Carige, arriva il downgrade di Moody's: da Ba2 a B2
La banca è alla ricerca di 800 milioni di euro per rafforzare il proprio capitale, contando molto sulla cessione delle due compagnie assicurative (vita e danni). Fortissima la preoccupazione dei lavoratori, che puntano il dito contro il managemet
19/09/2013
Ai venti di tempesta che già da tempo mettono sotto pressione il gruppo Carige, ieri se ne è aggiunto uno che spira da New York: Moody's ha infatti tagliato il rating di Banca Carige da Ba2 a B2, con outlook negativo. Moody's ha sottolineato che il downgrade riflette la severa erosione della qualità degli asset, le prospettive di redditività deboli per il 2013 e il 2014, il possibile impatto dei cambi nel consiglio di amministrazione" e i rischi previsti da Moody's nell'eseguire il rafforzamento di capitale.
Un obiettivo, quello di raggiungere gli 800 milioni di euro necessari a mettere in sicurezza il proprio patrimonio, che l'Istituto ligure conta di raggiungere facendo molto affidamento sulla vendita di Carige Vita e Carige Assicurazioni. Due asset che però sono da tempo sotto la lente dell'Autorità di vigilanza. Nei giorni scorsi si era diffusa la notizia che l'Ivass avesse inviato alla Procura di Milano una relazione su alcuni rilievi fatti alla compagnia assicurativa, notizia che da Genova si sono affrettati a smentire: "I fatti oggetto di rilievi - ha spiegato Guido Alpa, presidente delle due compagnie - riguardano gestioni precedenti a quelle attuali, e sono stati oggetto di chiarimenti con le autorità di vigilanza".
La preoccupazione dei lavoratori delle due compagnie
Sul versante occupazionale i timori si fanno davvero molto forti. La Fisac-Cgil (Federazione italiana sindacato assicurazione credito) ieri ha espresso la propria "viva preoccupazione sulle vicende che hanno coinvolto il gruppo Banca Carige, che riguardano anche le due compagnie di assicurazioni (vita e danni). Da molti mesi ormai - sottolinea la nota - in un crescendo fra indiscrezioni e dichiarazioni alla stampa, l'annunciata vendita delle compagnie di assicurazioni ha ingenerato fra i 600 lavoratori uno stato d'ansia non più sopportabile, aggravato dallo scarso confronto tenuto dalla proprietà e cioè da Banca Carige, con le organizzazioni sindacali del gruppo assicurativo".
La Fisac-Cgil ricorda "le ultime informazioni trapelate sulla stampa", che "disegnano un quadro allarmante: una gestione manageriale dissennata che ha portato la compagnia assicurativa del ramo danni sull'orlo del commissariamento a fine 2012. La cessione degli asset assicurativi da parte di Banca Carige, sembra più una svendita che una vendita profittevole, tutto questo è inaccettabile". Quello che è grave, fa notare il sindacato, "è che la paventata vendita comporterebbe certamente ricadute negative sulle sedi di lavoro e sui livelli occupazionali. Temiamo, ancora una volta, che a pagare le conseguenze di scelte strategiche sbagliate sia sempre l'anello più debole della catena: i dipendenti".
Un obiettivo, quello di raggiungere gli 800 milioni di euro necessari a mettere in sicurezza il proprio patrimonio, che l'Istituto ligure conta di raggiungere facendo molto affidamento sulla vendita di Carige Vita e Carige Assicurazioni. Due asset che però sono da tempo sotto la lente dell'Autorità di vigilanza. Nei giorni scorsi si era diffusa la notizia che l'Ivass avesse inviato alla Procura di Milano una relazione su alcuni rilievi fatti alla compagnia assicurativa, notizia che da Genova si sono affrettati a smentire: "I fatti oggetto di rilievi - ha spiegato Guido Alpa, presidente delle due compagnie - riguardano gestioni precedenti a quelle attuali, e sono stati oggetto di chiarimenti con le autorità di vigilanza".
La preoccupazione dei lavoratori delle due compagnie
Sul versante occupazionale i timori si fanno davvero molto forti. La Fisac-Cgil (Federazione italiana sindacato assicurazione credito) ieri ha espresso la propria "viva preoccupazione sulle vicende che hanno coinvolto il gruppo Banca Carige, che riguardano anche le due compagnie di assicurazioni (vita e danni). Da molti mesi ormai - sottolinea la nota - in un crescendo fra indiscrezioni e dichiarazioni alla stampa, l'annunciata vendita delle compagnie di assicurazioni ha ingenerato fra i 600 lavoratori uno stato d'ansia non più sopportabile, aggravato dallo scarso confronto tenuto dalla proprietà e cioè da Banca Carige, con le organizzazioni sindacali del gruppo assicurativo".
La Fisac-Cgil ricorda "le ultime informazioni trapelate sulla stampa", che "disegnano un quadro allarmante: una gestione manageriale dissennata che ha portato la compagnia assicurativa del ramo danni sull'orlo del commissariamento a fine 2012. La cessione degli asset assicurativi da parte di Banca Carige, sembra più una svendita che una vendita profittevole, tutto questo è inaccettabile". Quello che è grave, fa notare il sindacato, "è che la paventata vendita comporterebbe certamente ricadute negative sulle sedi di lavoro e sui livelli occupazionali. Temiamo, ancora una volta, che a pagare le conseguenze di scelte strategiche sbagliate sia sempre l'anello più debole della catena: i dipendenti".
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