Assofondipensione, Giovanni Maggi riconfermato presidente
Nel corso dell’assemblea è stato chiesto a governo, forze politiche e classe dirigente un sostegno per rafforzare la previdenza complementare “come pilastro di un welfare moderno ed efficiente”
Giovanni Maggi(nella foto), 56 anni, esponente di Confindustria, è stato rieletto per un nuovo mandato alla presidenza di Assofondipensione, l’associazione dei fondi pensione negoziali.
L'assemblea dell'associazione, che si è svolta oggi, ha eletto anche i membri del nuovo consiglio direttivo. Rappresentano i soci promotori di Assofondipensione il vicepresidente Domenico Proietti (Uil) e i consiglieri Pierangelo Albini (Confindustria), Marco Abatecola (Confcommercio), Paola Giuliani (Confservizi), Sabina Valentini (Alleanza Cooperative), Roberto Ghiselli (Cgil), Ignazio Ganga (Cisl), Mauro Franzolini (Uil), Adelmo Barbarossa (Ugl). Rappresentano i fondi pensione soci Oreste Gallo (Cometa), Giacomo Berni (Fonchim), Maurizio Grifoni (Fonte), Mauro Macchiesi (Alifond), Marco Ficara (Priamo), Antonio Nardacci (Fondoposte), Mario Vincenzo Cribari (Fondenergia) e Fausto Moreno (Previdenza Cooperativa).
“Per incentivare il ricorso a questo tipo di investimenti ha sostenuto Maggi – l'obiettivo dell'associazione è stato di promuovere in tutte le sedi uno sforzo del legislatore in favore del settore, in termini fiscali e di tassazione, a maggior ragione in un momento di grave crisi come quello che si sta delineando a causa della pandemia". Un generale riassetto del sistema impositivo, secondo Maggi, giocherebbe un ruolo importante nel rilancio del settore, “soprattutto se si procedesse ad un miglioramento del regime fiscale delle prestazioni di previdenza complementare, con l'allineamento ai trattamenti riservati ai fondi pensione in altri Paesi europei, con un'imposizione solo nella fase di erogazione delle prestazioni (sul realizzato e non sul maturato) e con l'eliminazione del criterio del pro- rata nella tassazione”.
L'assemblea dell'associazione, che si è svolta oggi, ha eletto anche i membri del nuovo consiglio direttivo. Rappresentano i soci promotori di Assofondipensione il vicepresidente Domenico Proietti (Uil) e i consiglieri Pierangelo Albini (Confindustria), Marco Abatecola (Confcommercio), Paola Giuliani (Confservizi), Sabina Valentini (Alleanza Cooperative), Roberto Ghiselli (Cgil), Ignazio Ganga (Cisl), Mauro Franzolini (Uil), Adelmo Barbarossa (Ugl). Rappresentano i fondi pensione soci Oreste Gallo (Cometa), Giacomo Berni (Fonchim), Maurizio Grifoni (Fonte), Mauro Macchiesi (Alifond), Marco Ficara (Priamo), Antonio Nardacci (Fondoposte), Mario Vincenzo Cribari (Fondenergia) e Fausto Moreno (Previdenza Cooperativa).
Nel giorno della riconferma Maggi ha voluto rivolgere un messaggio al governo, alle forze politiche e alla classe dirigente del Paese per sostenere "la necessità di un rafforzamento della previdenza complementare come pilastro fondamentale di un welfare moderno ed efficiente”. Il presidente di Assofondipensione ha chiesto al governo (a 13 anni dalla prima) una nuova campagna istituzionale informativa per l'alfabetizzazione finanziaria e previdenziale dei lavoratori e "un nuovo semestre di silenzio-assenso per favorire la ripresa delle adesioni ai fondi pensione, nel rispetto del principio della volontarietà della scelta”.
“I fondi hanno dimostrato – ha sottolineato Maggi - che possono investire il risparmio previdenziale con strumenti a lungo termine in grado di generare, oltre al rendimento finanziario, anche ricadute dirette sul territorio: sia in termini sociali, per fronteggiare l'emergenza demografica con un welfare più efficiente e inclusivo, sia per finanziare l'economia nazionale".“Per incentivare il ricorso a questo tipo di investimenti ha sostenuto Maggi – l'obiettivo dell'associazione è stato di promuovere in tutte le sedi uno sforzo del legislatore in favore del settore, in termini fiscali e di tassazione, a maggior ragione in un momento di grave crisi come quello che si sta delineando a causa della pandemia". Un generale riassetto del sistema impositivo, secondo Maggi, giocherebbe un ruolo importante nel rilancio del settore, “soprattutto se si procedesse ad un miglioramento del regime fiscale delle prestazioni di previdenza complementare, con l'allineamento ai trattamenti riservati ai fondi pensione in altri Paesi europei, con un'imposizione solo nella fase di erogazione delle prestazioni (sul realizzato e non sul maturato) e con l'eliminazione del criterio del pro- rata nella tassazione”.
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