Fpa, lo Sna non aderisce al piano di Martinetto
Il commissario straordinario aveva posticipato a oggi il temine perentoreo entro cui far pervenire l’accettazione alla sua proposta
02/10/2015
Lo Sna non aderisce al piano di riequilibrio del Fondo pensione agenti presentato da Ermanno Martinetto. Il commissario aveva posticipato alla data di oggi il termine ultimo entro cui far pervenire l’accettazione alla sua proposta. Nella missiva inviata a Martinetto, lo Sna conferma le proprie posizioni. “Analizzando il mandato Covip alla amministrazione straordinaria – si legge – alla luce dei pareri tecnico legali acquisiti, risulta di tutta evidenza che il suo (del commissario, ndr) non potrebbe che essere un auspicio affinché le parti sociali aderiscano (e non sottoscrivano) al piano di riequilibrio, e in più in difetto indica possibili ulteriori provvedimenti dell’autorità di vigilanza per evitare il perdurare delle condizioni di squilibrio, e giammai minacce di liquidazione”.
Secondo lo Sna, dunque, non esisterebbe un reale pericolo di messa in liquidazione di Fpa. Il presidente del sindacato, Claudio Demozzi, lo ha sottolineato anche in un'altra comunicazione, questa volta indirizzata al comitato dei gruppi aziendali aderenti allo Sna: “lo stesso commissario straordinario – ha affermato – nel documento di presentazione del piano ha certificato come l’equilibrio del fondo sia garantito attraverso un taglio (lineare) del 41,3% delle prestazioni”. Secondo Demozzi, questo significa che “in linea teorica, il limite massimo di intervento sulle prestazioni, alle condizioni in corso, dovrebbe essere contenuto entro tale valore”. Alla luce di una concreta possibile situazione di equilibrio, sostiene il presidente dello Sna, “non si ravvisano gli elementi, sulla base di quanto a noi oggi noto, che possano giustificare il ricorso alla procedura di liquidazione coatta del Fondo, così come eventuali tagli, disposti dalla Covip, che dovessero superare il limite di cui sopra, risulterebbero in contrasto con le valutazioni del Commissario straordinario"
Secondo lo Sna, dunque, non esisterebbe un reale pericolo di messa in liquidazione di Fpa. Il presidente del sindacato, Claudio Demozzi, lo ha sottolineato anche in un'altra comunicazione, questa volta indirizzata al comitato dei gruppi aziendali aderenti allo Sna: “lo stesso commissario straordinario – ha affermato – nel documento di presentazione del piano ha certificato come l’equilibrio del fondo sia garantito attraverso un taglio (lineare) del 41,3% delle prestazioni”. Secondo Demozzi, questo significa che “in linea teorica, il limite massimo di intervento sulle prestazioni, alle condizioni in corso, dovrebbe essere contenuto entro tale valore”. Alla luce di una concreta possibile situazione di equilibrio, sostiene il presidente dello Sna, “non si ravvisano gli elementi, sulla base di quanto a noi oggi noto, che possano giustificare il ricorso alla procedura di liquidazione coatta del Fondo, così come eventuali tagli, disposti dalla Covip, che dovessero superare il limite di cui sopra, risulterebbero in contrasto con le valutazioni del Commissario straordinario"
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