Ivass, nel primo trimestre la raccolta del mercato italiano è di 37,6 miliardi di euro
Nella sua rilevazione statistica dell’istituto di vigilanza emerge una contrazione del vita (-3,7%) e la crescita del danni (+10.3%)
18/09/2023
Ammonta a 37.577.811 milioni di euro il totale della raccolta premi realizzata nel primo trimestre 2023 dalle imprese aventi stabile organizzazione in Italia, costituite dalle imprese con sede legale in Italia e dagli stabilimenti in Italia di imprese estere. È quanto rileva l’Ivass nella sua ultima comunicazione statistica che evidenzia da un lato una contrazione dei rami vita su base annua (-3,7%), e dall’altro la crescita dei rami danni (+10,3%).
L’Ivass osserva, tanto nel segmento vita quanto in quello danni, una riduzione progressiva del numero di imprese con sede legale in Italia, anche dovuta a operazioni di acquisizione e fusione. Mentre nei rami vita la composizione della raccolta tra le due tipologie di imprese rimane costante, nel settore danni la crescita dal 2012 del numero di stabilimenti di imprese estere è associata a un aumento della loro incidenza sulla raccolta.
Perchè calano i rami vita
Secondo l’analisi dell’istituto di vigilanza, il calo della raccolta vita è principalmente dovuto all’andamento del ramo III (-38,2% rispetto al primo trimestre 2022), mentre il ramo I registra un incremento del +14,0%, accentuando la ricomposizione della raccolta vita a suo favore. Inoltre, nei primi tre mesi del 2023 si osserva un notevole incremento della raccolta legata ai Fondi di ramo VI, quasi raddoppiata rispetto al 2022.
Quanto alla distribuzione, nei rami vita il player prevalente sono, come intuibile, gli sportelli bancari e postali. Più nello specifico, l'Ivass rileva che nei primi tre mesi del 2023 è aumentata la quota di raccolta intermediata dagli sportelli bancari e postali e dalle agenzie in economia e gerenza, mentre diminuisce il peso della rete dei consulenti finanziari.
I danni non auto trainano il comparto. Recupera terreno l'Rca
La raccolta danni dei primi tre mesi del 2023 è pari a 11,3 miliardi, in aumento del +10,3% su base annua. La crescita, spiega l'Ivass, è trainata dai rami non auto (+12,7%), in particolare da qelli salute (+14,0%), property (+10,6%) e Rc generale (+13,7%), credito e cauzione (+16,1%). Si osserva un lieve recupero della raccolta del comparto auto (+6,6% rispetto al 2022), dopo oltre un decennio di contrazione: l’incidenza passa dal 56% nel 2008 al 38% nel 2023; quella del comparto salute dal 14% al 20%.
Quanto alla distribuzione, nei primi tre mesi del 2023 i broker e le agenzie in economia e gerenze mostrano una crescita della quota di premi intermediati rispetto al totale (rispettivamente del 17,5% e 4,1%); le agenzie con mandato riducono il loro peso, che si attesta poco sopra il 64%.
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