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Aiba, i broker italiani hanno aumentato il volume dei premi danni gestiti

Nel 2023 hanno generato due terzi (66%) della crescita totale dei rami danni: è quanto evidenziato nel corso dell’ultima assemblea generale dell’associazione

Aiba, i broker italiani hanno aumentato il volume dei premi danni gestiti
Nel 2023 i broker hanno guidato la crescita della raccolta dei rami danni, generando due dei 3,1 miliardi di euro di incremento registrati nel corso dell'anno rispetto al 2022 (il 66%). Non solo: dal 2017 è costantemente aumentato il volume dei premi danni gestiti dagli intermediari, salito da 13.466 milioni di euro (il 36,3% della quota di mercato complessiva) a 17.964 milioni (il 40,2%) nel 2023. Sono i numeri messi in evidenza nel corso dell'ultima assemblea generale di Aiba, svoltasi a Milano lo scorso 27 giugno.

Nel corso dell'appuntamento, il presidente dell'associazione, Flavio Sestilli (nella foto), ha analizzato il quadro del mercato del brokeraggio a partire dalla rielaborazione di dati Ania e dallo studio di fonti dirette del settore. "La nostra analisi - ha spiegato Sestilli - sottolinea innanzitutto un aspetto: il grande lavoro che i broker hanno svolto anche nel corso dell'ultimo anno, evidenziando un forte dinamismo nel settore assicurativo. Questa performance è strettamente connessa al ruolo consulenziale della nostra categoria: il brokeraggio ricopre un ruolo decisivo in particolare dove occorre consulenza qualificata e vi sono rischi 'complessi' che richiedono la necessità di condurre un'analisi puntuale del rischio e individuare e costruire insieme ai clienti soluzioni ad hoc, come avviene in particolare col mondo delle imprese". 

Secondo Sestilli, il mercato assicurativo vede oggi troppo spesso polizze standard, non declinate ad esempio sulle specificità di un settore di attività. "I broker attuano invece un approccio tailor made, sedendosi a fianco del cliente e identificando soluzioni di protezione il più possibile su misura. Guardando al futuro - ha aggiunto Sestilli - vedo margini di ulteriore crescita per il nostro ruolo soprattutto per quanto riguarda tre grandi tipologie di rischio: i catastrofali, il rischio ambientale e la sicurezza informatica. Promuovendo consapevolezza e supportando il tessuto produttivo nell'individuare le soluzioni più idonee di tutela, i broker possono dare un contributo fondamentale alla protezione del Paese".

Un approfondimento sull'Rc medica

La mattinata di lavori ha infine previsto una sessione pubblica di approfondimento sull'Rc medica. Durante l'incontro, moderato da Danilo Ariagno, presidente del comitato tecnico scientifico di Aiba, sono intervenuti Giovanni Cannavò, presidente della società scientifica Melchiorre Gioia, Giulio Ponzanelli, professore di Istituzioni di Diritto privato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, oltre allo stesso presidente Sestilli. Quest'ultimo ha ricordato che Aiba ha condotto negli anni un'intensa attività con le istituzioni circa la disciplina della responsabilità sanitaria, che da marzo di quest'anno ha visto l'emanazione del decreto attuativo alla legge Gelli-Bianco. "L'impianto - ha detto Sestilli - è migliorabile sotto molti punti vista, noi siamo pronti a dare il nostro contributo e auspichiamo che si proceda al più presto in questa direzione. Una cosa è certa: la norma apre un importante mercato nel quale i broker potranno avere un ruolo decisivo, individuando le soluzioni assicurative più idonee per un adeguato trasferimento del rischio". Per il presidente Sestilli però occorre anche un cambio culturale "perché non può essere sostenibile un sistema in cui la colpa del medico è certa. Né dal punto di vista assicurativo, né soprattutto da quello della serenità in cui medici e strutture dovrebbero poter operare per svolgere al meglio il loro indispensabile lavoro”.


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