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Rc auto, l'aumento dei premi allarma i consumatori

Il prezzo medio nel mese di luglio è stato di 416 euro, in crescita del 7,4%. Confconsumatori teme che le compagnie stiano compensando perdite future su altri rami

Rc auto, l'aumento dei premi allarma i consumatori
Secondo i dati pubblicati da Ivass nella sua indagine Iper, il prezzo medio dell'Rc auto nel mese di luglio è stato di 416 euro, in aumento su base annua del 7,4% in termini nominali (+6,1% in termini reali), in accelerazione rispetto all'incremento annuo registrato a giugno (+6,2% in termini nominali, +5,4% in termini reali). Tutte le province italiane hanno registrato incrementi di prezzo, compresi tra il +3,1% di Pesaro e Urbino e il +11% di Roma; si è ampliato anche il differenziale di premio tra Napoli e Aosta, pari a 270 euro, in aumento del +7,8% su base annua ma in riduzione del 43,4% rispetto allo stesso mese di dieci anni fa.  

A fronte di questi rincari non si è fatta attendere la risposta delle associazioni dei consumatori. Secondo Marco Festelli, presidente nazionale di Confconsumatori, e Antonio Pinto, responsabile nazionale dell’associazione per il settore banche e assicurazioni, "si tratta di un dato ancora una volta superiore alla crescita media dei prezzi al consumo che, peraltro, non ha alcuna giustificazione economica ma comporta esclusivamente ulteriori guadagni aggiuntivi per i colossi del settore assicurativo che nel 2023 hanno dichiarato utili record". 

L'associazione teme che le compagnie adottino aumenti della polizza obbligatoria per coprire "eventuali future perdite su altri rami, come ad esempio quello della casa", causate dagli eventi atmosferici in peggioramento, si legge nel comunicato.
Infine, Confconsumatori auspica che Governo e Parlamento avviino una revisione del sistema Rca confrontandosi con i rappresentanti degli assicurati e "mettendo in secondo piano le istanze delle imprese assicurative". 

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