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Data Act, Insurance Europe plaude alla Commissione Europea

Gli assicuratori europei accolgono con favore le proposte, ma evidenziano la necessità di condizioni eque sull'accesso ai dati

Data Act, Insurance Europe plaude alla Commissione Europea
Insurance Europe, nella sua risposta alla consultazione aperta dalla Commissione Europea sulla roadmap per l'approvazione del Data Act, ha accolto con favore l'obiettivo generale della legge, cioè quelli di creare un mercato unico per i dati, in cui le informazioni provenienti da enti pubblici, imprese e cittadini possano essere utilizzati in modo sicuro ed equo per il bene comune. 

Per gli assicuratori, ricorda Insurance Europe, una maggiore disponibilità di dati potrebbe portare a migliore monitoraggio e valutazione dei rischi, e di conseguenza migliori esperienze dei clienti, nonché un più efficace lavoro di antifrode. Inoltre, dicono gli assicuratori, "più dati saranno disponibili per il bene comune, migliori saranno le soluzioni digitali e i modelli analitici". Dovrebbero però esistere, strumenti pratici che consentano alle persone di esercitare il controllo sui propri dati, facendo più attenzione alla sicurezza dei dati sensibili.
Nella pratica del settore, se un cliente decide che un assicuratore può accedere ai propri dati di guida, il costruttore del veicolo dovrebbe concederne l'accesso a condizioni ragionevoli. 

"La prossima legge - continua Insurance Europe - dovrebbe quindi rafforzare le condizioni per la collaborazione e le partnership sui dati". 
Sarà pertanto importante stabilire un quadro su come scambiare dati tra aziende da un punto di vista tecnico, garantendo un'adeguata protezione della privacy. Ciò contribuirebbe a incoraggiare ulteriormente la ricerca e lo sviluppo, nonché la creazione di fonti di dati anonime.  

Insurance Europe accoglie inoltre con favore l'obiettivo della Commissione di creare un mercato più competitivo per i servizi di cloud computing. Gli assicuratori hanno già segnalato le difficoltà legate alla concentrazione dei fornitori di servizi cloud, cosa che si traduce in una mancanza di concorrenza sul mercato e uno squilibrio nel potere negoziale tra le parti. 

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