Un passo decisivo verso l'unificazione?
Un progetto comune tra Sna e la neonata Rete Impresagenzia, nuova denominazione attribuita da oggi a Unapass. Ma dopo le dichiarazioni di intenti Claudio Demozzi auspica che si passi subito dalle parole ai fatti iniziando un serio confronto sui temi chiave per la categoria
01/10/2012
Un soggetto sindacale unitario, se ne discute da anni, tra impegni assunti e poi disattesi, e direzioni chiaramente tracciate seguite poi da fumose inversioni di tendenza. Il tempo ci dirà se quanto accaduto nei giorni scorsi, in occasione della XIII assemblea generale dell'Unapass, che ha riconfermato Massimo Congiu alla guida dell'Associazione, è l'ennesima tappa di un accidentato percorso destinato però a concludersi positivamente o se le strade finiranno fatalmente per dividersi.
Il documento finale della tre-giorni romana che ha portato l'Unione nazionale agenti professionisti di assicurazione a mutare la sua denominazione in Rete ImpresAgenzia e a dotarsi di un nuovo statuto, ha ribadito anche la volontà di procedere all'auspicata riunificazione di tutti gli agenti intermediari di assicurazione". Una dichiarazione di principio che in casa Sna è stata accolta "con fiducia e ottimismo visto lo spirito di collaborazione che ha contraddistinto la convention, ma che - sottolinea il presidente Claudio Demozzi - ancora una volta si esprime in termini generali e non indica in concreto quali passaggi intende concretizzare". Insomma lo Sna aspetta di capire se questo sia il momento decisivo in cui far seguire veramente i fatti alle parole e sostanziare i proclami con un'azione congiunta finalizzata a lavorare per un programma comune. Il primo passo in questa direzione dovrebbe essere la costituzione da parte di Rete Impresagenzia di un gruppo di lavoro per l'unificazione, analogo a quello costituito dallo Sna circa un mese fa. "Questa volta siamo arrivati al punto in cui o si sciolgono tutte le riserve e si stabilisce con fermezza una direzione univoca rispetto al modo, gli strumenti e le strategie, con cui perseguire la tutela della categoria, oppure ognuno va per la sua strada". I presupposti sembrerebbero esserci, Congiu nella sua relazione ha parlato di accelerare i tempi per arrivare al massimo entro la prossima primavera a definire un piattaforma comune per la riunificazione degli agenti di intermediazione.
I temi su cui avviare il confronto
Ma allora, poste ancora una volta le intenzioni, quali sono i temi chiave di cui parlare finalmente ad un'unica voce? "Le liberalizzazioni, il rapporto della rappresentanza sindacale con le imprese di assicurazione e con l'Ania, la figura dell'intermediario del domani". Snodi cruciali per il futuro di questo patto e più in generale per le sorti degli agenti che - come sottolinea Giorgia Pellegrini, vice presidente di Sna - "sono chiamati ad affrontare una duplice sfida: da un lato la concorrenza di nuovi canali alternativi di distribuzione assicurativa e dall'altra i cambiamenti legislativi e istituzionali che negli ultimi anni sono stati sempre subìti e mai agiti dalla categoria". L'auspicio è che l'happy ending di questo eterno fidanzamento possa significare una svolta decisiva anche in termini di autoregolamentazione della rete agenziale nell'ottica di tornare a crescere, culturalmente e professionalmente, e conquistare una nuova centralità nel panorama economico nazionale.
Il documento finale della tre-giorni romana che ha portato l'Unione nazionale agenti professionisti di assicurazione a mutare la sua denominazione in Rete ImpresAgenzia e a dotarsi di un nuovo statuto, ha ribadito anche la volontà di procedere all'auspicata riunificazione di tutti gli agenti intermediari di assicurazione". Una dichiarazione di principio che in casa Sna è stata accolta "con fiducia e ottimismo visto lo spirito di collaborazione che ha contraddistinto la convention, ma che - sottolinea il presidente Claudio Demozzi - ancora una volta si esprime in termini generali e non indica in concreto quali passaggi intende concretizzare". Insomma lo Sna aspetta di capire se questo sia il momento decisivo in cui far seguire veramente i fatti alle parole e sostanziare i proclami con un'azione congiunta finalizzata a lavorare per un programma comune. Il primo passo in questa direzione dovrebbe essere la costituzione da parte di Rete Impresagenzia di un gruppo di lavoro per l'unificazione, analogo a quello costituito dallo Sna circa un mese fa. "Questa volta siamo arrivati al punto in cui o si sciolgono tutte le riserve e si stabilisce con fermezza una direzione univoca rispetto al modo, gli strumenti e le strategie, con cui perseguire la tutela della categoria, oppure ognuno va per la sua strada". I presupposti sembrerebbero esserci, Congiu nella sua relazione ha parlato di accelerare i tempi per arrivare al massimo entro la prossima primavera a definire un piattaforma comune per la riunificazione degli agenti di intermediazione.
I temi su cui avviare il confronto
Ma allora, poste ancora una volta le intenzioni, quali sono i temi chiave di cui parlare finalmente ad un'unica voce? "Le liberalizzazioni, il rapporto della rappresentanza sindacale con le imprese di assicurazione e con l'Ania, la figura dell'intermediario del domani". Snodi cruciali per il futuro di questo patto e più in generale per le sorti degli agenti che - come sottolinea Giorgia Pellegrini, vice presidente di Sna - "sono chiamati ad affrontare una duplice sfida: da un lato la concorrenza di nuovi canali alternativi di distribuzione assicurativa e dall'altra i cambiamenti legislativi e istituzionali che negli ultimi anni sono stati sempre subìti e mai agiti dalla categoria". L'auspicio è che l'happy ending di questo eterno fidanzamento possa significare una svolta decisiva anche in termini di autoregolamentazione della rete agenziale nell'ottica di tornare a crescere, culturalmente e professionalmente, e conquistare una nuova centralità nel panorama economico nazionale.
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