L'Isvap: Rincari per l'Rc Auto arrivati a punte del 45%""
Secondo l'Istituto di Vigilanza, le compagnie userebbero le polizze per rispondere in maniera non corretta" alla crisi finanziaria"
24/11/2011
Isvap contro i gruppi assicurativi. L’istituto di vigilanza ha accusato le compagnie di aver usato i rincari dell’Rc auto in maniera “non corretta” per compensare le perdite derivate dalle difficoltà dei mercati finanziati. Un meccanismo che avrebbe fatto scattare aumenti a due cifre, con punte per le moto arrivate anche al 45%. Tra ottobre 2009 e ottobre 2011, ha rilevato l'Istituto, gli aumenti sono stati del 27% per un 40enne in classe di massimo bonus e del 20,2% per un 18enne alla guida di un'autovettura. Ancora più alti i rincari per le due ruote, pari al 27,9% e al 45,4% per un 18enne alla guida rispettivamente di un ciclomotore e di un motociclo. I dati, ha spiegato il vicedirettore generale dell'Isvap, Flavia Mazzarella, evidenziano che gli incrementi tariffari più significativi si sono verificati nel corso del 2010 e che nei primi 9 mesi del 2011 si è assistito «a un ritocco al rialzo di una situazione in realtà già consolidatasi». Tra il primo gennaio e il primo ottobre 2011 l'incremento è stato infatti tra l'1% e il 3,3%.
Per calmierare i prezzi, è quindi necessaria una radicale riforma del settore e la lotta contro le frodi. Nel 2010, i finti incidenti sono stati 69.763, il 2,3% del totale, per un importo pari a 298 milioni, con punte del 9,6% in Campania e del 5,9% in Puglia. Tutti interventi condivisi a pieno dall'Ania, che proprio su queste azioni punta per ridurre gli eccessivi costi di risarcimento. L'associazione delle compagnie ha però insistito sulle dovute distinzioni in termini di tariffe di listino e prezzi effettivamente pagati, cresciuti del 4,8% nel 2010 e del 5,7% nei primi sei mesi del 2011.
Per calmierare i prezzi, è quindi necessaria una radicale riforma del settore e la lotta contro le frodi. Nel 2010, i finti incidenti sono stati 69.763, il 2,3% del totale, per un importo pari a 298 milioni, con punte del 9,6% in Campania e del 5,9% in Puglia. Tutti interventi condivisi a pieno dall'Ania, che proprio su queste azioni punta per ridurre gli eccessivi costi di risarcimento. L'associazione delle compagnie ha però insistito sulle dovute distinzioni in termini di tariffe di listino e prezzi effettivamente pagati, cresciuti del 4,8% nel 2010 e del 5,7% nei primi sei mesi del 2011.
© RIPRODUZIONE RISERVATA