Rc auto, una causa ogni 10 sinistri
A fine 2016, si contavano oltre 245mila ricorsi, in calo del 18,3% rispetto al 2010. Cresce invece l'incidenza sul totale dei sinistri, passata dal 6,5% del periodo 2007-2009 al 9,8% del 2010-2016
10/04/2018
In calo, ma comunque elevati. E se si guarda al dato in termini relativi, si arriva persino a un paradossale rialzo. Stando all’ultimo bollettino statistico dell’Ivass, alla fine del 2016 le cause pendenti su Rc auto e natanti, considerando ogni livello di giurisdizione civile o penale, si attestavano a quota 247.338, in calo dell’8,2% su base annua e del 18,3% rispetto al 2010: il dato risulta essere il più basso del periodo 2010-2016.
Andamento ribaltato se invece si guarda all’incidenza delle denunce sui sinistri complessivi: in questo caso la media del periodo si attesta al 9,8%, in deciso aumento rispetto al 6,5% fatto registrare fra 2007 e 2009. In pratica, una causa ogni dieci sinistri. Il dato risulta in netta crescita per tutto il periodo considerato: se nel 2010 l’incidenza si fermava al 18,16%, sei anni dopo il dato schizza al 21,43%, con una punta del 24% nel 2014.
L’importo a riserva per tutte le cause pendenti risulta pari a 6,8 miliardi di euro, coprendo il 35% della riserva complessiva dei rami Rc auto e natanti. Numeri che fanno ben comprendere perché l’Ivass definisca il fenomeno del contenzioso assicurativo “una significativa area di rischio dell’impresa danni, la cui riduzione è presupposto imprescindibile per il contenimento del fabbisogno tariffario”.
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