Salvi, necessario convergere su strategie semplici e comuni
In attesa del pronunciamento dell'Isvap dopo la pubblica consultazione dello schema del regolamento 49, il presidente del Gaat ribadisce l'urgenza di un cambio di passo dei sindacati. Ma è freddo all'idea di un nuovo organismo
31/07/2012
Una linea di pensiero autonoma, corredata da una strategia diversa, più lineare e semplice, è stata quella presentata in questi giorni dal presidente del Gruppo agenti Toro, Roberto Salvi. Il tema è sempre quello del regolamento 49 che disciplina l'obbligo di multi-preventivazione da parte degli agenti di assicurazione. Chiusa la pubblica consultazione il 25 luglio l'attesa è concentrata sul pronunciamento da parte del regolatore. Dubito che l'Isvap - comincia Salvi - possa riscrivere l'intero articolo 34, o ribaltare le linee guida del regolamento. Ecco perché secondo me era necessario trovare e presentare all'Istituto di vigilanza strategie semplici e immediate".
Il presidente del Gaat, dal canto suo, ha inteso farlo, chiedendo, con il supporto legale dell'avvocato Rudi Floreani che da anni segue il gruppo, di fornire "oralmente" i preventivi ai clienti. "Altra questione - continua - riguarda la categoria giuridica dei fruitori dei preventivi: ho chiesto che si parli di consumatori e non di clienti". Piccoli emendamenti che, visti i tempi ristretti, potrebbero far spostare l'inerzia del regolamento a favore degli agenti.
D'altra parte la riunione di lunedì scorso, 23 luglio, a due giorni dalla chiusura della pubblica consultazione, non aveva prodotto un documento condiviso da tutte le anime della categoria. Questo aveva portato Salvi a firmare il documento dei dodici presidenti, già pronto, e con emendamenti "non contrastanti" le idee del Gaat. Ma dubito dopo, nell'incontro avuto con Isvap, aveva proposto azioni autonome.
"Mi meraviglia - precisa Salvi - che non si sia trovato l'accordo su istanze comuni: a partire dalla richiesta di dilatazione dei tempi di applicazione del regolamento. Le varie parti della nuova norma potrebbero entrare in vigore con scadenze diverse a tre o sei mesi".
La vera divaricazione tra Salvi e le strategie dei sindacati sta però nella tempistica della protesta promossa dalle associazioni di categoria. Su questo punto il presidente del Gaat è estremamente netto: "E' irritante come queste azioni siano state tardive, spesso decise senza coinvolgere il comitato dei gruppi agenti e i presidenti provinciali. Non bastano i sondaggi tra gli iscritti per prendere queste decisioni". Secondo Salvi era opportuno protestare nelle settimane tra il decreto e l'entrata in vigore della legge e non affidarsi alla "via diplomatica con parlamentari e l'Isvap".
Anche per queste ragioni, ma non solo, è nata l'iniziativa dei dodici presidenti di costituire un terzo soggetto, attorno al quale aggregare la categoria. Opzione che Salvi "capisce" ma di cui condivide solo il punto di partenza: l'esigenza unire tutti gli agenti, anche i non iscritti a Sna e Unapass, e muovere una forte critica alla gestione di Sna. "Resto freddo rispetto all'Ana - sottolinea - perché ho la speranza di cambiare da dentro il sindacato. Demozzi non è riuscito ad aggregare la categoria, mentre contemporaneamente nuovi punti di scontro ci saranno sul tema del rinnovo dell'accordo agenti-compagnie, sul contratto dei dipendenti di agenzia e sullo statuto Sna, qualora il presidente continuerà a non condividere con tutti le scelte dell'esecutivo".
Il presidente del Gaat, dal canto suo, ha inteso farlo, chiedendo, con il supporto legale dell'avvocato Rudi Floreani che da anni segue il gruppo, di fornire "oralmente" i preventivi ai clienti. "Altra questione - continua - riguarda la categoria giuridica dei fruitori dei preventivi: ho chiesto che si parli di consumatori e non di clienti". Piccoli emendamenti che, visti i tempi ristretti, potrebbero far spostare l'inerzia del regolamento a favore degli agenti.
D'altra parte la riunione di lunedì scorso, 23 luglio, a due giorni dalla chiusura della pubblica consultazione, non aveva prodotto un documento condiviso da tutte le anime della categoria. Questo aveva portato Salvi a firmare il documento dei dodici presidenti, già pronto, e con emendamenti "non contrastanti" le idee del Gaat. Ma dubito dopo, nell'incontro avuto con Isvap, aveva proposto azioni autonome.
"Mi meraviglia - precisa Salvi - che non si sia trovato l'accordo su istanze comuni: a partire dalla richiesta di dilatazione dei tempi di applicazione del regolamento. Le varie parti della nuova norma potrebbero entrare in vigore con scadenze diverse a tre o sei mesi".
La vera divaricazione tra Salvi e le strategie dei sindacati sta però nella tempistica della protesta promossa dalle associazioni di categoria. Su questo punto il presidente del Gaat è estremamente netto: "E' irritante come queste azioni siano state tardive, spesso decise senza coinvolgere il comitato dei gruppi agenti e i presidenti provinciali. Non bastano i sondaggi tra gli iscritti per prendere queste decisioni". Secondo Salvi era opportuno protestare nelle settimane tra il decreto e l'entrata in vigore della legge e non affidarsi alla "via diplomatica con parlamentari e l'Isvap".
Anche per queste ragioni, ma non solo, è nata l'iniziativa dei dodici presidenti di costituire un terzo soggetto, attorno al quale aggregare la categoria. Opzione che Salvi "capisce" ma di cui condivide solo il punto di partenza: l'esigenza unire tutti gli agenti, anche i non iscritti a Sna e Unapass, e muovere una forte critica alla gestione di Sna. "Resto freddo rispetto all'Ana - sottolinea - perché ho la speranza di cambiare da dentro il sindacato. Demozzi non è riuscito ad aggregare la categoria, mentre contemporaneamente nuovi punti di scontro ci saranno sul tema del rinnovo dell'accordo agenti-compagnie, sul contratto dei dipendenti di agenzia e sullo statuto Sna, qualora il presidente continuerà a non condividere con tutti le scelte dell'esecutivo".
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