguardante le assicurazioni sui mutui e il finanziamento con premio pagato in unica rata, si legge che se il mutuo è estinto anticipatamente o trasferito, il premio dovrà essere restituito, almeno in parte. Le imprese potranno trattenere dall'importo dovuto le spese amministrative a condizione che non costituiscano un limite alla portabilità dei mutui o finanziamenti. Nessun emendamento ha toccato la collaborazione tra intermediari: c'è chi esulta e chi no.
Intanto il Comitato Costituente della nuova Associazione degli agenti di assicurazione (che prenderà il via domani) prende netta posizione ribadendo, in linea di principio - si legge in una nota del nuovo soggetto - il suo favore verso la norma sulla collaborazione fra gli intermediari, purché venga limitata ai rami danni non auto". La nuova associazione pertanto si attende di essere convocata alle audizioni parlamentari per esprimere la propria tesi. Ma non per questo i Costituenti stanno a guardare. "Il Comitato Costituente - nella nota - ha fatto giungere indirettamente ad alcuni rappresentanti del Senato e del Governo, la sua posizione sulla collaborazione fra gli intermediari assicurativi".
La collaborazione, dicono, se limitata ai rami danni non auto (prodotti di offerta), "pur non rappresentando la panacea di tutti i mali, potrà offrire un'utilità per quegli agenti di compagnie, per lo più meno strutturate, di piazzare i rischi rifiutati ad altri colleghi". I problemi sul tavolo restano però il rispetto della privacy, della formazione sui prodotti, della compliance ai regolamenti Isvap e delle conseguenti responsabilità. "Il Comitato esprime invece una decisa e convinta contrarietà, oltre alla norma del non tacito rinnovo Rca, all'ipotesi che la collaborazione tra agenti venga estesa anche alla Rc auto". Il motivo è che si tratterebbe di una norma ridondante, visto che già con l'assetto normativo attuale gli agenti possono collaborare fra di loro in quel sotto-ramo.
Dietro l'angolo, secondo la nuova associazione, ci sarebbe il fortissimo rischio della disintermediazione. "La collaborazione nella Rc auto - dicono i Costituenti - combinata con il prodotto standard, spingerebbe le compagnie a concentrarsi sui canali diretti, visto che la spinta del cliente all'acquisto si concentrerebbe esclusivamente sul prezzo ignorando il valore aggiunto della consulenza dell'agente, e avvantaggerebbe i canali bancari e quello postale". Inoltre i margini per gli agenti si ridurrebbero ulteriormente, più di quanto un mercato in fase involutiva già non stia facendo. "A pagarne maggiormente le conseguenze sarebbero in particolare quelle piccole e medie agenzie che hanno un business focalizzato prevalentemente su questo ramo assicurativo", sostengono nella nota. Questi problemi non sono adeguatamente affrontati dagli attuali vertici sindacali delle rappresentanze tradizionali, fanno sapere.
La nota si conclude poi con quella che può configurarsi come la prima azione sindacale della non ancora nata associazione di categoria: "invitiamo gli agenti di assicurazione a soprassedere, per il momento, nell'inviare qualsiasi comunicazione all'Ivass nell'attesa, appunto, che il decreto venga definitivamente convertito in legge e nell'attesa soprattutto dei decreti e dei regolamenti attuativi in modo da verificare e analizzare nel dettaglio tutte le varie problematiche e le responsabilità suindicate".
Intanto il Comitato Costituente della nuova Associazione degli agenti di assicurazione (che prenderà il via domani) prende netta posizione ribadendo, in linea di principio - si legge in una nota del nuovo soggetto - il suo favore verso la norma sulla collaborazione fra gli intermediari, purché venga limitata ai rami danni non auto". La nuova associazione pertanto si attende di essere convocata alle audizioni parlamentari per esprimere la propria tesi. Ma non per questo i Costituenti stanno a guardare. "Il Comitato Costituente - nella nota - ha fatto giungere indirettamente ad alcuni rappresentanti del Senato e del Governo, la sua posizione sulla collaborazione fra gli intermediari assicurativi".
La collaborazione, dicono, se limitata ai rami danni non auto (prodotti di offerta), "pur non rappresentando la panacea di tutti i mali, potrà offrire un'utilità per quegli agenti di compagnie, per lo più meno strutturate, di piazzare i rischi rifiutati ad altri colleghi". I problemi sul tavolo restano però il rispetto della privacy, della formazione sui prodotti, della compliance ai regolamenti Isvap e delle conseguenti responsabilità. "Il Comitato esprime invece una decisa e convinta contrarietà, oltre alla norma del non tacito rinnovo Rca, all'ipotesi che la collaborazione tra agenti venga estesa anche alla Rc auto". Il motivo è che si tratterebbe di una norma ridondante, visto che già con l'assetto normativo attuale gli agenti possono collaborare fra di loro in quel sotto-ramo.
Dietro l'angolo, secondo la nuova associazione, ci sarebbe il fortissimo rischio della disintermediazione. "La collaborazione nella Rc auto - dicono i Costituenti - combinata con il prodotto standard, spingerebbe le compagnie a concentrarsi sui canali diretti, visto che la spinta del cliente all'acquisto si concentrerebbe esclusivamente sul prezzo ignorando il valore aggiunto della consulenza dell'agente, e avvantaggerebbe i canali bancari e quello postale". Inoltre i margini per gli agenti si ridurrebbero ulteriormente, più di quanto un mercato in fase involutiva già non stia facendo. "A pagarne maggiormente le conseguenze sarebbero in particolare quelle piccole e medie agenzie che hanno un business focalizzato prevalentemente su questo ramo assicurativo", sostengono nella nota. Questi problemi non sono adeguatamente affrontati dagli attuali vertici sindacali delle rappresentanze tradizionali, fanno sapere.
La nota si conclude poi con quella che può configurarsi come la prima azione sindacale della non ancora nata associazione di categoria: "invitiamo gli agenti di assicurazione a soprassedere, per il momento, nell'inviare qualsiasi comunicazione all'Ivass nell'attesa, appunto, che il decreto venga definitivamente convertito in legge e nell'attesa soprattutto dei decreti e dei regolamenti attuativi in modo da verificare e analizzare nel dettaglio tutte le varie problematiche e le responsabilità suindicate".
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