Rc auto, l’Antitrust mette nel mirino i big del settore
L’Autorità ha avviato un procedimento su una possibile intesa restrittiva della concorrenza attraverso presunti aumenti dei premi concordati tra le compagnie
16/12/2016
L’Antitrust ha avviato un procedimento nei confronti delle principali compagnie italiane attive nell’Rc auto per una possibile intesa restrittiva della concorrenza per effetto di aumenti dei premi concordati. Tra i gruppi assicurativi oggetto dell’istruttoria figurano i big del settore: Generali, Unipol, Axa, Allianz e Cattolica. “Il procedimento trae origine da alcune recenti dichiarazioni pubbliche di Generali e Unipol – si legge in una nota dell’Antitrust – in merito all’eliminazione delle dinamiche competitive sul prezzo delle polizze Rc auto e alle rispettive strategie di prezzo sui propri aumenti dei premi”, dichiarazioni che “potrebbero essere manifestazione di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori circa una possibile fine della guerra dei prezzi”.
L'avvio del procedimento dell'Antitrust, è stato notificato ieri nel corso di alcune ispezioni effettuate dall’Agcm in collaborazione con il Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Sono state ispezionate le sedi di alcune compagnie e quella dell’Ania. Il termine del procedimento è previsto al 31 marzo 2018.
L’Antitrust spiega che le recenti dichiarazioni pubbliche “potrebbero far venire meno l'incertezza sulla strategia futura di prezzo delle polizze auto e alimentare l’aspettativa che a eventuali aumenti, essendo generalizzati tra i principali player, non segua il rischio di perdere clienti, ossia potrebbero essere manifestazione di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori circa una possibile fine della 'guerra dei prezzi”.
Ania: la concorrenza nell’Rca è elevata ed evidente
Non si è fatto attendere il commento dell’Ania, attraverso la presidente, Maria Bianca Farina, che ha parlato a margine dell’Investment Forum della Febaf. “Le compagnie assicurative presenti sul mercato dell’Rc auto – ha detto – non hanno messo in piedi un cartello per un aumento dei prezzi. Se c’è un settore dove la concorrenza è evidente è l’auto: questo, tra l’altro, è uno dei settori dove la componente servizi è molto importante e i prezzi sono totalmente diversificati. Non a caso – ha aggiunto Farina – abbiamo comparatori che mettono a confronto le migliori offerte. Quindi, conclude, non so proprio da dove possa venire un dubbio di questo tipo”.
Codacons: pronti alla class action
Tuttavia alcune associazioni dei consumatori si preparano già a dare battaglia: è il caso del Codacons. “Era l’anno 2000 – ha commentato l’associazione – quando l’Autorità per la concorrenza elevò una maxi-sanzione da 700 miliardi di lire nei confronti di 17 compagnie di assicurazione, colpevoli di aver attuato per anni una intesa restrittiva finalizzata a mantenere elevate le tariffe Rc auto. Solo il Governo, con il famoso ’decreto salva-compagnie’, miracolò le imprese assicuratrici, impedendo agli utenti di intentare una valanga di cause risarcitorie. Oggi – sottolinea il Codacons – il sospetto di un nuovo cartello anticoncorrenziale sull’Rc auto viene sollevato dall’Antitrust, e se saranno confermate dall’Autorità intese illegittime con effetti sui prezzi delle assicurazioni praticati al pubblico, nessun Governo potrà salvare le imprese assicuratrici: il Codacons ricorrerà infatti allo strumento della class action, avviando una mega-azione risarcitoria per conto degli assicurati italiani nei confronti delle compagnie che verranno ritenute responsabili di cartelli illeciti”.
L'avvio del procedimento dell'Antitrust, è stato notificato ieri nel corso di alcune ispezioni effettuate dall’Agcm in collaborazione con il Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza. Sono state ispezionate le sedi di alcune compagnie e quella dell’Ania. Il termine del procedimento è previsto al 31 marzo 2018.
L’Antitrust spiega che le recenti dichiarazioni pubbliche “potrebbero far venire meno l'incertezza sulla strategia futura di prezzo delle polizze auto e alimentare l’aspettativa che a eventuali aumenti, essendo generalizzati tra i principali player, non segua il rischio di perdere clienti, ossia potrebbero essere manifestazione di un'intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori circa una possibile fine della 'guerra dei prezzi”.
Ania: la concorrenza nell’Rca è elevata ed evidente
Non si è fatto attendere il commento dell’Ania, attraverso la presidente, Maria Bianca Farina, che ha parlato a margine dell’Investment Forum della Febaf. “Le compagnie assicurative presenti sul mercato dell’Rc auto – ha detto – non hanno messo in piedi un cartello per un aumento dei prezzi. Se c’è un settore dove la concorrenza è evidente è l’auto: questo, tra l’altro, è uno dei settori dove la componente servizi è molto importante e i prezzi sono totalmente diversificati. Non a caso – ha aggiunto Farina – abbiamo comparatori che mettono a confronto le migliori offerte. Quindi, conclude, non so proprio da dove possa venire un dubbio di questo tipo”.
Codacons: pronti alla class action
Tuttavia alcune associazioni dei consumatori si preparano già a dare battaglia: è il caso del Codacons. “Era l’anno 2000 – ha commentato l’associazione – quando l’Autorità per la concorrenza elevò una maxi-sanzione da 700 miliardi di lire nei confronti di 17 compagnie di assicurazione, colpevoli di aver attuato per anni una intesa restrittiva finalizzata a mantenere elevate le tariffe Rc auto. Solo il Governo, con il famoso ’decreto salva-compagnie’, miracolò le imprese assicuratrici, impedendo agli utenti di intentare una valanga di cause risarcitorie. Oggi – sottolinea il Codacons – il sospetto di un nuovo cartello anticoncorrenziale sull’Rc auto viene sollevato dall’Antitrust, e se saranno confermate dall’Autorità intese illegittime con effetti sui prezzi delle assicurazioni praticati al pubblico, nessun Governo potrà salvare le imprese assicuratrici: il Codacons ricorrerà infatti allo strumento della class action, avviando una mega-azione risarcitoria per conto degli assicurati italiani nei confronti delle compagnie che verranno ritenute responsabili di cartelli illeciti”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA