Rc auto, ancora ampie differenze nei sistemi europei
Ivass ha pubblicato lo studio comparativo sul settore (2008-2012), evidenziando le sproporzioni tra il premio medio italiano (il più alto) e la media continentale. Marcate anche le diversità nei risarcimenti: l’Istituto auspica la tabella unitaria
10/11/2014
L'Ivass ha pubblicato la sua ricerca sul sistema Rc auto italiano (premi, sinistri e risarcimenti), comparato con quello dei principali Paesi europei: Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Si tratta di uno studio condotto, per quanto riguarda la parte sul costo dei premi, sia nell'intero periodo 2008-2012 sia alla fine del 2012. I capitoli relativi ai sistemi risarcitori del danno alla persona sono invece limitati a singole casistiche di particolare rilievo: morte, invalidità grave, macrolesioni medie e microlesioni più frequenti.
I principali risultati della ricerca evidenziano che gli assicurati italiani hanno pagato in media, tra il periodo 2008 e il 2012, un premio per la sola garanzia di responsabilità che l'Istituto definisce largamente superiore alla media degli altri Paesi considerati", cioè 144 euro in più, pari al +56%. Questa differenza è composta da 108 euro del costo dei sinistri, (+49% sulla media) e per 21 euro (+28%) dalle commissioni e spese di gestione. Nel medesimo periodo, le imprese italiane hanno realizzato i migliori risultati tecnici, contenendo le perdite a due euro per polizza, a fronte di una perdita media Ue di 17 euro.
Ma ciò che stupisce di più è probabilmente che a fine 2012, la differenza tra il premio medio italiano e quello degli altri Paesi si sia accentuata. Sono 154 gli euro che l'assicurato italiano ha speso in più, pari al +58%, a fronte di un decremento del costo sinistri di 38 euro: il premio puro è passato da 329 a 291 euro, pari al 42% sopra la media, e di un aumento di tre euro per i costi per commissioni e le spese di gestione (da 74 a 77 euro). La differenza netta, positiva, tra premio di tariffa e costi per sinistri e spese di gestione è assorbita dal margine tecnico che è 49 euro per polizza, al netto dei proventi finanziari, contro una media europea di due euro per polizza.
La struttura di costo del premio medio italiano a fine 2012 era costituita per il 69,8% dal costo per i sinistri, per il 18,4% da commissioni e spese di gestione e per l'11,8% dal margine.
Per quanto riguarda il danno alla persona, l'Ivass evidenzia "marcate differenze" nei risarcimenti tra i cinque Paesi considerati, a significare che un'armonizzazione continentale è ancora lontana. Tuttavia gli assicurati italiani ricevono più di quanto corrispondono in termini di premio medio nei casi di morte e macrolesioni (con invalidità permanente al 25%) e meno in caso di macrolesioni molto gravi (90%) e di microlesioni (5%).
Nell'ottica di una definizione della tabella nazionale per le macrolesioni, "il cui iter è attualmente bloccato in Parlamento - ricorda Ivass - si riterrebbe auspicabile, sia una riduzione o un riallineamento del risarcimento non patrimoniale per morte ai valori medi europei (salvaguardando con apposite disposizioni gravi fattispecie familiari) e nel contempo una tutela adeguata dei casi di lesioni gravissime".
I principali risultati della ricerca evidenziano che gli assicurati italiani hanno pagato in media, tra il periodo 2008 e il 2012, un premio per la sola garanzia di responsabilità che l'Istituto definisce largamente superiore alla media degli altri Paesi considerati", cioè 144 euro in più, pari al +56%. Questa differenza è composta da 108 euro del costo dei sinistri, (+49% sulla media) e per 21 euro (+28%) dalle commissioni e spese di gestione. Nel medesimo periodo, le imprese italiane hanno realizzato i migliori risultati tecnici, contenendo le perdite a due euro per polizza, a fronte di una perdita media Ue di 17 euro.
Ma ciò che stupisce di più è probabilmente che a fine 2012, la differenza tra il premio medio italiano e quello degli altri Paesi si sia accentuata. Sono 154 gli euro che l'assicurato italiano ha speso in più, pari al +58%, a fronte di un decremento del costo sinistri di 38 euro: il premio puro è passato da 329 a 291 euro, pari al 42% sopra la media, e di un aumento di tre euro per i costi per commissioni e le spese di gestione (da 74 a 77 euro). La differenza netta, positiva, tra premio di tariffa e costi per sinistri e spese di gestione è assorbita dal margine tecnico che è 49 euro per polizza, al netto dei proventi finanziari, contro una media europea di due euro per polizza.
La struttura di costo del premio medio italiano a fine 2012 era costituita per il 69,8% dal costo per i sinistri, per il 18,4% da commissioni e spese di gestione e per l'11,8% dal margine.
Per quanto riguarda il danno alla persona, l'Ivass evidenzia "marcate differenze" nei risarcimenti tra i cinque Paesi considerati, a significare che un'armonizzazione continentale è ancora lontana. Tuttavia gli assicurati italiani ricevono più di quanto corrispondono in termini di premio medio nei casi di morte e macrolesioni (con invalidità permanente al 25%) e meno in caso di macrolesioni molto gravi (90%) e di microlesioni (5%).
Nell'ottica di una definizione della tabella nazionale per le macrolesioni, "il cui iter è attualmente bloccato in Parlamento - ricorda Ivass - si riterrebbe auspicabile, sia una riduzione o un riallineamento del risarcimento non patrimoniale per morte ai valori medi europei (salvaguardando con apposite disposizioni gravi fattispecie familiari) e nel contempo una tutela adeguata dei casi di lesioni gravissime".
Domani, martedì 11 novembre, su Insurance Daily, un ampio articolo dedicato alla ricerca di Ivass.
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