L’Ania critica sul ddl Concorrenza
L’associazione contesta le norme relative agli sconti imposti con la black box e auspica modifiche sostanziali al Senato
09/10/2015
Il ddl Concorrenza, approvato mercoledì scorso dalla Camera passa ora al vaglio del Senato. L’obiettivo del provvedimento è di introdurre meccanismi di stimolo alla concorrenza per favorire il consumatore. Tuttavia, forte preoccupazione è stata espressa dall’Ania, che in una nota auspica che “nel prosieguo del dibattito in Senato si possano apportare sostanziali modifiche”. Secondo l’associazione delle imprese, va rafforzata e resa più efficiente la lotta alle frodi assicurative, “così da contribuire alla riduzione del costo dei sinistri e proseguire nel trend di diminuzione dei prezzi della Rc auto verificatosi nel corso degli ultimi tre anni (‐20%)”. L’Ania rileva come il testo approvato sia molto diverso, per quanto riguarda le tabelle di risarcimento dei danni gravi da incidente stradale, da quello presentato originariamente dal Governo. “Non spetta agli assicuratori stabilire quale è il livello adeguato dei risarcimenti” scrive l’Ania, ricordarlo ancora una volta che “un più elevato livello dei risarcimenti si riflette in un più elevato prezzo dell’assicurazione. Inoltre è profondamente sbagliata la previsione secondo la quale gli assicurati dotati di black box che non hanno fatto incidenti per cinque anni possano avere un trattamento di favore indipendentemente dalle condizioni di rischio oggettive, quali ad esempio la qualità del traffico, le condizioni di manutenzione delle strade e la frequenza dei sinistri”. Secondo l’Ania, queste nuove norme, concepite per ridurre il costo dell’assicurazione per gli automobilisti delle aree particolarmente a rischio, comporterebbero l’aumento dei premi a carico degli assicurati di zone d’Italia in cui la possibilità di causare un incidente è meno elevata. La previsione di sconti affidati all’Ivass sarebbe “in palese contrasto con il principio di libertà tariffaria sancito dalle normative europee, ed esporrebbe l’Italia ad una sicura sanzione per violazione del diritto comunitario, oltre che all’eliminazione delle norme illegittime”. Anche per quanto riguarda la lotta alle frodi il provvedimento approvato non va nella giusta direzione, spiega l’Ania: “sono scomparse dal testo le norme in ordine alla riduzione dei tempi di denuncia di un incidente, al contrasto alla presenza di falsi testimoni, così come l’incentivo all’utilizzo di carrozzerie convenzionate e al divieto di cessione del credito”.
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