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Previdenza, Assofondipensione chiede meno tasse

In occasione dell'assemblea che si è svolta oggi a Roma, l'associazione ha chiesto incentivi fiscali e campagne informative per rilanciare le adesioni

Previdenza, Assofondipensione chiede meno tasse
Meno tasse sui rendimenti, incentivi fiscali per gli investimenti in economia reale e poi anche iniziative di comunicazione e informazione per rilanciare le adesioni alla previdenza complementare. Sono queste, in estrema sintesi, le richieste che Assofondipensione ha indirizzato oggi, in occasione della sua assemblea, a Governo e Parlamento. 

Nel dettaglio, il presidente Giovanni Maggi (nella foto), ha evidenziato la necessità di “una revisione della disciplina fiscale del secondo pilastro, attraverso la riduzione del prelievo fiscale sostitutivo sui rendimenti degli investimenti nei fondi pensione (attualmente del 20%, ndr) e il superamento del criterio del pro-rata nella tassazione delle prestazioni”. Secondo Maggi, la tassazione dovrebbe essere calcolata sul realizzato (e non sul maturato) dei rendimenti e potrebbe essere ulteriormente incrementato il limite di deducibilità attualmente fissato a 5.164 euro all'anno. 

Maggi ha quindi ricordato il Progetto Economia Reale, iniziativa che, attraverso fondi di fondi gestiti dal Fondo Italiano di Investimenti Sgr, mobilita le risorse provenienti dai fondi pensione e da Cassa Depositi e Prestiti in attività del sistema produttivo nazionale. “Al fine di non sprecare occasioni e risorse preziose in questo momento storico, è arrivato il momento che l'agenda politica del nuovo Governo promuova con convinzione una tassazione agevolata e più competitiva sugli investimenti: sarebbe un bel segnale – ha detto – per i fondi soci che con responsabilità si sono messi a fare rete per portare benefici al sistema Paese”.

Il presidente di Assofondipensione, che proprio nel 2023 celebra i suoi primi vent'anni di attività, ha infine evidenziato che la conoscenza della previdenza complementare fra i più giovani resta poco diffusa, così come il livello di adesione fra gli under 34. Per questo Maggi ha sollecitato “una massiccia campagna informativa dedicata, anche per accrescere la consapevolezza sull'importanza di aderire alla previdenza complementare al fine di non lasciare che il tfr cosiddetto inoptato delle aziende con organico superiore ai 50 dipendenti confluisca nel Fondo Tesoreria Inps, ma possa tornare al secondo pilastro piuttosto che essere utilizzato per spese correnti”. Maggi ha definito inoltre utile l'ipotesi di “dare avvio a un semestre di silenzio-assenso, che consentirebbe di favorire le adesioni ai fondi pensione, sia tra i nuovi assunti che tra gli occupati, nel rispetto del principio della volontarietà della scelta”.

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