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'Ndrangheta e assicurazioni: arresti a Catanzaro

Secondo il pm, truffe in collusione con la società civile

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La cosca Giampà, potente 'ndrina di Catanzaro, si finanziava anche attraverso le assicurazioni. La truffa alle compagnie era una delle attività privilegiate della cosca sgominata nell'operazione Perseo, scattata oggi per merito della squadra mobile della questura di Catanzaro. I soldi, un giro d'affari di alcuni milioni di euro, provenivano da finti incidenti ed erano utilizzati per pagare gli avvocati nei processi, per aiutare i detenuti e comprare armi e droga.

Tra i 65 arrestati, esponenti della 'ndrina, professionisti e politici, anche un assicuratore Francesco Mascaro e gli avvocati Giuseppe Lucchino, Giovanni Scaramuzzino e Tiziana D'Agosto, operatori del meccanismo che si era consolidato anche grazie alla compiacenza di medici, come Carlo Curcio Petronio, ortopedico in pensione dell'ospedale di Lamezia Terme, finito agli arresti domiciliari. In carcere anche il perito Renato Rotundo per aver favorito la truffa.

Secondo il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, la struttura messa in piedi era stata architettata a servizio della città. Chi aveva bisogno di soldi andava a chiedere alla cosca di orchestrare un rimborso assicurativo, garantendo parte dei proventi. Un vero e proprio rapporto di collusione con la società civile che dimostra la presenza della 'ndrangheta nella società".

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