Assicuratori Uk in affanno nel 2020
Secondo un’analisi di GlobalData, complessivamente i 20 top player assicurativi globali hanno avuto un calo del fatturato del 5%: 11 di essi sono gruppi britannici
Le prime 20 compagnie globali nel 2020 hanno registrato un fatturato complessivo di 1.923,9 miliardi di dollari, registrando un calo su base annua di circa il 5%. È quanto mette in evidenza un’analisi di GlobalData, società specializzata in data e analytics.
Secondo lo studio, la maggior parte dei top player globali non solo ha risentito di un calo dei rendimenti degli investimenti (a causa del contesto di bassi tassi di interesse), ma ha anche assistito a un calo del new business e, di conseguenza, della raccolta premi.
Undici degli assicuratori che più hanno sofferto hanno sede del Regno Unito. Tra questi figurano Prudential, Aviva e Legal & General. Nel dettaglio, Prudential ha risentito principalmente di un sostanziale aumento dei premi di riassicurazione passiva, che sono ammontati a 32,2 miliardi di dollari (da 1,6 miliardi nell’anno precedente), mentre nel caso di Aviva, ha spiegato Parth Vala, analista di profili aziendali presso GlobalData il gruppo assicurativo “ha sofferto a causa dei suoi deboli ritorni sugli investimenti”, in particolare in Uk & Irlanda (-51%), Francia (-70%) e Italia (-28%); come noto le attività in questi ultimi due Paesi, considerate non strategiche, sono state cedute dal gruppo britannico.
Fuori dal Regno Unito, un importante assicuratore che ha registrato un calo è stato il gruppo Zurich Insurance. Il flusso di entrate dai proventi da investimenti, spiega GlobalData, si è quasi dimezzato rispetto a quello dell'anno precedente, raggiungendo 12,3 miliardi di dollari da 24,8 miliardi, a causa di una diminuzione di circa il 56% dei risultati degli investimenti sugli investimenti legati alle quote relativi alla sua attività di assicurazione vita.
I restanti player globali hanno invece riportato una (moderata) crescita dei ricavi, tra cui Allianz, China Life e China Pacific Insurance che hanno riportato un tasso di crescita su base annua del 10%. Meglio di tutti ha fatto Dai-ichi Life, che ha sovraperformato i migliori player con una crescita dei ricavi che ha superato il 20%, “poiché lo yen più debole ha permesso ai rendimenti dell’azienda dai suoi investimenti di aumentare significativamente rispetto all'anno precedente”, ha sottolineato Parth Vala.
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