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Protesta e disobbedienza

Un documento congiunto Sna-Unapass da inviare a Isvap con le linee guida individuate dagli agenti di assicurazioni. E' il frutto di un incontro molto partecipato, tenutosi ieri a Milano, dal quale parte l'azione contro il regolamento 49 che disciplina la multi-preventivazione sancita dal famigerato art. 34 della legge sulle liberalizzazioni

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Ieri a Milano Sna, Unapass e gran parte dei gruppi aziendali, compresi quei dodici presidenti di gruppo federati per chiedere una nuova forma di sindacato, si sono incontrati all'Air Hotel a Milano, a due passi dall'aeroporto di Linate, per decidere di fatto le sorti di tutta la categoria.

Benché al termine di un'assise monstre, della durata di quasi sette ore, sia stato partorito un documento politico condiviso dalle due associazioni di categoria e sottoscritto dai rappresentanti del Comitato Gaa Sna e dal Focus Group di Unapass, la rappresentanza degli agenti in un momento cruciale per la stessa sopravvivenza della professione, è parsa ancora una volta divisa e a tratti inconcludente.

Nel pomeriggio, dopo una mattinata di dibattito sereno e all'apparenza costruttivo, si è palesato quel fiume carsico fatto di attriti ideologici e talvolta personali, che ha anche portato all'abbandono della sala di Vincenzo Cirasola, presidente Gaa Generali, Enrico Ulivieri, presidente Gaa Zurich, Luigi Mingozzi, presidente Gaa Italiana Assicurazioni (delegato) e Roberto Salvi, presidente Gaa Toro. Quest'ultimo dopo un duro scontro dialettico con Claudio Demozzi, presidente Sna, ha lasciato l'assemblea.

Nel merito del documento, che comunque nella mattinata di oggi era ancora in fase di perfezionamento, gli agenti riassumono in punti le strategie: oltre a ribadire l'inapplicabilità dell'articolo 34 e di conseguenza del regolamento attuativo dell'Isvap, gli intermediari annunciano forme di protesta graduale che potrebbero culminare con scioperi e serrate, ma anche il ricorso a vie legali, come l'appello al Tar. In questo contesto le compagnie saranno coinvolte per sottolineare il danno economico che un meccanismo così farraginoso del'Rc auto causerà loro. Anche i consumatori, attraverso le associazioni, saranno interessati per mostrare come questa norma non vada a vantaggio della concorrenza, ma anzi, con l'innalzamento dei costi, potrebbero lievitare anche le tariffe. Poi, considerato che l'Isvap è un istituto che sparirà, gli agenti si attivano da subito per sensibilizzare la nuova authority Ivarp, che sarà guidata molto probabilmente per la transizione di due anni da Fabrizio Saccomanni, direttore generale di Banca d'Italia. Infine, gli agenti chiedono di rinviare l'entrata in vigore delle norme, prevista per il primo agosto, di almeno 120 giorni.

L'attivismo dei dodici presidenti
Ma si diceva della lunga strada fatta per l'approvazione del documento e delle defezioni in corso d'opera. L'attivismo dei dodici presidenti di gruppo si è palesato già di prima mattina. Mentre Sna, Unapass e molti rappresentati dei gruppi preparavano la riunione nella sala Icaro dell'Air Hotel, i dodici presidenti con l'avvocato Andrea Bullo, nella hall dell'hotel definivano le ultime proposte da presentare. Cirasola è stato scelto quale portavoce per illustrare il documento stilato durante la riunione.

L'idea di base, non seguita però dall'assemblea coordinata da Tonino Rosato, presidente dell'Unione Italiana Agenti Allianz, era di far convergere i presenti sul documento dei dodici, comunque aperto a integrazioni e modifiche. Cirasola ha quindi illustrato le loro proposte: rinvio dell'applicazione delle norme (su cui l'assemblea è convenuta), inammissibilità dell'obbligo di confronto, sostituito dal diritto del cliente di richiederlo, presentazione di preventivi standard e non personalizzati e miglioramento della fonte di comparazione, Tuopreventivatore Isvap, che al momento non è utile. Nel pomeriggio, vista la non convergenza sul documento già redatto, e dopo qualche schermaglia personale tra una parte dell'esecutivo Sna e alcuni componenti del gruppo dei dodici, Cirasola, Ulivieri, Mingozzi e Salvi hanno lasciato l'assise.

Le posizioni in campo
Le due strategie in assemblea, la protesta e la proposta, sembravano potersi bilanciare, almeno in mattinata. La richiesta di rinviare l'entrata in vigore è stata condivisa da tutti, a partire da Jean François Mossino, presidente del Ga Sai, che ha anche proposto la disobbedienza civile non ottemperando alla legge. Francesco Bovio, presidente del Magap, ha spinto invece sulla protesta pura: è necessario delegittimare l'impianto normativo e chi continua a scrivere leggi che giuridicamente non stanno in piedi e che confliggono con le normative vigenti". Pietro Melis, presidente Agit (agenti Groupama Italia), ha chiesto di accantonare le questioni di collaborazione A con A o il dibattito pluri-monomandato e l'idea della disobbedienza civile, in favore di uno "sciopero dell'Rc auto", sindacale, con un inizio e una fine. Mentre Roberto Fresia, presidente del Gaa Aurora, ha annunciato che gli agenti hanno già scritto alla mandante, comunicando di non poter ottemperare all'obbligo di confronto.

I due presidenti di Sna e Unapass, Claudio Demozzi e Massimo Congiu, hanno tirato le fila della mattinata. Congiu ha ricordato che l'articolo 43 bis della legge sulla spending review rivede il 34 del Salva Italia riassegnando all'Ivarp l'attuazione con possibilità di proroga di 120 giorni: ma ovviamente niente è sicuro. Demozzi ha riconosciuto le "posizioni difficilmente conciliabili" e ha proposto un "atto politico forte". Alla fine l'atto politico c'è stato. Se sarà forte lo scopriremo tra pochi giorni.

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