Vertice con Fonage, l’insoddisfazione di Anapa: “un nulla di fatto”
Secondo Pasquale Laera, delegato dell’associazione, “le risposte attese non sono arrivate”
20/09/2018
“Un incontro interlocutorio che non ha portato a nulla di fatto”. Così Anapa Rete ImpresAgenzia, in una nota, definisce la riunione tra i cinque delegati dell’associazione e i componenti del consiglio di amministrazione del Fondo pensione agenti, tenutasi il 19 settembre a Roma. Un incontro che per Anapa è stato “anomalo e irrituale”, in quanto “ha visto la presenza soltanto dei delegati di Insieme per il cambiamento (lista vicina ad Anapa, ndr) e non l’intera assemblea dei delegati di Fonage”. La riunione, durata circa un paio d’ore, ha visto la partecipazione del
presidente di Fonage, Francesco Libutti e dei vicepresidenti, Stella
Aiello e Franco Ellena, in rappresentanza dell’Ania.
Secondo Pasquale Laera (nella foto), membro della giunta esecutiva di Anapa nonché delegato eletto nella lista Insieme per il cambiamento, l’associazione attende ancora le risposte pubbliche alle cinque domande poste formalmente a Fonage. “Non si tratta, come è stato sostenuto erroneamente, di quesiti strumentali – ha spiegato Laera – ma di una richiesta di trasparenza e chiarezza nell’interesse di tutti gli agenti di assicurazione iscritti al Fondo”.
Secondo Anapa l’incontro “non ha risolto i dubbi espressi nei cinque quesiti e le risposte, che sono attese dal 2014, non sono ancora arrivate. Fin da subito – sottolinea Laera, - abbiamo chiesto che le risposte alle domande di Anapa fossero fornite ad Anapa stessa, non ad altri. Non capiamo per quale ragione non siano stati convocati i vertici di Anapa. Dal canto nostro abbiamo accolto l’invito di Fonage per rispetto verso l’istituzione e soprattutto per tutti gli agenti iscritti al fondo (attivi, pensionati ed eredi), che hanno subito la falcidia dei loro risparmi del 40% medio, a causa del commissariamento, che abbiamo il dovere di rappresentare. Crediamo che Fonage dovrebbe comunicare direttamente con i propri aderenti, diventando davvero quella casa di vetro che noi vorremmo che fosse”, ha concluso Laera.
Secondo Pasquale Laera (nella foto), membro della giunta esecutiva di Anapa nonché delegato eletto nella lista Insieme per il cambiamento, l’associazione attende ancora le risposte pubbliche alle cinque domande poste formalmente a Fonage. “Non si tratta, come è stato sostenuto erroneamente, di quesiti strumentali – ha spiegato Laera – ma di una richiesta di trasparenza e chiarezza nell’interesse di tutti gli agenti di assicurazione iscritti al Fondo”.
Secondo Anapa l’incontro “non ha risolto i dubbi espressi nei cinque quesiti e le risposte, che sono attese dal 2014, non sono ancora arrivate. Fin da subito – sottolinea Laera, - abbiamo chiesto che le risposte alle domande di Anapa fossero fornite ad Anapa stessa, non ad altri. Non capiamo per quale ragione non siano stati convocati i vertici di Anapa. Dal canto nostro abbiamo accolto l’invito di Fonage per rispetto verso l’istituzione e soprattutto per tutti gli agenti iscritti al fondo (attivi, pensionati ed eredi), che hanno subito la falcidia dei loro risparmi del 40% medio, a causa del commissariamento, che abbiamo il dovere di rappresentare. Crediamo che Fonage dovrebbe comunicare direttamente con i propri aderenti, diventando davvero quella casa di vetro che noi vorremmo che fosse”, ha concluso Laera.
La diffida di Fonage
L’incontro non ha portato progressi nei rapporti tra Fonage e l'associazione presieduta da Vincenzo Cirasola. Rapporti che dunque restano tesi. Lo scorso 7 settembre il Fondo pensione agenti aveva inviato una diffida ad Anapa in relazione alla diffusione di due newsletter, il 30 maggio e 21 giugno 2018, dal titolo “Fondo pensione agenti. Dopo la cura di lacrime e sangue va davvero tutto bene? Forse non proprio…”. Secondo Fonage, i due articoli, indirizzati ai presidenti dei gruppi aziendali, agli organi direttivi e agli associati di Anapa, nonché a tutti gli agenti di assicurazione interessati, “si inseriscono nell’alveo di una evidente campagna denigratoria che, da oltre un anno, Anapa ha intrapreso nei confronti del Fondo pensione agenti”. Già nel 2017, ricorda Fonage, Fpa “formulò all’associazione una richiesta di rettifica con contestuale diffida dal continuare a riproporre, sulle newsletter, articoli riportanti circostanze destituite di fondamento e, soprattutto, lesive dell’onorabilità del management del Fondo e della sua affidabilità. Detta richiesta – si legge in una nota di Fonage – è rimasta a tutt’oggi priva di riscontro, ma gli articoli del 30 maggio e 21 giugno consistono in una riproposizione dei medesimi argomenti riportati nel testo del 20 gennaio 2017, evidenziando, da un lato, la scarsità delle argomentazioni a supporto della campagna diffamatoria in atto e, dall’altro, confermando, ove ve ne fosse bisogno, la strumentalizzazione, da parte dell’associazione, di circostanze ormai anacronistiche, all’unico scopo di ingenerare dubbi sulla attuale e futura affidabilità del Fondo e, come detto, dei suoi amministratori”.
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