L’Ivass al lavoro per arrivare a contratti più chiari e comprensibili
L’Autorità ha incontrato i rappresentanti del mercato e dei consumatori. Pronta anche una nuova indagine sulle polizze dormienti
11/10/2016
Eliminare sovrapposizioni e ridondanze. Introdurre un linguaggio chiaro e comprensibile nei testi di polizza. Ammodernare i contenuti dei contratti per renderli coerenti con l’evoluzione del contesto sociale. Sulla base di questi obiettivi condivisi si è tenuto, ieri a Roma, un incontro tra l’Ivass e alcuni rappresentanti del mercato assicurativo e delle associazioni dei consumatori. La meta è arrivare ad avere contratti più semplici, chiari e coerenti.
Traendo spunto dai reclami presentati dagli assicurati e dalle segnalazioni pervenute al contact center, l’Ivass ha individuato una serie di aree su cui intervenire per far rimuovere alle imprese di assicurazione quelle che l’Istituto definisce “zone grigie del contratto, che possono fuorviare il consumatore e creare motivi di conflitto in caso di sinistro”.
L’iniziativa si inserisce nel solco già tracciato dai lavori sulla semplificazione della nota informativa dei rami danni. Anche in questo caso, sarà essenziale il contributo dei diversi stakeholder “per arrivare alla elaborazione di contenuti contrattuali caratterizzati da un numero limitato di clausole semplici, chiare e univoche. La modernizzazione del mercato assicurativo passa anche attraverso la sua semplificazione”, sottolinea l’Ivass, secondo cui il risultato sarà “una maggiore consapevolezza del consumatore sul contenuto della polizza che ha acquistato e sulle effettive coperture di cui potrà beneficiare, con una sensibile riduzione del contenzioso, con positivi riflessi in termini di crescita del mercato assicurativo”.
L’Istituto ha inoltre annunciato l’avvio di una indagine sulle polizze vita dormienti, ossia quelle polizze per cui i beneficiari, spesso ignari di esserlo, non hanno richiesto, al decesso dei loro cari, alcuna liquidazione e le cui somme giacciono presso le imprese di assicurazione in attesa della prescrizione.
“È importante che le somme risparmiate debbano andare ai legittimi beneficiari rispettando la volontà di chi ha compiuto un atto previdenziale a tutela dei propri cari”, spiega l’Autorità, precisando che tra i principali obiettivi della nuova indagine c’è in primis quello di fotografare la dimensione del fenomeno in termini di numero di polizze e capitali dormienti, e acquisire informazioni sui processi posti in essere dalle imprese per verificare i decessi dei propri assicurati, identificare e rintracciare i beneficiari. “L’obiettivo finale è quello di individuare possibili correttivi e formulare proposte, anche legislative, per rendere il sistema di ricerca dei beneficiari più efficiente e garantire che le somme vadano a chi ne ha diritto”.
Traendo spunto dai reclami presentati dagli assicurati e dalle segnalazioni pervenute al contact center, l’Ivass ha individuato una serie di aree su cui intervenire per far rimuovere alle imprese di assicurazione quelle che l’Istituto definisce “zone grigie del contratto, che possono fuorviare il consumatore e creare motivi di conflitto in caso di sinistro”.
L’iniziativa si inserisce nel solco già tracciato dai lavori sulla semplificazione della nota informativa dei rami danni. Anche in questo caso, sarà essenziale il contributo dei diversi stakeholder “per arrivare alla elaborazione di contenuti contrattuali caratterizzati da un numero limitato di clausole semplici, chiare e univoche. La modernizzazione del mercato assicurativo passa anche attraverso la sua semplificazione”, sottolinea l’Ivass, secondo cui il risultato sarà “una maggiore consapevolezza del consumatore sul contenuto della polizza che ha acquistato e sulle effettive coperture di cui potrà beneficiare, con una sensibile riduzione del contenzioso, con positivi riflessi in termini di crescita del mercato assicurativo”.
L’Istituto ha inoltre annunciato l’avvio di una indagine sulle polizze vita dormienti, ossia quelle polizze per cui i beneficiari, spesso ignari di esserlo, non hanno richiesto, al decesso dei loro cari, alcuna liquidazione e le cui somme giacciono presso le imprese di assicurazione in attesa della prescrizione.
“È importante che le somme risparmiate debbano andare ai legittimi beneficiari rispettando la volontà di chi ha compiuto un atto previdenziale a tutela dei propri cari”, spiega l’Autorità, precisando che tra i principali obiettivi della nuova indagine c’è in primis quello di fotografare la dimensione del fenomeno in termini di numero di polizze e capitali dormienti, e acquisire informazioni sui processi posti in essere dalle imprese per verificare i decessi dei propri assicurati, identificare e rintracciare i beneficiari. “L’obiettivo finale è quello di individuare possibili correttivi e formulare proposte, anche legislative, per rendere il sistema di ricerca dei beneficiari più efficiente e garantire che le somme vadano a chi ne ha diritto”.
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