Consapevoli ma poco attivi sul cyber risk
Secondo quanto emerso dal convegno nazionale di Aiba, oltre il 50% delle pmi ha subito un attacco nel 2017
15/03/2018
La cultura della gestione sistemica del cyber risk è in crescita nel nostro Paese, ma non abbastanza. È quanto è emerso, oggi a Roma, nel corso del convegno nazionale Aiba, intitolato Security code. I nuovi scenari per la gestione e il finanziamento del cyber risk nella industria 4.0, alla luce del Regolamento Gdpr, dove intermediari, compagnie, esperti di sicurezza e imprese si sono confrontati sul tema, alla luce della direttiva in arrivo.
Preoccupanti i dati emersi: oltre il 50% delle pmi ha subìto un attacco nel 2017; il tempo medio impiegato da un’azienda per capire di essere sotto attacco è di 205 giorni e per riprendersi da una violazione di 74 giorni; i danni complessivi provocati dal cyber crime, in Italia, ammontano a circa 10 miliardi di euro.
A favorire le strategie di mitigazione dei rischi informatici contribuirà il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati che rappresenta non soltanto un obbligo di compliance, ma l'occasione per favorire il cambiamento di mentalità di cittadini e imprese. In cui i broker assicurativi giocano un ruolo da protagonisti.
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