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Inps, nel 2013 migliora il disavanzo a 8,7 miliardi di euro

Sull'anno precedente l'Istituto ha risparmiato un miliardo di euro

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Crescono le entrate e diminuisce il disavanzo complessivo dell'Inps nel 2013, che si attesta a 8,7 miliardi di euro, in miglioramento rispetto al 2012 di un miliardo esatto. Il saldo negativo tra raccolta e prestazioni è determinato "per lo più dalla parte corrente", si legge nella nota al bilancio sociale dell'Istituto di previdenza per l'anno appena trascorso. Il consuntivo annuale, presentato oggi a Roma, presenta entrate per 397,7 miliardi (+4,1%) e uscite a quota 406,4 miliardi (+3,8%).

Nel 2013 l'Inps ha erogato circa 21 milioni di pensioni, (-0,6%rispetto al 2012) tra cui circa 17,3 milioni di pensioni previdenziali tra invalidità, vecchiaia e superstiti per circa 242 miliardi di euro e 3,7 milioni di pensioni assistenziali (assegni sociali e prestazioni agli invalidi civili) per oltre 25 miliardi di euro. 

Altro dato significativo della difficoltà del comparto pensionistico italiano è la percentuale del 43,5%, pari a 6,8 milioni di persone, che percepisce un reddito pensionistico statale inferiore ai mille euro al mese. Oltre 2,1 milioni di pensionati (il 13,4%) vive con un reddito inferiore ai 500 euro, mentre il grosso della popolazione ritirata non arriva a 1.500 euro mensili. 

La spesa per gli ammortizzatori sociali nel 2013, al netto dei contributi figurativi, è risultata pari 14,5 miliardi, con un aumento di 1.9 miliardi (+15,8%) sul 2012. A tale importo si aggiunge la spesa per contributi figurativi di 9 miliardi per un totale 23,5 miliardi (+4,1%). La spesa totale (inclusi i contributi figurativi) è finanziata per il 38,3% dai contributi a carico di imprese e lavoratori e, per il 61,7%, dagli oneri a carico dello Stato.

(foto: Tiziano Treu, commissario Inps)


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