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Coface: rallenta la crescita globale, meglio l'Europa

L'assicuratore del credito rivede al rialzo la valutazione sull'Italia da A4 ad A3. Ma il rischio per le imprese a livello mondiale non è mai stati così alto

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L’economia globale crescerà nel 2016 del 2,5%, una previsione rivista al ribasso dello 0,2% dall’assicuratore del credito Coface, nel suo Risk Barometer relativo al secondo trimestre del 2016. A livello globale, stupisce sentirlo dire, è l’Europa che sta un po’ meglio, anche se si alza notevolmente il rischio politico dopo il voto sulla Brexit. 

Coface rivede in positivo anche il suo Country risk assessment, una sorte di rating sul Paese, sull’Italia, portandolo da A4 ad A3, per effetto della diminuzione del numero di insolvenze, del tasso di disoccupazione in (leggero ma costante) calo dalla fine del 2014 e dalla crescita degli investimenti. A far compagnia all’Italia, nel gruppo delle promosse, anche la Francia, da A3 ad A2, la Lituania e la Slovenia, da A4 ad A3, la Lettonia e la Romania, da A5 ad A4. E sono proprio le repubbliche baltiche e l’Europa centrale a essere decisive e sulla strada buona verso i livelli dell’Europa occidentale, grazie a una crescita solida e una minore dipendenza delle esportazioni nei confronti della Russia.  

Tornando a guardare all’economia globale nel suo complesso, le imprese risultano penalizzate dal solito contesto piatto, definito "alla giapponese": Coface cita la mancanza di sbocchi commerciali e  l’inflazione troppo debole che riduce i prezzi. L’assicuratore ha constatato un netto aumento del rischio di impresa, la cui media per 160 Paesi ha raggiunto il picco più elevato del 2000, corrispondente alla valutazione B, cioè rischio abbastanza elevato.

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