Stress test, mercato assicurativo solvibile in caso di shock severi
Sia i risultati europei sia quelli italiani mostrano la resilienza delle entità assicurative di fronte a gravi problemi economico finanziari
I risultati dello stress test condotto da Eiopa in collaborazione con le autorità nazionali di vigilanza ha mostrato che il comparto assicurativo europeo (e italiano) a livello aggregato resta solvibile, con un indice medio superiore al 100%, nel caso degli eventi avversi cui i gruppi sono stati sottoposti.
Nello specifico, spiegano Eiopa e Ivass, l'esercizio ha valutato l'impatto degli shock sul bilancio di solvibilità delle entità assicurative e sulla loro posizione di liquidità, in uno scenario di bassa crescita, alta inflazione, intensificarsi delle tensioni geopolitiche, ampliamento degli spread creditizi, innalzamento dei tassi di interesse e marcato deterioramento dei mercati azionari e immobiliari.
Ai problemi di natura finanziaria, il test aggiungeva quelli assicurativi, come l’aumento dei riscatti delle polizze vita, del costo dei sinistri dei rami danni e delle spese. Guardando solo alle 11 entità assicurative italiane coinvolte nel test, il mercato italiano rimarrebbe solvibile anche in presenza di shock particolarmente severi: senza l’attivazione di misure ad hoc (Reactive management actions, Rma), l'indice di solvibilità italiano aggregato diminuirebbe di 98 punti percentuali, passando dal 233% al 135%, mentre con l’attivazione delle Rma l’indice si ridurrebbe al 149%.
Come per lo stress test del 2021, l'esercizio ha seguito due approcci definiti Fixed balance sheet (Fsb), in cui non è consentito alle entità assicurative l’utilizzo delle Rma e Constrained balance sheet (Cbs), in cui possono essere adottati taluni specifici interventi di rimedio con effetti sull'indice di solvibilità e sulla posizione di liquidità.
L'esercizio è stato svolto considerando i dati di bilancio al 31 dicembre 2023 e ha coinvolto 48 assicuratori europei, 44 gruppi e quattro imprese, appartenenti a 20 Stati membri, che rappresentano circa il 75% degli attivi del mercato europeo, allo scopo di valutare i profili di vulnerabilità e resilienza del settore assicurativo al realizzarsi di scenari avversi.
Per l'Italia hanno partecipato i quattro gruppi già inclusi negli stress test precedenti, Generali, Intesa Sanpaolo, Poste Vita e il gruppo Unipol (circa l'85% del mercato), più altri sette assicuratori nazionali, con attivi superiori ai tre miliardi di euro coinvolti da Ivass con l'obiettivo di valutare meglio la resilienza del sistema assicurativo nazionale.
Lo stress test ha evidenziato, sia a livello europeo sia nazionale, "l'importanza che un'ampia disponibilità di attivi liquidi nei portafogli delle compagnie ha nel coprire, unitamente alla cassa iniziale, i maggiori fabbisogni di liquidità generati dagli shock", hanno commentato le autorità in una nota.
Infine, le entità che hanno subito di più l'impatto dell'esercizio sarà richiesto di rafforzare le misure di gestione attiva dei rischi.
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