Sivori (Aau), difendiamo il nostro progetto politico
L'Associazione agenti UnipolSai accetta il confronto con Sna ma solo dopo un chiarimento sulla questione di Francesco Saporito
11/06/2014
Partecipare alla governance dell'impresa per guadagnare maggior tutela. È finito il tempo del contrasto: ora si guarda a relazioni sindacali sul modello tedesco o dei Paesi del Nord Europa. Si tratta di un preciso progetto politico che tende a una partnership sempre più forte con la mandante. Ecco perché non è accettabile che la partecipazione al cda dell'impresa da parte di un rappresentante degli agenti sia considerata un vulnus nei confronti dell'attività e della libertà sindacale, piuttosto che un'importante vittoria conseguita dagli intermediari stessi.
Questa in sintesi la posizione dell'Associazione agenti UnipolSai, espressa in una nota dal presidente Enzo Sivori, sulla questione politica del deferimento all'organo dei Probi Viri, del sindacato Sna, di Francesco Saporito, ex presidente del gruppo agenti e da un anno membro del board di Ugf, la holding che controlla UnipolSai.
Più in generale sul tipo di rapporto instaurato tra Aau e la mandante, il presidente Sna, Claudio Demozzi, aveva chiesto un incontro con Sivori, per valutare al riparo da preconcetti", gli aspetti riguardanti "la concertazione aziendale" del modello adottato. Aau ha fatto sapere di essere disponibile a un confronto, ma solo una volta chiarita "l'insussistenza di una fattispecie perseguibile a carico di Francesco Saporito".
Secondo l'associazione, non si configura alcuna violazione dell'articolo 4 dello statuto Sna, che, come ricordato anche nella lettera di Demozzi a Sivori, prevede che "non può essere né rimanere iscritto chiunque... svolga attività nel settore assicurativo in rapporto diretto subordinato o parasubordinato, o comunque a qualsiasi titolo, con le imprese di assicurazione e loro collegate".
L'associazione rigetta questa interpretazione del ruolo di Saporito all'interno del board della mandante: "Il consigliere d'amministrazione di una società per azioni quotata in Borsa - sottolinea Sivori - non ha vincolo di mandato o d'incarico e contribuisce al processo decisionale attraverso l'attività dei dirigenti e dei quadri, che sicuramente agiscono in subordine. Francesco Saporito è stato nominato a seguito di unanime indicazione espressa dai gruppi/associazioni dell'allora Unipol Assicurazioni ed è un rappresentante di tutti gli agenti all'interno del board di Ugf (holding della compagnia UnipolSai), così come avviene nella cogestione alla tedesca. Quindi un'ulteriore convocazione da parte dei Probi Viri Sna potrebbe soltanto originare da motivazioni politiche e non da interpretazioni dello statuto".
Al contrario, secondo il presidente di Sna, che comunque precisa di non voler entrare nel merito della questione, perché, scrive, "la questione riguarda esclusivamente il collega iscritto al Sindacato nazionale agenti e non si estende in alcun modo né al gruppo aziendale da te presieduto, né tantomeno gli agenti Unipol nel loro insieme", sarebbe opportuno "nell'interesse di Francesco Saporito" chiarire con i Probi Viri "se la sua posizione personale sia compatibile con le regole del sindacato".
Tuttavia, quello che si vuole chiarire maggiormente è se il modello di relazioni tra agenti e mandante instaurato da Aau possa creare vantaggi agli intermediari. La posizione di Sivori è ovviamente a favore di questa ipotesi: i sindacati tedeschi e nord europei in genere, ricorda Sivori, "da molti lustri garantiscono ai loro iscritti maggiori diritti e migliori condizioni di lavoro", proprio perché inseriti nella struttura della governance.
Questa in sintesi la posizione dell'Associazione agenti UnipolSai, espressa in una nota dal presidente Enzo Sivori, sulla questione politica del deferimento all'organo dei Probi Viri, del sindacato Sna, di Francesco Saporito, ex presidente del gruppo agenti e da un anno membro del board di Ugf, la holding che controlla UnipolSai.
Più in generale sul tipo di rapporto instaurato tra Aau e la mandante, il presidente Sna, Claudio Demozzi, aveva chiesto un incontro con Sivori, per valutare al riparo da preconcetti", gli aspetti riguardanti "la concertazione aziendale" del modello adottato. Aau ha fatto sapere di essere disponibile a un confronto, ma solo una volta chiarita "l'insussistenza di una fattispecie perseguibile a carico di Francesco Saporito".
Secondo l'associazione, non si configura alcuna violazione dell'articolo 4 dello statuto Sna, che, come ricordato anche nella lettera di Demozzi a Sivori, prevede che "non può essere né rimanere iscritto chiunque... svolga attività nel settore assicurativo in rapporto diretto subordinato o parasubordinato, o comunque a qualsiasi titolo, con le imprese di assicurazione e loro collegate".
L'associazione rigetta questa interpretazione del ruolo di Saporito all'interno del board della mandante: "Il consigliere d'amministrazione di una società per azioni quotata in Borsa - sottolinea Sivori - non ha vincolo di mandato o d'incarico e contribuisce al processo decisionale attraverso l'attività dei dirigenti e dei quadri, che sicuramente agiscono in subordine. Francesco Saporito è stato nominato a seguito di unanime indicazione espressa dai gruppi/associazioni dell'allora Unipol Assicurazioni ed è un rappresentante di tutti gli agenti all'interno del board di Ugf (holding della compagnia UnipolSai), così come avviene nella cogestione alla tedesca. Quindi un'ulteriore convocazione da parte dei Probi Viri Sna potrebbe soltanto originare da motivazioni politiche e non da interpretazioni dello statuto".
Al contrario, secondo il presidente di Sna, che comunque precisa di non voler entrare nel merito della questione, perché, scrive, "la questione riguarda esclusivamente il collega iscritto al Sindacato nazionale agenti e non si estende in alcun modo né al gruppo aziendale da te presieduto, né tantomeno gli agenti Unipol nel loro insieme", sarebbe opportuno "nell'interesse di Francesco Saporito" chiarire con i Probi Viri "se la sua posizione personale sia compatibile con le regole del sindacato".
Tuttavia, quello che si vuole chiarire maggiormente è se il modello di relazioni tra agenti e mandante instaurato da Aau possa creare vantaggi agli intermediari. La posizione di Sivori è ovviamente a favore di questa ipotesi: i sindacati tedeschi e nord europei in genere, ricorda Sivori, "da molti lustri garantiscono ai loro iscritti maggiori diritti e migliori condizioni di lavoro", proprio perché inseriti nella struttura della governance.
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