Cresce la percezione del cambiamento climatico
È quanto emerge dall’edizione 2022 del Future risks report del gruppo Axa, che ha indagato a livello globale la sensibilità di esperti e comuni cittadini nei confronti dei rischi emergenti
Il rischio climatico è il primo rischio percepito a livello globale, secondo quando emerge dall’edizione 2022 del Future risks report realizzato dal gruppo Axa. Lo studio, giunto alla nona edizione, si occupa di indagare i rischi emergenti e viene realizzato in collaborazione con Ipsos e con la società di consulenza geopolitica Eurasia Group, attraverso un sondaggio che ha visto coinvolti 4.500 esperti di rischio di 58 paesi e 20mila persone da 15 Paesi, per comprendere e valutare la percezione della minaccia e dell'impatto dei rischi emergenti sull’intera società.
Parzialmente diverso il quadro in Italia che, a livello di pubblico generale, continua a collocare il rischio pandemico al secondo posto (come nel precedente report), a dimostrazione di quanto il Covid-19 continui a influenzare la vita quotidiana. I cittadini italiani sono inoltre gli unici al mondo a includere nel podio dei rischi futuri l’inquinamento (al terzo posto), mentre si allineano alla media globale nel giudicare i rischi legati all’energia, come conseguenza della guerra in Ucraina e delle conseguenti criticità per l'approvvigionamento energetico del continente europeo.
Come accennato, il rischio climatico (per la prima volta) è in cima alle classifiche in tutti i paesi del mondo e si conferma anche in Italia quello maggiormente percepito sia da parte degli esperti, sia per quanto riguarda i cittadini.
Salgono al secondo posto i rischi geopolitici che, a livello globale superano quelli informatici e quelli pandemici: il 95% degli esperti intervistati si aspetta che le tensioni persistano e si diffondano in tutto il mondo. Come conseguenza indiretta, i rischi legati all'energia sono ora al quarto posto, rispetto al diciassettesimo posto dell'anno scorso. In aumento anche i rischi economici: per la prima volta, gli esperti ne classificano tre tra i primi 10: instabilità finanziaria, deterioramento macroeconomico e stress monetario e fiscale. L’inflazione sta diventando una preoccupazione importante sia per gli esperti che per il pubblico in generale.Parzialmente diverso il quadro in Italia che, a livello di pubblico generale, continua a collocare il rischio pandemico al secondo posto (come nel precedente report), a dimostrazione di quanto il Covid-19 continui a influenzare la vita quotidiana. I cittadini italiani sono inoltre gli unici al mondo a includere nel podio dei rischi futuri l’inquinamento (al terzo posto), mentre si allineano alla media globale nel giudicare i rischi legati all’energia, come conseguenza della guerra in Ucraina e delle conseguenti criticità per l'approvvigionamento energetico del continente europeo.
Trasversalmente alle varie tipologie di rischio, emerge infine a livello globale un diffuso senso di vulnerabilità, particolarmente avvertito in Europa e in Italia dove questo senso di insicurezza si manifesta a tutti i livelli, incluso quello della propria comunità locale (che negli altri Paesi viene percepito come area di minore rischio).
A questo senso di vulnerabilità, già emerso dalle precedenti rilevazioni, si accompagna un crescente e generalizzato calo della fiducia nei confronti dei diversi attori della società (istituzioni, comunità scientifica ecc.), relativamente alla loro possibilità di intervenire nei confronti di questi nuovi rischi.
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