Rc auto, il prezzo medio a novembre resta stabile a 416 euro
Lo rileva l’ultimo bollettino statistico di Ivass. Ma Federcarrozzieri torna all’attacco dell’industry lamentando “storture e anomalie del settore assicurativo”
16/01/2025
L’Ivass ha pubblicato il nuovo bollettino statistico Rca per i contratti sottoscritti nel mese di novembre 2024. L’indagine rileva che il prezzo medio della polizza resta di 416 euro come per il mese di ottobre, in aumento su base annua del 6,6% (a ottobre 2024 l’aumento era stato del 7,2%) in termini nominali (+5,3% in termini reali). Le province italiane registrano incrementi di prezzo su base annua compresi tra il +2,3% di Crotone e il +10,5% di Roma.
Secondo il bollettino, il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 258 euro, in aumento del 4,2% su base annua (ad ottobre 2024 la variazione annua del differenziale era stata del +11,7%) e in riduzione del 42,7% rispetto allo stesso mese del 2014.
Per gli assicurati in prima classe, l’aumento su base annua del prezzo medio è del 6,0% mentre per quelli appartenenti a classi di merito peggiori l’incremento è del 9,0%.
Anche se il prezzo medio resta stabile Federcarrozzieri, l’associazione delle carrozzerie italiane, per bocca del suo presidente Davide Galli, in un comunicato parla di “storture e anomalie del settore assicurativo che arrecano danno sia agli assicurati, attraverso vincoli e limiti inaccettabili, sia agli operatori delle autocarrozzerie, attraverso una turbativa della concorrenza”. Lamentando gli aumenti dei prezzi praticati “pur in assenza di un aumento della incidentalità in Italia tale da giustificare i rincari delle polizze”, Galli denuncia “la pratica illegale delle compagnie di assicurazioni di inserire nei contratti Rc auto clausole che obbligano gli assicurati a rivolgersi per le riparazioni ad autocarrozzerie indicate dalle stesse imprese assicuratrici”. Secondo l’associazione dei carrozzieri, questa prassi “arreca un danno agli automobilisti, creando un effetto imbuto che allunga i tempi delle riparazioni e fa lievitare i costi degli interventi”.
Federcarrozzieri evidenzia che le autovetture contemporanee, sempre più sofisticate e tecnologiche, determinano pezzi di ricambio sempre più all’avanguardia e costosi, con un impatto non indifferente sui costi delle riparazioni e sulle tariffe Rc auto praticate. “Per questo – aggiunge Galli – abbiamo chiesto al Governo di istituire una sorta di cartella clinica delle automobili, che registri tutti gli interventi eseguiti sulle vetture nell’arco della loro vita, anche per evitare distorsioni del mercato e risarcimenti multipli dei danni, nel caso in cui un assicurato decida di incassare l’indennizzo a seguito di un sinistro senza però riparare la propria automobile”, conclude Galli.
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Davide galli,