Gnp 2013, per sostenere il futuro serve responsabilità individuale
Inaugurata ieri la terza edizione dell'evento che è il punto di riferimento per parlare di nuovo welfare e previdenza integrativa. Napolitano: un fattore determinante di coesione sociale per il nostro Paese
17/05/2013
Si è aperta ieri la terza edizione della Giornata nazionale della Previdenza, l'evento fortemente voluto da Alberto Brambilla, presidente del comitato tecnico di Itinerari Previdenziali, ed ex sottosegretario al welfare con delega alla previdenza. La Gnp, che non si svolge in una sola giornata ma comprende tre giorni di incontri, dibattiti e workshop, è l'occasione per parlare di previdenza complementare, nel tentativo di formare e informare, alzando così il livello di conoscenza e penetrazione degli strumenti per garantirsi una pensione degna di questo nome. La previdenza, come ribadito nel messaggio di saluto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rappresenta un fattore determinante di coesione sociale per il nostro Paese". Non è un caso, quindi, che la Gnp sia posta sotto l'alto patronato della presidenza della Repubblica e che sia tenuta in grande considerazione dalle istituzioni, come ha confermato l'assessore alle politiche del lavoro del Comune di Milano, Cristina Tajani. "La Giornata nazionale della previdenza - ha detto - è un momento tradizionale della primavera milanese".
IL PUBBLICO ALLA RICERCA DEL PRIVATO
Complice la presenza anche quest'anno del presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, la Gnp rappresenta forse l'unica occasione in cui il pubblico legittima convintamente il privato a operare nel proprio campo: la previdenza complementare, con la partecipazione delle compagnie e dei fondi, è la grande protagonista dell'evento. Ma nonostante l'impegno di sensibilizzazione di Stato, enti previdenziali e privati, la previdenza non è ancora (incredibilmente) in cima alle preoccupazioni degli italiani; soprattutto dei giovani, che, è noto, non potranno disporre dello stesso trattamento pensionistico di cui hanno goduto finora le generazioni precedenti. I motivi sono risaputi e non staremo a elencarli ancora. Resta il fatto che la scarsa penetrazione del welfare integrativo in Italia è un vulnus grave, di cui si rischia di pagare enorme conseguenze tra vent'anni.
BUSTA ARANCIONE ENTRO L'ESTATE
"Oggi - ha ricordato Brambilla nel suo intervento - oltre sette milioni di pensionati non avrebbero i contributi per una pensione dignitosa, ma il sistema pubblico, con le riforme e gli adeguamenti, permette loro di sostentarsi con una pensioni sufficiente: domani non sarà più così". Ecco perché il secondo, terzo, quarto e addirittura quindi pilastro non sono più un'opzione, ma una necessità: in Italia la percentuale di aderenti a una forma di previdenza integrativa e pari al 22%, mentre in Europa è al 90%.
Mastrapasqua, ospite ieri a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa a Milano, ha ricordato che l'invio della famosa busta arancione, che contiene le posizioni previdenziali dei contribuenti pubblici, ha subito dei rallentamenti. "Ci hanno tagliato i fondi per la posta - ha detto il presidente dell'Inps - e quindi non spediremo lettere. Ma già prima dell'estate sul sito internet dell'istituto, tutti lavoratori dipendenti potranno consultare il proprio stato di contribuzione". Una buona notizia, comunque, è che le finanze dell'Inps sono in ordine: anche dopo la fusione con Inpdap, i conti hanno un avanzo di 25 miliardi di euro. "L'effetto contabile - ha aggiunto Mastrapasqua - è negativo, ma solo perché il debito dello Stato è diventato un credito".
MENO TASSE E NUOVI STRUMENTI FINANZIARI
Dal mondo delle imprese trapela un misto di preoccupazione e fiducia. "L'ultima riforma delle pensioni (del ministro Fornero, ndr) non è stata certo indolore per lavoratori e aziende", ha precisato Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria. "È necessario però - ha continuato - agire sulla leva fiscale, abbassare la percentuale di donazione del Tfr ai fondi, così le adesioni crescerebbero, e infine trovare, a livello finanziario, strumenti nuovi adatti a intercettare la quota residuale del Tfr delle Pmi". Ennesimo dato che conferma l'atteggiamento irresponsabile verso la previdenza integrativa, ricordato da Prometeia, è che i più colpiti dalla riforma non hanno assolutamente reagito tentando di aumentare il risparmio privato.
Il contesto economico, ovviamente, non è quello ideale per l'accantonamento di risorse che, soprattutto per i giovani, spesso non ci sono proprio. Ecco perché per sopperire davvero a un welfare state sempre più misero, è necessario che l'economia si riprenda, così da favorire lo sviluppo sostenibile del welfare integrato. "Ma non si può puntare tutto sulla previdenza post-lavoro - ha spiegato Cesare Fumagalli, segretario generale di Confartigianato -. Bisogna aprire i fondi al risparmio per i nuovi nati e accompagnare le esigenze del cittadino nell'arco di tutta la vita".
UN PROGETTO EUROPEO PER I GIOVANI
Le conclusioni dell'apertura della Gnp 2013 sono state lasciate a Carlo Dell'Aringa, sottosegretario al lavoro e politiche sociali: "A livello europeo - ha spiegato - urge un programma coerente, e di solidarietà, di sostegno ai giovani, nei cui quadro si posa inserire la responsabilità individuale di ognuno: il primo pilastro non basta e non basterà. Allargare il carattere di obbligatorietà - ha concluso Dell'Aringa - non risolve comunque il problema di educare le nuove generazioni alla responsabilità per un futuro sostenibile".
IL PUBBLICO ALLA RICERCA DEL PRIVATO
Complice la presenza anche quest'anno del presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, la Gnp rappresenta forse l'unica occasione in cui il pubblico legittima convintamente il privato a operare nel proprio campo: la previdenza complementare, con la partecipazione delle compagnie e dei fondi, è la grande protagonista dell'evento. Ma nonostante l'impegno di sensibilizzazione di Stato, enti previdenziali e privati, la previdenza non è ancora (incredibilmente) in cima alle preoccupazioni degli italiani; soprattutto dei giovani, che, è noto, non potranno disporre dello stesso trattamento pensionistico di cui hanno goduto finora le generazioni precedenti. I motivi sono risaputi e non staremo a elencarli ancora. Resta il fatto che la scarsa penetrazione del welfare integrativo in Italia è un vulnus grave, di cui si rischia di pagare enorme conseguenze tra vent'anni.
BUSTA ARANCIONE ENTRO L'ESTATE
"Oggi - ha ricordato Brambilla nel suo intervento - oltre sette milioni di pensionati non avrebbero i contributi per una pensione dignitosa, ma il sistema pubblico, con le riforme e gli adeguamenti, permette loro di sostentarsi con una pensioni sufficiente: domani non sarà più così". Ecco perché il secondo, terzo, quarto e addirittura quindi pilastro non sono più un'opzione, ma una necessità: in Italia la percentuale di aderenti a una forma di previdenza integrativa e pari al 22%, mentre in Europa è al 90%.
Mastrapasqua, ospite ieri a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa a Milano, ha ricordato che l'invio della famosa busta arancione, che contiene le posizioni previdenziali dei contribuenti pubblici, ha subito dei rallentamenti. "Ci hanno tagliato i fondi per la posta - ha detto il presidente dell'Inps - e quindi non spediremo lettere. Ma già prima dell'estate sul sito internet dell'istituto, tutti lavoratori dipendenti potranno consultare il proprio stato di contribuzione". Una buona notizia, comunque, è che le finanze dell'Inps sono in ordine: anche dopo la fusione con Inpdap, i conti hanno un avanzo di 25 miliardi di euro. "L'effetto contabile - ha aggiunto Mastrapasqua - è negativo, ma solo perché il debito dello Stato è diventato un credito".
MENO TASSE E NUOVI STRUMENTI FINANZIARI
Dal mondo delle imprese trapela un misto di preoccupazione e fiducia. "L'ultima riforma delle pensioni (del ministro Fornero, ndr) non è stata certo indolore per lavoratori e aziende", ha precisato Marcella Panucci, direttore generale di Confindustria. "È necessario però - ha continuato - agire sulla leva fiscale, abbassare la percentuale di donazione del Tfr ai fondi, così le adesioni crescerebbero, e infine trovare, a livello finanziario, strumenti nuovi adatti a intercettare la quota residuale del Tfr delle Pmi". Ennesimo dato che conferma l'atteggiamento irresponsabile verso la previdenza integrativa, ricordato da Prometeia, è che i più colpiti dalla riforma non hanno assolutamente reagito tentando di aumentare il risparmio privato.
Il contesto economico, ovviamente, non è quello ideale per l'accantonamento di risorse che, soprattutto per i giovani, spesso non ci sono proprio. Ecco perché per sopperire davvero a un welfare state sempre più misero, è necessario che l'economia si riprenda, così da favorire lo sviluppo sostenibile del welfare integrato. "Ma non si può puntare tutto sulla previdenza post-lavoro - ha spiegato Cesare Fumagalli, segretario generale di Confartigianato -. Bisogna aprire i fondi al risparmio per i nuovi nati e accompagnare le esigenze del cittadino nell'arco di tutta la vita".
UN PROGETTO EUROPEO PER I GIOVANI
Le conclusioni dell'apertura della Gnp 2013 sono state lasciate a Carlo Dell'Aringa, sottosegretario al lavoro e politiche sociali: "A livello europeo - ha spiegato - urge un programma coerente, e di solidarietà, di sostegno ai giovani, nei cui quadro si posa inserire la responsabilità individuale di ognuno: il primo pilastro non basta e non basterà. Allargare il carattere di obbligatorietà - ha concluso Dell'Aringa - non risolve comunque il problema di educare le nuove generazioni alla responsabilità per un futuro sostenibile".
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