Ivass, la crisi 2010-2011 è ormai archiviata
Nel corso della relazione annuale Salvatore Rossi ha sottolineato che la raccolta 2014 delle imprese italiane è stata superiore alla media Ue
23/06/2015
La crisi che aveva colpito le compagnie assicurative nel biennio 2010-2011 è definitivamente superata: ad affermarlo, nell’odierna relazione annuale sull’attività di vigilanza dell’Ivass, è stato Salvatore Rossi. Il presidente dell’Ivass ha ricordato come la crisi (ormai archiviata) aveva imposto alle compagnie italiane perdite cumulate per circa 4,4 miliardi di euro, mentre nei tre anni successivi sono tornati i profitti dell’ordine di 5-6 miliardi l’anno. Rossi ha sottolineato che la raccolta premi 2014 è stata decisamente migliore della media Ue: quasi 150 miliardi di euro (+20%); “si sfiora - ha osservato – il 9% del Pil”. Contribuiscono al buon risultato tutti i rami di attività, ma è il vita a trainare la raccolta in maniera preponderante. Anche il Roe complessivo per l’industria assicurativa italiana è salito al 9,3% (dall’8,2% del 2013) allineandosi a quello medio europeo.
Rossi ha poi spiegato che dagli esiti del test condotto dall’Autorità sui bilanci 2014 delle compagnie, trattati con i nuovi criteri di Solvency II, “solo un numero di compagnie con ricavi pari al 3% del mercato avrebbe avuto bisogno di un rafforzamento patrimoniale”.
Il presidente dell’Ivass ha poi ricordato ancora una volta “l’opportunità finora non colta” da parte delle compagnie di assicurazione italiane cioè “quella, offerta dalla normativa, di contribuire al finanziamento delle imprese produttive anche investendo in mini-bonds e in prestiti bancari cartolarizzati, o erogando direttamente credito”, precisando che “il potenziale di investimento in queste forme è di oltre 60 miliardi di euro”.
Rossi ha poi spiegato che dagli esiti del test condotto dall’Autorità sui bilanci 2014 delle compagnie, trattati con i nuovi criteri di Solvency II, “solo un numero di compagnie con ricavi pari al 3% del mercato avrebbe avuto bisogno di un rafforzamento patrimoniale”.
Il presidente dell’Ivass ha poi ricordato ancora una volta “l’opportunità finora non colta” da parte delle compagnie di assicurazione italiane cioè “quella, offerta dalla normativa, di contribuire al finanziamento delle imprese produttive anche investendo in mini-bonds e in prestiti bancari cartolarizzati, o erogando direttamente credito”, precisando che “il potenziale di investimento in queste forme è di oltre 60 miliardi di euro”.
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