Coface, declassati 23 settori economici nel 2016

Nel 2016, a fronte di sole 10 promozioni, Coface ha declassato 23 settori economici distribuiti in sei diverse regioni del mondo. E la tendenza, come testimoniato dal nuovo Panorama diffuso dalla compagnia, rischia di essere confermata anche nell’anno prossimo: la crescita mondiale è infatti ancora debole, i bassi prezzi delle materie prime impattano sulla redditività di numerosi settori e il rischio politico, esacerbato dalle numerose sfide elettorali che toccheranno l’Europa nel 2017, potrebbero portare a un rinvio degli investimenti delle imprese nei paesi avanzati.

La regione più colpita è il Nord America, con ben quattro declassamenti. Il settore dei trasporti, pur beneficiando dei bassi prezzi del petrolio, passa a settore a medio rischio per il calo dei consumi. Lo stesso avviene per quanto riguarda la distribuzione del tessile-abbigliamento e la vendita al dettaglio, che passano entrambi a rischio elevato. Medesimo declassamento per il settore della carta-legno, che sconta il rallentamento generalizzato del mercato delle costruzioni.

In Europa occidentale cede soltanto il settore agroalimentare, che passa a rischio elevato per il contesto mondiale dei prezzi bassi. Maggiore la crescita del rischio in Europa centrale dove, a fronte di un miglioramento nei trasporti, l’edilizia e le tlc vengono declassate, rispettivamente, a rischio elevato e rischio medio.

Stazionaria la situazione in America Latina e nei paesi emergenti dell’Asia. Nel Medio Oriente invece le tlc, unico settore ad aver registrato un declassamento in due diverse aree del globo, passano a rischio elevato per l’indebolimento del mercato e alla contrazione delle esportazioni verso l’Iran: a tutto ciò si somma l’esistenza di un mercato nero difficile da controllare che contribuisce al calo dei profitti nel contesto legale.