Compagnie, 183 milioni di euro risparmiati grazie al contrasto alle frodi
È quanto evidenzia l'Ivass nella sua prima relazione annuale in materia
12/09/2014
Si intensifica l'attività antifrode portata avanti dalle compagnie. E così aumentano del 15% circa i sinistri a rischio frode individuati, passando dai 400 mila circa del 2012 ai circa 460 mila circa del 2013, nonostante quelli denunciati nel 2013 siano diminuiti del 6,5% circa rispetto alla precedente annualità. A rilevarlo è l'Ivass, che ha pubblicato sul proprio sito web la sua prima relazione annuale sull'attività svolta in materia antifrode. Dal rapporto emerge un generale aumento dell'attività di contrasto alle frodi portata avanti delle imprese assicurative, che ha generato un risparmio pari a 183,5 milioni di euro nel 2013, in aumento di sei milioni (+3%) rispetto ai 177,5 milioni del 2012.
In misura più elevata risultano aumentati i numeri relativi alle querele proposte dalle imprese nel corso del 2013, facendo registrare, rispetto all'anno precedente, un incremento del 30% per casi legati a possibili frodi in fase liquidativa, e del 35,5% per casi fraudolenti connessi ad aspetti contrattuali e precontrattuali.
L'Ivass spiega che a fronte di tali evidenze, sotto il profilo dell'efficacia dell'azione antifrode svolta, si segnalano aree di attività delle imprese in cui è possibile conseguire ampi margini di miglioramento". L'istituto cita come esempio i dati riferiti al 2012, quando il 78% del totale del risparmio ottenuto per l'azione antifrode si è concentrato in 15 imprese, "che - sottolinea l'Ivass - risultano, peraltro, aver complessivamente conseguito i migliori indici di sinistralità del mercato". Secondo l'Autorità, le analisi effettuate evidenzierebbe anche che, in queste imprese, "la componente di prevenzione risulti centrale nei modelli organizzativi adottati e si concretizzi in modo importante nella proposizione di clausole che non soltanto costituiscono un filtro in grado di dettagliare il rischio in fase di assunzione ma agiscono in maniera anche risolutiva nello svolgimento della fase liquidativa (scatola nera, ispezione preventiva, risarcimento in forma specifica)."
Oltre ai dati relativi all'azione di contrasto, la relazione illustra l'attività direttamente esercitata dall'Ivass per promuovere e incentivare "adeguate azioni di opposizione ai fenomeni criminosi, gli accordi e le collaborazioni poste in essere con istituzioni pubbliche e forze dell'ordine al fine di ridurre il peso economico di tali reati, che grava, in ultima istanza, sugli assicurati in termini di maggiori premi".
In misura più elevata risultano aumentati i numeri relativi alle querele proposte dalle imprese nel corso del 2013, facendo registrare, rispetto all'anno precedente, un incremento del 30% per casi legati a possibili frodi in fase liquidativa, e del 35,5% per casi fraudolenti connessi ad aspetti contrattuali e precontrattuali.
L'Ivass spiega che a fronte di tali evidenze, sotto il profilo dell'efficacia dell'azione antifrode svolta, si segnalano aree di attività delle imprese in cui è possibile conseguire ampi margini di miglioramento". L'istituto cita come esempio i dati riferiti al 2012, quando il 78% del totale del risparmio ottenuto per l'azione antifrode si è concentrato in 15 imprese, "che - sottolinea l'Ivass - risultano, peraltro, aver complessivamente conseguito i migliori indici di sinistralità del mercato". Secondo l'Autorità, le analisi effettuate evidenzierebbe anche che, in queste imprese, "la componente di prevenzione risulti centrale nei modelli organizzativi adottati e si concretizzi in modo importante nella proposizione di clausole che non soltanto costituiscono un filtro in grado di dettagliare il rischio in fase di assunzione ma agiscono in maniera anche risolutiva nello svolgimento della fase liquidativa (scatola nera, ispezione preventiva, risarcimento in forma specifica)."
Oltre ai dati relativi all'azione di contrasto, la relazione illustra l'attività direttamente esercitata dall'Ivass per promuovere e incentivare "adeguate azioni di opposizione ai fenomeni criminosi, gli accordi e le collaborazioni poste in essere con istituzioni pubbliche e forze dell'ordine al fine di ridurre il peso economico di tali reati, che grava, in ultima istanza, sugli assicurati in termini di maggiori premi".
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