M&A: un 2023 sottotono a livello globale, ma l’Italia sta ripartendo
I risultati del Transactional risk insurance report di Marsh evidenziano un generale rallentamento dell’attività di fusioni e acquisizioni. Nel primo trimestre 2024, il nostro paese è apparso però più dinamico
Nel 2023 l’attività di M&A a livello globale ha fatto segnare un rallentamento a causa delle complessità dello scenario macroeconomico e geopolitico, secondo la nuova edizione del report Transactional risk insurance di Marsh.
Lo studio, condotto sui dati 2023, fornisce anche una panoramica del mercato delle soluzioni di transactional risk insurance in tutte le regioni e guarda agli sviluppi previsti per il futuro.
“I principali risultati – dicono da Marsh – evidenziano che, nonostante il generale rallentamento dell’attività di M&A a livello globale, la domanda di soluzioni di transactional risk insurance è stata costante, anche grazie alla crescente consapevolezza del ruolo importante che queste coperture svolgono nelle transazioni di M&A”.
Il valore totale delle operazioni globali (market deal value) si è attestato a 2,5 trilioni di dollari, a fronte dei 3,4 trilioni registrati nel 2022. Sono diminuite le dimensioni mediane delle transazioni: in Nord America, si è registrata una diminuzione del 16%, a 106 milioni di dollari; nella regione Emea, il calo è stato del 22%, a 71,4 milioni; in Asia, si stima un passivo del 51%, a 115,5 milioni di dollari. Solo la zona del Pacifico ha registrato un aumento delle dimensioni medie delle transazioni, “sebbene su un numero molto inferiore di accordi rispetto alle altre regioni”, precisa il report.
C’è più consapevolezza sulle polizze dedicate
“Malgrado le complessità dello scenario globale, Marsh ha vissuto il terzo migliore anno di sempre per quanto riguarda le coperture per attività di M&A”, ha rivelato in una nota Marco Araldi, amministratore delegato di Marsh Italia. Sono state intermediate in tutto il mondo oltre 2.000 polizze su 1.200 transazioni uniche, per un massimale pari a 49 miliardi di dollari, oltre 227 miliardi di dollari in controvalore delle transazioni.
È un segnale, secondo Araldi, “di una maggiore consapevolezza del valore di questi strumenti (le transactional risk insurance, ndr) per garantire una positiva conclusione del deal”.
Quasi il 50% delle transazioni supportate da Marsh nell’area Emea coinvolgeva i settori delle energie rinnovabili (13,5%), del tech (12%), del manifatturiero (10,5%) e dell’immobiliare (10,3%).
Guardando all’Italia, e al futuro, il primo trimestre del 2024, per quanto riguarda l’attività di M&A, è risultato in crescita rispetto all’ultimo trimestre del 2023. “La riapertura del mercato del debito, a partire dal primo gennaio, unitamente alla generale riduzione degli spread, ha creato un contesto favorevole alle attività di finanza straordinaria, in cui la disponibilità delle banche al finanziamento delle operazioni sta tornando ad alimentare il mercato”, ha commentato Araldi.
“Per fondi e aziende rimangono alcuni nodi da sciogliere – ha aggiunto –, come quello inerente il valuation gap tra le aspettative di prezzo del venditore e quelle dell’acquirente. Tuttavia, possiamo aspettarci che la crescita del mercato globale prevista per il 2024 possa portare a un aumento dell’attività anche nel nostro Paese, specialmente nella seconda parte dell’anno”, ha concluso l’ad di Marsh Italia.
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